In merito al nostro articolo di qualche settimana fa, relativo alle segnalazioni di alcuni cittadini riguardo il taglio di cipressi ed eucalyptus lungo la strada che collega le Cannelle a Capo Marino (VISUALIZZA ARTICOLO), riceviamo da Maurizio Scholl la lettera con cui il Corpo Forestale dello Stato risponde alla sua richiesta di cittadino che aveva inviato una richiesta di chiarimenti.
Di seguito il testo di risposta:Sul taglio degli Eucalyptus risponde la Forestale
Autore: Redazione GiglioNews
10 Commenti
Concordo con quanto scritto da Fabio. Sarebbe un interessante progetto di architettura paesaggistica. Con la introduzioni delle recenti norme sul Mecenatismo ( spero attuate e non solo annunciate), suggerite da Franceschini, attuale ministro dei beni culturali, forse questa idea potrebbe essere sostenuta da privati in quanto le donazioni sono interamente deducibili dalle tasse. L' istituzione di aree verdi di particolare valore paesaggistico potrebbe ricadere tra gli interessi di detto ministero. E tornando in argomento...io ce la stò mettendo tutta per giungere ad una diplomatica ed onorevole soluzione del caso con soddisfazione di tutti. Pensateci.
Caro Maurizio, non posso ammettere niente in quanto non vivo sull'isola (magari) e non è mio costume criticvare senza conoscenza dei fatti. I fatti mi sembra parlino chiaro (le piante sono state rimosse o sbaglio) e, a questo punto, potrebbe essere presa al balzo la situazione per migliorare il paesaggio. I cipressi non hanno problemi ad attecchire su un isola (se curati inizialmente) Cefalonia, nella zona di Fiscardo, ne ha ettari di colline ricoperti ed arrivano fino a lambire il mare. Alcuni regolamenti comunali per la gestione del verde impongono la rimessa a dimora di un numero di piante almeno pari o doppio di quelle rimosse. Sulla qualità dell'essenza da reimpiantare sarebbe fondamentale (ai fini paesaggistici) sentire la Commissione Comunale per il Paesaggio prima e la Soprintendenza di Siena poi. Questo potrebbe essere un corretto modo. Un saluto. Fabio
Vada per i cipressi caro Antonio, sempre se il clima marino ed il terreno sono adatti alla loro crescita. http://www.nikonclub.it/gallery/1460258/the-story-in-tuscany-di-folgazza Da quanto scrive mi sembra di capire che anche Lei ammette che il fatto è stato consumato in maniera non proprio cristallina e suggerisce una soluzione negoziata. Il cattivone arrogante si impegna a riparare al danno fatto riguadagnando la stima dei vicini di casa e sollevando l'amministrazione da imbarazzanti silenzi. Si potrebbe giustificare il tutto come una operazione fisiologica finalizzata a sostituire piante giunte alla fine del proprio ciclo vitale con specie più caratteristiche tipiche dei paesaggi toscani. Chissà, il cattivone potrebbe anche trasformarsi in un illustre Mecenate Buona giornata.
Egr. Sig. Scholl lei sostiene "In ultimo vorrei ricordare ad Antonio Malanima che gli eucalipti sono utilizzati come formidabili barriere frangivento. Forse è per questo che i pionieri delle Cannelle hanno deciso di porle a dimora a capo Marino. Tra l’altro non richiedono particolari cure salvo rare potature delle fronde più alte." e concordo ma, dato la estraneità di detta pianta al paesaggio toscano, considerato che il danno è fatto, perche non ripiantare quale capo espiatorio, altrettanti cipressi "cupressus sempervirens" frangivento e contestualizzati con il paesaggio?
