Sette isole in sei giorni per unire sotto il cielo delle tradizioni quello che la natura ha creato diviso. Questo l’obiettivo della Slow Food Valdemone per l’ottava edizione di Salina Isola Slow. A sposare la causa l’atleta Alessandro Bossini. Una settimana densa di appuntamenti che hanno richiamato sull’isola l’attenzione di molti visitatori. Gli accorsi hanno avuto modo di apprezzare non solo le bellezze naturali, che l’ente foreste e le amministrazioni comunali con grande passione e non poco sforzo preservano con lungimiranza, ma hanno potuto vivere percorsi del gusto che hanno permesso l’incontro produttore consumatore, con soddisfazione dell’una parte e dell’altra.

Laboratori del gusto hanno permesso di comprendere perché i prodotti realizzati con una “cultura slow”, sulla scia delle buone tradizioni eno-gastronomiche e quindi nel rispetto delle biodiversità non solo sviluppano qualità organolettiche distintive e tipicizzanti, ma diventano anche un’attrattiva turistica. Per fare questo la Slow Food ha scelto una collaborazione particolare. L’atleta gigliese per sei giorni consecutivi ha fatto da ambasciatore ad una simbolica unione dell’arcipelago eoliano. Cominciando da Stromboli il Bossini ha consegnato alle comunità delle singole isole un piatto realizzato dalla Slow Food per questa ottava edizione ricevendone in cambio una ricetta che rappresentasse il più possibile l’isola stessa.

Finita la cerimonia cominciava l’impresa. Legata una cima ad una bitta del porto di turno l’atleta si è tuffato con l’altro capo della corda legato alla caviglia alla volta dell’isola successiva. Così in successione da Stromboli a Panarea, nella giornata di martedì, coprendo una distanza effettiva, viste le condizioni del mare, di ventotto chilometri in sole cinque ore e trenta minuti. Da Panarea aSalina nella giornata di mercoledì tratta di tredici miglia effettive dovute allo scarroccio della corrente, che è stata percorsa in cinque ore. Poi da Alicudi a Filicudi nella giornata di giovedì, tratta percorsa in quattro ore e venticinque minuti in una giornata in cui le condizioni del mare erano tali costare quattro ore per lo spostamento in gommone dello staff dall’isola di Salina, in cui ha alloggiato per tutti e sei i giorni, all’isola di Alicudi punto di partenza. Tratta che lo stesso atleta ha definito tra le più difficili mai affrontate.

Nella giornata di venerdì si è percorsa la tratta Filicudi - Salina di dodici miglia in cinque ore e trenta. Poi è stata la volta di Vulcano - Lipari, tre miglia percorse in un’ora e mezzo e, ultima tappa, Lipari Salina percorsa in un’ora e dieci minuti in cui l’atleta è stato accompagnato per l’ultimo tratto da due suoi giovanissimi allievi, che lo hanno raggiunto per l’occasione da Grosseto, e da un nutrito gruppo di isolani che hanno voluto così festeggiare la conclusione della manifestazione. A supportare il Bossini il calore degli eoliani che lo hanno festeggiato ad ogni arrivo e ad ogni partenza, dapprima un pò increduli e poi sempre più entusiasti del risultato.

Conclusa la penultima traversata l’atleta è stato omaggiato dalla comunità di Lipari con una medaglia raffigurante la rosa dei venti, simbolo dell’isola stessa. La Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto d’istanza sull’isola hanno assicurato la loro presenza nei tratti a più alta densità di traffico marittimo facendo si che nessun pericolo potesse incorrere. Per concludere la manifestazione due prime serate d’eccezione nelle cornici delle meravigliose piazze di Santa Marina Salina e Malfa in cui rinomati cuochi Zanussi e abili “donne slow” hanno dato dimostrazione di come una cucina slow non solo sia più sana, ma come la stessa possa anche essere ricca attraente e bella. Un piacere per tutti i sensi.