COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO
GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA


Dopo l’Imu arriva la Tares. Da gennaio la nuova tassa sui rifiuti, più alta della Tarsu
Per il 2013 la prima rata slitta da gennaio ad aprile, poi (pare) spostata a luglio 2013.

Siamo tutti concordi che la pressione fiscale attuale è troppo elevata raggiungendo livelli intollerabili ed insostenibili e partendo da questo, ricordiamo al sindaco quanto i recenti aumenti dei costi dei trasporti marittimi per turisti e trasporto merci incidano pesantemente sul costo della vita isolana.

Ora, dopo la stangata IMU 2012, dopo l'aumento delle tariffe Toremar da parte del Regione è in arrivo un'altra gabella: la Tares, che è la nuova tassa sui rifiuti e non solo.

Il maggior peso della Tares, rispetto alla Tarsu (nettezza urbana) è dovuto a diversi fattori:
• si tratta di una "tariffa" e non di una tassa, cioè di un prelievo che copre per intero un costo dell'amministrazione e non solo di un contributo parziale com'è ad esempio l'attuale Tarsu;
• copre anche altri costi oltre allo smaltimento dei rifiuti. 

"Tares" sta infatti per "tributo comunale sui rifiuti e sui servizi" e finanzia due tipi di spese comunali:
• la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai comuni;
• i cosiddetti "servizi indivisibili" (illuminazione pubblica, manutenzione strade ecc.) attualmente non compresi nella Tarsu né nella Tia.

La Tares si dovrebbe pagare in 4 rate a partire (sembra) da luglio. Le prime rate saranno ancora commisurate agli importi Tarsu ma entro dicembre i comuni decideranno i conguagli (in prossimità del saldo Imu...).

Figlia del federalismo fiscale di Berlusconi, ma applicata con il decreto Salva-Italia di Monti, la tassa dovrà essere versata in base alla dimensione dell'immobile e a pagarla sarà non il proprietario dell'abitazione, ma il residente. Colpisce chiunque "possieda, occupi o detenga locali atti a produrre rifiuti"; case, quindi, ma anche uffici, negozi o capannoni.

Sollecitati fortemente da molti cittadini preoccupati, chiediamo al Comune e più precisamente al Sindaco (oppure al responsabile di Etruria Servizi in aggiunta alla “nota informativa” allegata al comunicato pubblicato il 16 gennaio u.s.), di fare alcuni esempi di calcolo che sappiamo essere solo a titolo di esempio, ma già potrebbero dare una indicazione di massima.

Ad esempio:
1. Quanto pagherà un bar con superficie interna di 50 mq e superficie esterna di 50mq?
2. Quanto pagherà un ristorante con area interna di 100 mq?
3. Quanto pagherà un cittadino residente per una casa di 50mq?
4. E un non residente?
5. E' possibile fare una tabellina con degli esempi esplicativi che rendano l'idea per le diverse tipologie di utenza?


Per quanto ci riguarda confermiamo che, come Gruppo di Minoranza non verrà certamente meno il nostro impegno in questa fase molto difficile, affinché l’impatto su imprese e cittadini di questa nuova gabella, sia il meno pesante possibile.