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La sporcizia a Giglio Castello
Quest'anno per la prima volta in più di 10 anni che frequento l'isola del Giglio ci sto vivendo da parecchi mesi, per l'esattezza da febbraio. Ho visto cose bellissime che non avevo visto prima come la primavera al Giglio con tutta la bellezza della fioritura e la diversità di piante e colori. Purtroppo in questi mesi ho anche visto e rivisto tutti i giorni due aspetti che invece, stando qui 15 giorni o un mese, non sono così fastidiosi: la sporcizia dell'isola e la noncuranza della natura, forse menefreghismo.
Per sporcizia intendo l'immondizia e i rifiuti sparsi in giro, riferendomi al Castello dove vivo. Nello specifico intorno alle mura, sui pendii erbosi, lungo i sentieri, come quello che va al cimitero o quello che va al porto, per citarne due. In questi luoghi e non solo vedo e rivedo tutti i giorni rifiuti in generale, plastica di tutti i tipi, teloni di materiale vario, scarti edilizi, ecc... tutto ben in evidenza o parzialmente seppellito sotto la terra.
La situazione è sotto gli occhi di tutti. L'isola del Giglio è una perla di bellezza ma anche un luogo che non viene tenuta come meriterebbe.
La sporcizia viene prodotta in due modi: viene lasciata da qualcuno o non viene raccolta.
Una parte dei turisti sono sicuramente persone che non hanno rispetto dell'isola ma purtroppo la sporcizia c'è anche quando non c'è il turismo quindi ci sono anche isolani che dovrebbero tenerla come un gioiello e invece la sporcano.
La caratteristica dei rifiuti che non vengono raccolti mette in evidenza che chi dovrebbe pulire non lo fa o lo fa solo in certe zone. Ci sono luoghi del Castello completamente abbandonati a se stessi.
Anche la noncuranza della natura è sotto gli occhi di tutti. Ecco un esempio molto concreto: intorno alle mura crescono bellissime piante durante la primavera, come gli oleandri. Peccato che a più riprese siano stati tagliati senza distinguere tra piante infestanti e piante ornamentali. Ho assistito basito al taglio di tutta la vegetazione intorno alle mura, lasciando poi, inevitabilmente, la terra brulla e soltanto erbacce secche.
La cosa più grave, a mio avviso, qual'è? Si taglia in maniera negligente tutta la vegetazione ma poi le bottiglie, la plastica e i rifiuti che stanno sotto vengono lasciati lì e nessuno li raccoglie. C'è poca cura e pochi controlli.
Vogliamo poi parlare delle belle di notte? Meravigliosa pianta che fiorisce in estate... Quest'anno sono state tagliate non appena spuntate quando avrebbero potuto riempire il castello di fiori e di colore. Per fortuna la natura è rigogliosa e sono spuntate di nuovo.
Visto che si parla tanto di turismo su quest'isola forse si dovrebbe tenere in considerazione quello che disse Aristotele: la bellezza è la migliore lettera di raccomandazione.
Giovanni Pozza
Faccio seguito al commento di Gina e concordo pienamente su tutto ciò che scrive. A proposito degli oleandri, vorrei segnalare lo scempio compiuto qualche anno fa al Campese, in via di Mezzo Franco. Dico scempio perché così l’hanno definito alcuni turisti che da anni frequentano e amano la nostra Isola. Ho chiesto perché l’avessero fatto, anche perché, quando erano delle piccole piante, dopo il lavoro del ristorante, mio marito ed io scendevamo a innaffiarle. Parlo delle 2 di notte! Mi è stato risposto con queste testuali parole: “Tu non sai lo sporco che c’era dietro!” E poi: “Mai mettere i lecci con gli oleandri!”. I lecci si sono seccati, ora ci sono gli ulivi. Balla pianta, l’ulivo, per carità, ma l’oleandro fiorito per tutta l’estate è un’altra cosa. Io vorrei proprio sapere perché non c’è più il gusto del bello, e a chi vengono certe idee. Abbiamo la fortuna di vivere immersi in tanta bellezza naturale! Cerchiamo di conservarla e di migliorarla anche di persona, proprio come fa Gina! Maria Rum (moglie del Pacchero)
