La scelta di ricandidarmi ritengo sia un atto dovuto nei confronti dei gigliesi che in questi ultimi cinque anni ci sono stati vicini e ci hanno sostenuto nell’azione politica di minoranza, sempre attenta e corretta.

Fondamentalmente i motivi di questa scelta vanno ricercati non solo nella personale passione per la politica di casa ma anche nel disappunto che provo nei confronti di una amministrazione che in questi ultimi anni ha perso di vista la vera realtà isolana. Area Marina Protetta, Piano Strutturale, parcheggi, adeguamento portuale e pulizia dei centri urbani sono solo un piccolo esempio. Se facciamo una domanda al primo gigliese che fermiamo per la strada e gli chiediamo quali siano secondo lui le priorità di un territorio come il nostro, senz’altro ci risponderà che i parcheggi, i bagni pubblici, le zone pedonali, la sanità, la scuola, i trasporti marittimi, ecc sono le vere emergenze di un’isola come la nostra sempre più isolata dal continente. Non certo l’Area Marina Protetta che è il solito desiderio del fanatismo ambientalista, che si annida fortemente anche presso questa amministrazione di sinistra, che è stato il fulcro dell’azione amministrativa di questi ultimi anni con la giusta preoccupazione della gente che oramai ha capito i rischi a cui andremmo incontro se si insediasse un siffatto progetto ambientalista.

In generale la nostra proposta politica costituisce l’alternativa a questa amministrazione di sinistra che, anche se finge di chiamarsi Lista Civica, porta dentro una filosofia di amministrazione che oramai è perdente e fallimentare su tutto il territorio nazionale. Noi siamo a favore di un ambizioso sviluppo economico e turistico dell’isola affrontando da subito le gravi condizioni di insularità. Loro, la sinistra, con le parole e con le astrazioni pretendono di confondere la gente con un modo di amministrare che ha fatto fuori il 50 per cento dell’organico comunale, appaltando all’esterno tutto quello che si poteva appaltare e svuotando il Comune delle professionalità che costituivano una inossidabile presenza locale, distrutto un molo che rappresentava la nostra storia e la nostra migliore attrattiva turistica e cancellato in via definitiva le prerogative di sviluppo costate molta fatica e molti sacrifici ai nostri genitori.

Dopo avere risolto la problematica idrica negli anni non sospetti, riteniamo adesso giunto il momento di proseguire il lavoro interrotto sulle infrastrutture basilari, rimaste per cinque anni progetti preliminari accantonati e mai trasformati in esecutivi, e che necessitano adesso di una rinnovata spinta verso la loro definitiva concretizzazione. I parcheggi, i bagni pubblici, le strutture comunali, gli approdi e la portualità in generale, non saranno solamente un semplice elenco di opere da realizzare ma un impegno serio secondo quel pragmatismo che ci contraddistingue da sempre.

Pur essendo dello stesso colore politico, la Giunta Brothel ha fatto abiura della Provincia di Grosseto ed ha affermato, in più occasioni, che Scheggi e Company si sono disinteressati delle problematiche gigliesi e quindi il Comune di Isola del Giglio è andato alla ricerca di una nuova provincia abbracciando il progetto di Unione dei comuni dell’Elba che sa molto di parte politica e poco di interesse per il nostro territorio, visti i risultati degli ultimi tre anni.

Noi invece intendiamo confrontarci con l’entroterra costiero e provinciale, per discutere dei nostri veri problemi: la sanità (la ASL è a Grosseto), la scuola (la Direzione Didattica è a P.S.Stefano), i trasporti (il porto di riferimento è Porto S. Stefano), ed altri temi di secondaria importanza. Riusciremo in questo sdoganando il nostro territorio dalla sua insularità, uscendo dai confini della standardizzazione dei servizi essenziali, ricercando le deroghe importanti che riconoscano che il nostro territorio è diverso sotto l’aspetto morfologico e geografico e che quindi necessita di una attenzione che va oltre le convenzioni dei comuni dell’entroterra.  

Per quanto riguarda l’ambiente i gigliesi intendono rifiutare l’area marina protetta e pretendono di riappropriarsi del loro diritto di gestire le questioni ambientali, adesso in mano ad estranei del nostro territorio, e senza delegarle a nessuno. L’Ente Parco, una lobby partitica nella quale non ci sono i rappresentanti secondo il principio della partecipazione democratica ma solo uomini di parte politica, non può mettere le mani sul nostro territorio invocando la nobile parola dell’ambiente. Su questo riteniamo di rappresentare una garanzia per la nostra gente, stanca di anni di attacchi e vessazioni. Per comprendere meglio l’assurdo scenario di un parco, ribadisco che l’Isola di Capraia ha da poco ottenuto la riabilitazione di quel punto di attrazione turistica che si chiama “giro dell’isola” e che per circa 20 anni era rimasto incredibilmente proibito per gli effetti dell’area marina protetta, con conseguenze che potete ben immaginare e senza che il comune dell’isola potesse esprimere la benché minima osservazione. Se non dopo vent’anni ovviamente!

Noi lavoreremo affinché l’amministrazione gigliese si riappropri del diritto di decidere sul proprio territorio ivi compreso l’area marina considerando che la gestione di quest’ultima, solo dopo le modifiche sulla competenza gestionale ed ammesso che sia opportuno istituirla, potrà essere concertata solo a livello comprensoriale.

Un’ultima osservazione sulla composizione delle liste. Ho notato che nella lista di sinistra ci sono nella maggior parte pensionati e dipendenti. Nella nostra fondamentalmente commercianti ed operatori turistici. Mi domando quali aspettative potranno avere i cittadini che verranno governati da persone che, proprio per il loro status di ritirati dal lavoro o di lavoro sicuro, non hanno prospettive o ambizioni personali. Noi siamo gente abituata a rischiare sulla nostra pelle con il nostro lavoro tutti i giorni. Pensate veramente che possiamo agire contro lo sviluppo economico? Sarebbe come agire contro noi stessi.

Quindi il messaggio che lancio all’elettorato è il seguente: se intendete promuovere l’istituzione del Parco Marino, l’azione del no alle auto al Giglio, del no ai parcheggi sull’isola, del no alla vera pulizia ed al decoro dei centri urbani, del no ad una sanità più efficiente, del no a tutto o più in generale se intendete trascorrere altri cinque anni di scelte sbagliate patite passivamente allora dovrete certamente premiare l’amministrazione uscente. Ma se ritenete invece di essere dalla parte di chi ha intenzione di mettere fin da subito a soluzione i problemi che oramai aspettano da una vita non abbiate incertezze: noi vi diamo una grande disponibilità. Perché se non fosse così non avremmo davvero voglia di perdere tempo in un impegno di cotanta responsabilità!

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Sergio Ortelli


Isola del Giglio INFRASTRUTTURE, SERVIZI E SVILUPPO ECONOMICO 1