Mi riferisco a quanto apparso ieri su queste pagine per respingere l’inaccettabile allarme lanciato da Legambiente per mano dell’Assessore Feri del Comune di Isola del Giglio.

Mi dispiace dover correggere una serie di considerazioni (sbagliate) dettate più dall’appartenenza politica e dall’anticipo elettorale che dalla obiettività dei fatti. Mi provoca amarezza inoltre notare che queste considerazioni vengano riportate anche da organizzazioni nazionali quali la Consulta dei Piccoli Comuni per l’ANCI che probabilmente fa politica e non conosce le realtà locali alla pari di chi ci vive.

Per fare un esempio di quanto sostengo è bene analizzare il quadro delle Entrate ICI (dati ancora da accertare in sede di Consuntivo ma approssimativamente corretti) qui sotto esposto nel quale viene suddivisa l’imposta per tipologia di pagamento.

Descrizione

Importo (euro)

Abitazione Principale

61.000

Altri Fabbricati

654.000

Aree Fabbricabili

6.301

Terreni

1.267

Detrazioni

Totale

722.568

    

Tagliare l’ICI vorrebbe dire condannare a morte tante piccole realtà municipali italiane”

Così scrive Stefano Feri sulla nota che ho citato prima.

Ora se voi, attenti lettori, date uno sguardo alla tabella sopra vi rendete conto che alla voce Abitazione Principale sono stati introitati dal Comune nel corso dell’anno 2005 circa 61.000 euro,  cioè l’importo che dovrebbe essere eliminato in futuro secondo le recenti promesse elettorali di Berlusconi. Come potete valutare voi stessi si tratta di una cifra irrisoria per il bilancio comunale di un piccolo comune come l’Isola del Giglio e che può essere sostituita attraverso una più attenta gestione delle spese comunali ed una rigorosa imputazione delle quote di ammortamento dei mutui pregressi mai riscossi.

E’ evidente che il riferimento andava rappresentato nei grandi comuni dove la voce ICI è senza ombra di dubbio di molto più peso.  Ma in un grande comune coesistono altre grandi potenzialità di finanziamento alternativo. 

Per concludere:   Populista (o demagogo) è colui che infonde nelle menti della gente notizie false e tendenziose senza documentarsi e senza esperienza ma ricercando l’allarme preconcetto, proprio come ha fatto Feri riportando il suo inquietante documento politico.