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Possiamo immaginare la sorpresa di Roberto Schiano quando, sotto alla banchina di Porto Azzurro ha notato a pelo d’acqua un pesce, non solo mai visto prima, ma dalle caratteristiche davvero inusuali! Nuotava con evidente difficoltà, ed è bastato un semplice retino per catturalo e riporlo in una capace bacinella. Rapidamente trasferito in una delle grandi vasche dell’Acquario dell’Elba, è stato finalmente identificato da Yuri Tiberto, responsabile della struttura di Marina di Campo: un raro esemplare di Capolepre (Lagocephalus lagocephalus), pesce cosmopolita appartenente alla grande Famiglia dei Pesci palla. La presenza di questi animali in acque mediterranee è nota da tempo, ma le segnalazioni, specialmente a nord delle coste calabresi, sono davvero sporadiche. Anche le conoscenze biologiche sono piuttosto scarse: di abitudini bentopelagiche, frequenta sia il mare aperto che le acque costiere, dove sembra si avvicini soprattutto nei mesi più freddi. Si nutre di Crostacei e Molluschi che frantuma con i 4 poderosi denti, accoppiati in placche quasi a formare una sorta di “becco”. Se disturbato, gonfia il ventre irto di piccole spine come fosse un pallone, scoraggiando così qualunque potenziale aggressore. Può superare i 60 cm di lunghezza.
Per quanto sia raro, è però un pesce che è bene saper riconoscere: le sue carni possono contenere una potente neurotossina (TTX), molto pericolosa anche per l’uomo.
Ma, almeno nel Mediterraneo, nel Capolepre le concentrazioni di TTX sono solitamente scarse o assenti, e un eventuale consumo probabilmente porterebbe solo a disturbi gastrointestinali più o meno gravi. Ben diverso il rischio che si potrebbe correre con il “cugino” e molto simile Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) - specie aliena da poco ritrovata anche in acque italiane – che presenta concentrazioni di tetrodotossina molto elevate, tali da risultare potenziamente letali per l’uomo.
La commercializzazione di questo pesce – e di tutti gli appartenenti alla famiglia – è perciò vietata in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
(si ringrazia il Dott. Francesco Tiralongo per la consulenza scientifica)
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