Tra tentativi di restare come unica casta qualche mese addietro, cercando di far fuori anche i nuovi arrivati, oggi siamo nuovamente davanti alla monopolizzazione del lavoro.
Si parla di associazioni, di consociativismo, di aiuto reciproco, in realtà si cerca solo ed esclusivamente di restare in pochi per guadagnare di più.
Certo perdere del prezioso guadagno a favore di vecchi personaggi, che possono essere più o meno simpatici, ma dai quali molti dovrebbero imparare, è molto indigesto.
La cosa più divertente di tutto questo papocchio è che 3/4 di questo movimento lavorativo è nato grazie a me.
Io ho parlato e stimolato queste persone, facendogli capire quale possibilità di guadagno e autonomia avrebbero potuto creare, mi smentiscano se ne hanno il coraggio, gli ho dato una mano dandogli una base d'appoggio e mettendo molto della mia capacità di parlare e di convincere il turista ad usare un mezzo oltretutto più costoso, per muoversi, quante volte ho dovuto rispondere che non c'era più possibilità di rientro dalle spiagge e se ci fosse stato un barcaiolo in più sarebbe stato meglio.
Certo ci sono anche i periodi magri, ma se fosse stato vero consociativismo e aiuto reciproco durante i periodi magri ci si poteva alternare, in una giornata piena si poteva chiamare gli altri.
Ho il sospetto che non solo per il nuovo rientro, anche se arrivasse un giovane ci sarebbe lo stesso trattamento di pio pio tutto mio.
Tutti abbiamo investito denaro e non per questo gli altri non devono entrare, certo non dico un numero illimitato ma nemmeno 3 barcaioli e basta.
Questa guerra non fa del bene, e ricordiamoci che chi troppo vuole nulla stringe.
franca melis
p.s. chi mi accusò di dare contro ai "poveri forestieri" venuti ad aumentare la forza lavoro dell'isola, per mia personale invidia, si faccia un esame di coscienza e provi a guardare oltre le parole vane e millantatrici che spesso ha ascoltato e anche approvato.
Proprio da queste persone è scattato il tentativo di epurazione.

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