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Anche un po' di Giglio nel legame tra Lucio Corsi e la sua Maremma
Lucio Corsi ha illuminato il palco di Sanremo 2025 con la sua poesia musicale, la sua gentilezza e quella semplicità disarmante che ha conquistato il pubblico. Nonostante si sia classificato al secondo posto, è stato senza dubbio la vera rivelazione del Festival, raccogliendo consensi sia dal pubblico che dalla critica. Con il suo stile unico, che mescola il glam rock con il folk, Corsi ha portato una ventata di freschezza e autenticà, confermandosi come uno dei cantautori più interessanti della scena italiana contemporanea.
Un cuore che batte per la Maremma
Nato e cresciuto in Maremma, Lucio Corsi non ha mai smesso di portare con sé le atmosfere della sua terra natale. Nei suoi testi e nelle sue melodie si respira il profumo dei boschi, il suono del vento tra le colline e il fascino selvaggio di una regione che sembra sospesa tra sogno e realtà. Fin dai suoi primi lavori, ha raccontato il suo territorio con una sensibilità fuori dal comune, trasformando la natura in una compagna di viaggio e in un'ispirazione costante. La Maremma non è solo uno sfondo nelle sue canzoni, ma una parte viva della sua identità artistica.
L'Isola del Giglio e il sapore della vita
Anche l'Isola del Giglio viene citata in alcuni suoi testi ed in particolare nella canzone "Cosa faremo da grandi?" (vedi video in basso).
In un'interessante intervista di Chiara Lauretani per Rockit.it, alla domanda "E com'è crescere nella cucina di un ristorante?", Lucio ha risposto con la sua solita ironia e schiettezza: "Io sono cresciuto mangiando tortelli al ragù a pranzo e maialino arrosto con i fiori di zucca a cena. Infatti probabilmente mi mancano pochi anni di vita, poi muoio, ma almeno muoio felice. Come dice un mio caro amico dell'Isola del Giglio: 'tanto bisogna morire tutti, meglio morì da vivi'."
Questa frase, oltre a strappare un sorriso, racchiude alla perfezione la filosofia di vita del cantautore: vivere con passione, senza rimpianti, assaporando ogni momento.
Un'amicizia tra note e immagini: il sodalizio con il portercolese Tommaso Ottomano
Accanto a Lucio Corsi, c'è un'altra figura importante: Tommaso Ottomano, chitarrista e regista originario di Porto Ercole. Il loro rapporto va ben oltre la musica, trasformandosi in un'amicizia solida e creativa. Ottomano non solo lo accompagna nei live con la sua chitarra, ma è anche colui che ha curato l'immaginario visivo dell'artista, firmando alcuni dei suoi videoclip più iconici. Un sodalizio che fonde musica e immagini, dando vita a un universo artistico unico e riconoscibile.
Sanremo 2025 potrebbe essere stato solo un trampolino di lancio per Lucio Corsi, ma chi lo segue da tempo sa che il suo viaggio artistico è iniziato molto prima e che continuerà a sorprendere. Con il cuore ancorato alla Maremma, lo sguardo rivolto al futuro e le note che raccontano storie di luoghi e persone, Lucio Corsi si conferma come una delle voci più autentiche e affascinanti della musica italiana.
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