Quando si parla di parchi spesso i toni si alzano le frasi diventano aggressive e non ci si confronta più.
Egr. sig. Moscini "E se la foca monaca si aggira nel santuario dei cetacei –che è un’area protetta internazionale votata da nostro parlamento e dalla Francia e dal Principato di Monaco-non pretenda anche di essere seriamente tutelata."
Questo tratto dal suo articolo mi porta a farle notare che non esiste almeno per noi la paura della foca monaca, anzi noi abbiamo paura PER la foca monaca, visto che spazia nel SANTUARIO DEI CETACEI è costretta spesso a fare lo slalom tra PETROLIERE, GASIERE, PORTACONTAINER, TRAGHETTI VELOCI, E ALTRE IMBARCAZIONI, le quali scaricano sempre dentro al SANTUARIO DEI CETACEI acque di sentina, scarti vari, immondizia per non parlare di quando perdono anche piccole parti del carico del tipo enormi rotoli di plastica larghi anche 10 metri senza la possibilità di misurarne la lunghezza.
Sempre per ritornare al suo articolo in cui fa notare il parco della Corsica, quello della liguria in cui sia la salvaguardia della natura che quello dell'economia viene da lei tanto evidenziata, le ricordo semplicemente che in Corsica si può pescare in apnea tramite i permessi, i pescatori subacquei vengono istruiti sul tipo di pescabilità e sulla quantità, quest'altro copiaincolla si riferisce al sig. Tozzi che non riesco assolutamente a considerarlo il presidente del parco dell'arcipelago toscano, legga e poi rifletta se è solo una manovra politica.
Ecco le dichiarazioni di Tozzi:
"Tassatori di turisti? Ma avete idee delle competenze di un presidente di parco nazionale? Comunque non è una cattiva idea far pagare per un accesso in area protetta, come si fa dovunque nel mondo (vedi Galapagos), purchè quei denari finiscano alla stessa area e la migliorino. Se poi nelle aree protette non si fanno affari pazienza: mica sono nate per questo.
(Mario Tozzi)"
(quanto alle competenze del presidente di un parco penso che il suo stipendio basti e avanzi, se permette gli introiti servirebbero a creare nuovi posti di lavoro al Giglio, non a migliorare le competenze economiche nè del presidente nè di altri)
Sempre Tozzi
"Credo sia ora che ci si occupi più del bene comune che è quello della salvaguardia del mare che non dell'interesse specifico e legittimo, ma per definizione limitato, dei singoli. Negli ecosistemi malati la cura si chiama area protetta (a terra e a mare) e nelle aree protette non si caccia e non si pesca, anche se si allevano animali. Il pescatore è un po' come il cacciatore, finalizza il suo divertimento nell'uccisione della preda e per questo non gode della mia simpatia. I cacciatori prelevano circa 80 milioni di capi all'anno solo in Italia, è un danno questo o no? E qual è il prelievo di chi pesca? Dai una macchina fotografica in mano a un cacciatore, mica si diverte. Detto questo i pescatori avranno gli spazi dove agire. Che poi siano attività produttive anche caccia e pesca mi porta a pensare che anche la fabbricazioni di armi lo sia, non per questo la giustifico. Fiocine, ami, fucili e frecce: non è ora di farla finita?
(Mario Tozzi)"
Sempre per tornare nel suo articolo non è vero ciò che lei dice della nuova amministrazione, che non ha nessun spirito di salvaguardia del mare e dell'ambiente, benchè insediata da pochi giorni ha già avviato delle consultazioni e dei contatti per la messa in opera di campi boa che permetterebbero l'ancoraggio delle imbarcazioni, senza buttare più giù metri e metri di catene e ancore che devasterebbero i nostri fondali, se non è un rispetto per l'ambiente questo?
Lo stesso progetto fu presentato alla precedente amministrazione non è mai stato valutato.
Vede egr. sig. Moscini ho il terribile difetto di avere una buona memoria e di saper andare a cercare ciò che è stato detto anche nel passato, perciò accuse di non essere ambientalisti ai gigliesi non possono essere fatte, vogliamo noi gestire il nostro mare e la nostra isola voi fate rispettare le regole, perciò tenete alla larga dal SANTUARIO DEI CETACEI le grandi navi e tutto il resto, che la foca monaca troverà più facilmente la via di casa per tornare all'isola.
distinti saluti franca melis

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