Ringrazio Stefano Bancalà per il suo intervento. Solo una precisazione, il taglio delle piante non è stato eseguito materialmente dal CFS ma da privati cittadini su suolo comunale e non privato. Evidentemente hanno agito senza permesso, o meglio senza seguire l'iter burocratico necessario. Se per ignoranza o arroganza non saprei. Il risultato è stato quello di mettersi contro i vicini e mettere in difficoltà gli amministratori dell'Isola. Scriveva il Sindaco: " Sergio Ortelli 13 maggio 2014 a 07:46 Mi permetta di correggerla signor Gando Gandi. Il sindaco non ha mai riferito che il Corpo Forestale avrebbe concesso il permesso per il taglio delle piante per il semplice motivo che costituisce un organo di vigilanza e non ha poteri autorizzatori. Sulla vicenda, di cui molti mi hanno chiesto di fare chiarezza, ho riferito che dai controlli effettuati dagli organi preposti, appunto, risulta tutto regolare. Ma ciò è riferito al taglio di circa un mese fa. Detto questo nulla impedisce al sottoscritto di approfondire e verificare ulteriormente, alla luce dei nuovi tagli di questi giorni, se ci sono state violazioni ed eventuali responsabilità. Sarà mio dovere fornire a Lei ed al signor Pedrotti una risposta su quanto accaduto per sgomberare il campo da dubbi suscitati da quanto avvenuto." A tutt'oggi non abbiamo ricevuto chiarimenti. Mi sembra chiaro che ci sia stata un po' di leggerezza in tutta questa storia. Mi piacerebbe che il vero responsabile di questa vergognosa vicenda faccia pubblica ammenda. Ammettendo il danno fatto e promettendo il ripristino dell'area. Sollevando l'amministrazione dell'Isola dall'imbarazzo nella quale si trova e facendo una gran bella figura verso i suoi nuovi vicini. In ultimo vorrei ricordare ad Antonio Malanima che gli eucalipti sono utilizzati come formidabili barriere frangivento. Forse è per questo che i pionieri delle Cannelle hanno deciso di porle a dimora a capo Marino. Tra l'altro non richiedono particolari cure salvo rare potature delle fronde più alte.
Insomma, cari cittadini e amanti dell'isola incomprensibilmente indignati, la risposta del Corpo Forestale dello Stato è piuttosto chiara: il taglio si è fatto perché si poteva fare. Ah l'arbitrio, potere discrezionale di pubblici ufficiali, base legale, autorizzazioni e chissà che altro... A tal proposito sarebbe interessante sapere che tipo di documento e perizia l'Ufficio Forestazione della Provincia di Livorno abbia esaminato prima di ratificare la capitis diminutio tanto contestata. Sicuramente un rapporto redatto con scrupolo e professionalità, eseguito previo esame degli alberi in questione. Cittadino, perché porsi questioni pelose, è tutto regolare, tutto legittimo e a norma di legge! Sarà che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende, sono andato a leggermi le norme citate, in particolare il DPGR 8 agosto 2003, n. 48/R Regolamento Forestale della Toscana, che recita al comma 1 paro paro: 1. L'attuazione di qualunque taglio boschivo, di utilizzazione o ad ogni altro scopo destinato, è subordinata ad autorizzazione, fatti salvi i casi per i quali il presente regolamento prevede la presentazione di dichiarazione e i casi di cui al comma 13. Quindi parrebbe che il taglio di qualsiasi albero sottostia ad autorizzazione, ma è possibile accendere la motosega senza chiedere nulla a nessuno nei casi previsti al comma 13, che riporto per completezza: 13. Sono liberamente esercitabili, purché non comportino riduzione di superficie boscata, i seguenti interventi: a) il taglio delle piante secche, divelte o stroncate; b) il taglio del ceduo, in soprassuoli di età superiore al turno minimo previsto dall'articolo 21 e inferiore a 36 anni, su superfici fino a 1.000 metri quadrati, effettuato nel rispetto dei limiti e delle modalità esecutive indicate agli articoli 11, 12, 13, 14, 15, 22, 23, 24 e 26; c) il taglio di avviamento all'alto fusto nei cedui, su superfici fino a 1.000 metri quadrati, effettuato nel rispetto dei limiti e delle modalità esecutive di cui agli articoli 12, 13, 14, 15 e 28; d) il taglio di diradamento, su superfici fino a 1.000 metri quadrati, effettuato nel rispetto dei limiti e delle modalità esecutive indicate agli articoli 12, 13, 14, 15, 27 e 30. Il taglio non era liberamente esercitabile in quanto comportava riduzione di bosco, e pertanto è stata richiesta l'autorizzazione del Corpo Forestale dello Stato, immagino al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Portoferraio. Ora, da quel poco che so è difficile che si sia trattato di un taglio di avviamento, resterebbero quindi il taglio di piante secche, il taglio di piante la cui età abbia superato il turno minimo previsto per specie (leggetevi il comma 21, troppo lungo per riprenderlo) e