Sono iniziate Mercoledì e proseguono da due giorni le ricerche dell'eliambulanza Pegaso 2 affondata nelle acque isolane a seguito di un ammaraggio di emergenza durante la notte del 24 Novembre scorso. Il velivolo, lo ricordiamo, stava per atterrare sull'isola per prelevare un paziente gigliese quando, si presume a causa di un'improvvisa perdita di potenza, ha iniziato a perdere quota fino a cadere in acqua. I 4 componenti dell'equipaggio furono tratti in salvo e, ad oggi, conservano solo un brutto ricordo di quella sera.
L'Elidolomiti, società appaltatrice del servizio di Elisoccorso della Regione Toscana, a seguito delle due inchieste aperte dalla Magistratura e dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, ha disposto il recupero dell'elicottero per accertare le reali cause dell'incidente.
Da due giorni, dicevamo dunque, la Capitaneria di Porto, i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri stanno scandagliando il fondale al largo dell'Arenella e del Lazzaretto ad una profondità superiore ai 100 metri ma finora nessuna traccia del velivolo è stata individuata.
Per la cronaca dobbiamo registrare che il servizio di Elisoccorso è ripreso subito dal giorno dopo l'incidente con i colleghi dei malcapitati che non hanno avuto remore a salire a bordo dell'Augusta A109 Power, inviato a Grosseto in sostituzione di quello ammarato, e continuare il loro prezioso lavoro. Il loro sindacato, Nursing Up, ha però fatto precise e legittime richieste all'Azienda A.S.L. 9 riguardo la sicurezza ed i dovuti equipaggiamenti atti a garantirla. Richieste che se non verranno accolte comporteranno l'interruzione del loro operato.


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