All' Isola del Giglio è stata proposta su un’area di circa due ettari di una zona colpita da incendio la sperimentazione per due anni di una nuova tecnica di rinverdimento che anzichè trapiantare una sola specie di piante come pini in monocoltura, si distingue per vari aspetti innovativi: quello di raccogliere e spargere sopra l'area incendiata semi di specie autoctone che crescono in zone limitrofe, quello di raccogliere i semi non solo da alberi ma anche da erbe e arbusti, quello di confezionarli in palline di argilla che li protegge dai predatori e trattiene l’acqua delle piogge.
Questa tecnica è in linea con i più avanzati approcci ecologisti che mirano a mantenere il materiale genetico e la grande varietà di specie che cresce in un territorio (cioè la sua biodiversità). Fino ad oggi in Italia, come nel mondo, si ignorava l'ecologia del luogo e si rimboschiva con specie anche esotiche che crescessero rapidamente in modo da dare in breve tempo impressione di successo. In realtà successo non era perchè venivano così a crearsi delle isole arboree fatte di pini, eucalipti, che impoveriscono il suolo, non nutrono gli animali, non permettono la crescita di nessuna altra pianta come è evidente a tutti. In Italia bruciano più di 80.000 ettari ogni anno, e altri milioni di ettari nel resto del Mediterraneo, e le pinete iniziano a invadere molti di questi territori.
Quindi finora il destino delle aree incendiate è la trasformazione in monocolture di pini o, nella maggior parte dei casi, l’abbandono totale.
Il protocollo di Kyoto dopo la diminuzione di emissioni di gas serra pone come priorità proprio la riforestazione, cioè il ritorno degli alberi: perchè fanno ombra, salvaguardano le falde acquifere, consumano e immagazzinano anidride carbonica! Anche per questo il progetto è in linea col piano ecologico internazionale.
Il metodo proposto in Italia non ha mai avuto una sperimentazione, pur avendo dato risultati importanti in tutto il mondo nel recupero pienamente ecologico di aree degradate. Ha avuto invece sperimentazione in Spagna e in Grecia, sede del centro Europeo di Lotta alla Desertificazione che utilizza questa tecnica.
L’intento dunque è quello di creare una piccola zona dimostrativa della tecnica in modo che chiunque: regioni, comunità montana, enti, possano vederla e valutarla dati e risultati alla mano. L'area che si vorrebbe seminare è comunale e non privata. I soldi 18.000 euro per pagare il vitto e alloggio agli studenti per due anni non verrebbero dal comune ma provengono da finanziamenti della comunità europea per progetti di carattere ambientale. Inoltre nelle semine e nella raccolta dei semi saranno coinvolti i bambini delle scuole perchè conoscano la varietà di specie che compongono la propria isola e imparino a rispettarle. Quindi: raccogliere e spargere semi col coinvolgimento dei bambini.
Ma proprio la referente dei Verdi sull'isola Marina Aldi si è opposta in ogni modo al progetto senza cercare nemmeno un dialogo con i proponenti, facendo leva sulle proprie amicizie politiche per arrivare ai suoi scopi personali che non hanno nulla a che vedere con l’ambiente. Al momento un progetto innocuo, innovativo e di interesse collettivo resta fermo per l’opposizione di una singola persona che non ha alcuna esperienza in merito. Il fatto che WWF e Verdi sostengano una persona senza competenza in materia che orchestra obiezioni, ostruzioni a tutti i livelli di tutti i tipi senza assolutamente alcuna controproposta o alternativa riflette molto male l’andamento della politica ambientale italiana. A tutti i costi i bastoni tra le ruote!! E chi ci guadagna? Non certo la natura, che brucia mentre noi stiamo a guardare…
Infatti con tutta la polemica creata si è perso di vista il nocciolo della questione, cioè il problema degli incendi. Con questo progetto sperimentale si vuole creare una piccola area dimostrativa della tecnica per la prima volta utilizzata in Italia, quindi per l'Isola sarebbe un fiore all'occhiello in Italia e all'estero se si riuscisse a rinverdire con un metodo così semplice e poco costoso.
Queste opposizioni nascondono solo preconcetti politici e personali della concittadina contro l'attuale amministrazione altrimenti non sarebbero comprensibili.
E' triste vedere come anche i Verdi, quando fanno prevalere le ragioni della politica sulla natura arrivino a contrastare anche l'ecologia.
Lisa C. Smith
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