Gentile Sig Pozza. Vivo sull’Isola tutto l’anno e anche io abito al Castello e ho ben chiaro quello che lei mette in evidenza. Anche’io vivo l’alternarsi delle fioriture e delle stagioni come un immenso regalo che mi riempie di benessere Ricordo i bellissimi oleandri a lato dell’ambulatorio di Castello dietro ai quali avevo suggerito l’installazione di toilettes pubbliche. Ricordo i bellissimi oleandri che erano intorno alle scuole del Porto, sradicati perchè “i fiori sono velenosi”, Vero ma alllora c’è da fare una strage in tutta Italia. E pensare che i nordici ce li invidiano fino alla bile, e poi vorrei che mi si citasse una caso di morte per “fiore di oleandro”. Ricordo tutti i tagli in piena fioritura della “zoncola” (margheritoni gialli) e delle belle di notte che danno moltissimo in condizioni climatiche estreme senza chiedere niente. Nonostante sia ormai una anziana signora con qualche problema di artrosi, da parecchi anni ho deciso di dedicare qualche ora del mio tempo di pensionata a “lavori socialmente utili” che, nel caso specifico consistono nel tentativo di fare intorno casa condominiale quella pulizia selettiva che lei auspica; che è tanta roba perchè vivo fuori dal centro storico con campagna tutt’intorno. Ora, proprio sotto casa sono quasi riuscita ad avere un boschetto di Belle di notte. Quasi .... Un giorno, mentre ero all’opera, passa un signore che, senza ombra di malizia, scuotendo la testa mi dice “Quanto lavoro inutile senza guadagnarci niente”. C’è di che riflettere: non essendo pagato non è un lavoro e non dando guadagno non è utile. Dunque dovrei sostituire alla parola “lavoro” la parola “fatica” ma digerire che sia socialmente inutile non mi viene bene: Intanto lui ed altri possono percorrere con comodità i passaggi che io tengo aperti e puliti, intanto cerco di avere giardini intorno casa anzichè discariche, ma certo se sono sola a sentire queste esigenze non è più “socialmente utile”. Dunque la nuova formula suonerebbe così “fatica socialmente inutile”. Devo dedurne che questo è il comune sentire dove se non c’è il soldone di ritorno subito, quello che stai facendo è stupido in un luogo frequentato quasi esclusivamente per la sua bellezza? Come si dice ...... ai posteri l’ardua sentenza. E allora io che sono sempre propositiva ho 3 suggerimenti per l’Amministrazione: 1) Creare la figura del Trottolino/ina che va in giro per tutta l’Isola e segnala quel che c’è da pulire, sistemare, mettere a posto. Certamente dovrà essere persona di massima fiducia per gli amministratori ma dotata di buoni occhi per vedere, buon naso per annusare ( per esempio scarichi di veicoli non regolari o veicoli lasciati accesi in sosta o cassonetti maleodoranti) ; dotata di buon orecchio per sentire (ci sono anche gli inquinamenti acustici) e soprattutto che sappia vedere il brutto. Al bello ci ha già pensato madre natura e per trovarlo nei manufatti bisogna andare molto indietro nel tempo. Non dovrebbe essere difficilo e penso che ci potrebbe essere qualche volontario che già gira molto mche lo farebbe volentieri e che si potrebbe ringraziare con un trottolino d’oro e smalto. 2) Stimolare e sostenere finanziariamente un’ Associazione i cui soci si dedichino specificatamente ai lavori “socialmente inutili” i cui risultati si vedono nel tempo e in un’ottica complessiva 3) NON stipulare contratti con imprese che facciano tagli del verde indiscriminato e, soprattutto, lascino al suolo tutta la spazzatura che si nasconde sotto la vegetazione. Sempre a disponibile a dare una mano ...................... Gina Magnani
Vorrei aggiungere: cassonetti che non vengono lavati e, per informazioni ricevute, se solo una volta al mese in estate: nelle loro vicinanze si respira Chanel nr. 6! Ma la tassa sui rifiuti la vogliono subito e PULITA nella combinazione mqtri quadrati e persone, è uguale se cis si abita per motivi di lavoro solo un mese: si paga per tutto l'anno! Lo spazzare si riduce a togliere da terra le cicche di sigarette, i sacchetti dei contenitori, qualche volta quando tira vento le foglie degli alberi fuori le mura, ma dentro il Castello soltanto pochi sono i posti dove si pulisce un po':l davanti alla Chiesa e sulla Piazza Gloriosa.
Dopo tre anni di assenza, ho trovato Giglio porto più sporco specialmente nella zona del faro rosso. La colpa è certamente dei maleducati che lasciano i residui delle allegre serate lungo il molo, ma i cestini dove sono?.