il taglio di diradamento. Potrei anche sbagliarmi, ma quando sono venuto ad aprile, gli alberi mi sembravano tutt'altro che secchi. Sarebbe stato quantomento interessante evincere qualche elemento esplicativo supplementare nella risposta del Corpo Forestale. Ma questo ovviamente fa parte del mistero... Ad ogni modo mi restano un paio di domandine: - tenuto conto che il taglio non era liberamente esercitabile perché comportava riduzione di superficie boschiva e quindi sottostava ad autorizzazione, che tipo di informazione è stata data al Comune per consentire l'intervento sul suo territorio? Che tipo di documentazione è gli è stata sottomessa? Qual'è stato l'iter decisionale? - Vogliamo pubblicare richiesta di autorizzazione e relativi allegati come anche copia dell'autorizzazione medesima affinché il pubblico possa constatare la piena legittimità dell'intervento e delle ragioni dei tagli? - Le piante erano secche? Se del caso, chi lo ha stabilito e dopo quale esame? - Il Corpo Forestale ha agito di sua sponte o su segnalazione di privati? Ricordo che amministrare un bene comune significa innanzitutto prendersene cura nell'interesse di tutti i cittadini, che devono essere informati e quindi essere in grado di esprimere il proprio consenso e le proprie opinioni su ogni decisione che li concerne, taglio di alberi compresi. Vi saluto e abbraccio tutti! Stefano
Salve a tutti. Non conosco direttamente l'evento quindo posso errare ma il fatto che si debba sempre pensare che di ogni azione pubblica o privata si debba dare spiegazione senza provare a pensare che forse le autorizzazioni ad agire ci sono. La cultura del sospetto è sterile. Sugli "eucalipti" poi, in tempi di tutela delle biodiversità, di seminari sulle aggressioni delle specie di pesci non autoctone, nessuno dice che non sono piante mediterranee (vengono dall'Oceania) e sono state impiantate nel "ventennio" nell'Agro pontino da "lui" per bonificare in quanto risultano piante divoratrici di acqua molto più delle ns. Ora al Giglio non è che l'acqua abbonda. Magari battiamoci perche ad ogni albero (a mio giudizio non mediterraneo) ne vengano impiantati due dei nostri, per la buona pace del panorama (sia quello da e verso le ville) Un saluto. Fabio
Dai racconti di alcuni isolani e di altri frequentatori dell'isola non residenti, tra cui dei diretti testimoni dell'evidente drastico taglio degli alberi, emergerebbe che l'operazione sia stata voluta da un privato ed eseguita da una persona da lui incaricata, entrambi ben noti a tutti. Nessuno dei gigliesi con cui ho parlato desidera esporsi in prima persona ma ognuno di loro mi ha pregato di non lasciar perdere nel pretendere spiegazioni sulla necessità di procedere al taglio di 25 alberi in perfetta salute. La voce, univoca, che corre è che questa operazione abbia regalato una migliore visuale sul cristallino mare delle Cannelle, finora impedita appunto dalla presenza degli alberi, e che per questo, a titolo di favore, sarebbe stata concessa l'autorizzazione a procedere. Rinnovo quindi alle autorità locali gigliesi la preghiera di fornire spiegazioni più convincenti in merito a quanto accaduto, di fare davvero chiarezza, smentendo così la sconcertante ipotesi di cui sopra. Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente chi legge. Francesca
andando alle cannelle si nota il "vuoto" che si è venuto a creare ... ma che si intende per "area boscata" ? chi stabilisce la giusta potatura ? le piante che erano li, erano secche ?
Ringrazio il VQAF Dr Nicolò Giordano dell'URP della Guardia forestale dello Stato per aver portato avanti la mia richiesta di chiarimenti ed i locale comando della GFS per il rapporto inoltrato. Il "cittadino" Maurizio Scholl frequenta l'isola da circa 45 anni e l'ha vista crescere sin da quando le vostre famiglie, in estate, si trasferivano in alloggi di fortuna per affittare la propria casa ai villeggianti. In gioventù mi sono adoperato come volontario per spegnere inizi di incendi. Al tempo, se ben ricordo, non esisteva una stazione dei VVFF ma solo la autobotte comunale guidata da Giacomo B. I focherelli si spegnevano con frasche e badili. Premesso che non sono un estremista ambientalista e non ho particolari motivi di antipatia verso gli attuali amministratori dell'isola, resto dell'opinione che si è trattato di un intervento di portata eccessiva. Non giustificato e ancora oscuro in molti aspetti. Della stessa opinione sono anche alcuni isolani che per evidenti e giustificati motivi di riservatezza hanno preferito non partecipare alla discussione. Si spera solo che non sia stato un lavoro eseguito "ad personam" ma un intervento eseguito per cause di forza maggiore in una delle più belle cale dell'isola. Firmato: "Cittadino Indignato"