Il progetto di “valorizzazione” di Giannutri non convince Legambiente
«Valorizzare Giannutri non significa né alterarla in maniera permanente né tanto meno farla assomigliare ad un parco cittadino»
A leggere il progetto di “Valorizzazione dell’Isola di Giannutri” che vorrebbe realizzare il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, sembrerebbe quasi che Giannutri non sia un’area protetta, una Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva uccelli) e una Zona speciale di conservazione (Zsc – Direttiva habitat) ma una sorta di parco cittadino, come quelli che si possono trovare sotto casa.
Emanuele Zendri, responsabile Giannutri di Legambiente Arcipelago Toscano, spiega che «Il progetto di “Valorizzazione dell’Isola di Giannutri” prevede di trasformare i sentieri dell’Isola in strade facilmente percorribili per un turismo molto poco ecosostenibile. L’intenzione è quella di eliminare le rocce affioranti e livellare la strada attraverso l’utilizzo di un bobcat, un mezzo meccanico a pala. Questo tipo di attività, abbastanza impattante, coinvolge i due sentieri naturalistici che portano uno al Faro di Punta Capel Rosso e l’altro a punta San Francesco. Addirittura, per quest’ultimo è previsto l’utilizzo del materiale di risulta come riempimento assieme a uno strato di stabilizzante. In questo modo si altererebbe in maniera pesante e permanente il fondo naturale del sentiero il quale sarebbe, quindi, assoggettabile a una semplice strada simile a quelle che si trovano nei parchi urbani».
Il responsabile per Giannutri del Cigno Verde fa notare che «Il problema è che non siamo però, in un giardino ma stiamo parlando di una zona A, cioè in una zona a tutela integrale, dove sono consentiti solo piccoli interventi di manutenzione del sentiero attraverso il taglio di piante per tenerlo aperto, attività sempre eseguita dall’ex Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri forestali».
Zendri fa notare che «Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano dopo avere tolto l’anno scorso il numero chiuso per accedere alla zona A, sembrerebbe, quindi, volere incrementare il numero dei visitatori rendendo più facilmente accessibile l’Isola. Per il Parco questi interventi sarebbero finalizzati a una “valorizzazione” dell’Isola, dimenticandosi che, in questo modo, ci sembra ci siano problemi di rispetto della legge sui Parchi 394/91 e del Piano del Parco. Per noi valorizzare Giannutri non significa né alterarla in maniera permanente né tanto meno farla assomigliare ad un parco cittadino. Valorizzarla significa per noi, soprattutto proteggerla e tutelarla, portando i visitatori ad avvicinarsi alla sua ricchezza ecologica per comprendere la bellezza e la complessità ambientale di Giannutri. A questo punto una domanda sorge spontanea: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano vuole davvero farlo con progetti di questo tipo?»
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