Riceviamo da una nostra lettrice questo grido di denuncia a cui la Redazione si associa con indignazione. Indignazione per un gesto che fa male soprattutto alla famiglia ma che urta la sensibilità, crediamo, di ogni gigliese orgoglioso della sua terra e della sua gente. Noi ragazzi della Redazione, pur non avendo personalmente conosciuto più di tanto Andreino, riteniamo tale gesto una profonda mancanza di rispetto per quel modo di amare il Giglio che attraverso la sua arte egli esprimeva e per quella fierezza di essere gigliesi che ogni giorno, con orgoglio, GiglioNews si impegna nel raccontarvi.
“E' con molto piacere che ho partecipato alla mostra “Arti e Mestieri gigliesi”, che si è tenuta al Museo Archeologico di Grosseto esponendo i capolavori del mio babbo Andreino.
Sapevo che la sua arte nel costruire queste meravigliose “sculture” era molto apprezzata, ovunque, …… .. ma la nota più dolente e credo ancor più vergognosa arriva oggi 11 Novembre 2004 quando, entrando nella sala esposizioni del museo (oltretutto sorvegliato!) mi sono accorta che mancavano, dico mancavano, due delle piccole barche gioielli dell'architettura di mio padre regalatemi per la festa di laurea e potete immaginare quanto valore affettivo rappresentano ….. rappresentavano per me questi due piccoli capolavori fatti a mano, pezzi unici quindi introvabili e difficilmente ricostruibili.
Nello stesso tempo mi dispiace molto denunciare questo fatto perché certi avvenimenti in posti come il Museo di Grosseto, anche se il personale addetto alla sorveglianza non era predisposto a vigilare la stanza dei nostri diciamo tesori, non dovrebbero accadere e tengo a precisare che, se nel tempo futuro saranno organizzate altre mostre, saremo felici di partecipare però soltanto a patti e condizioni tali da garantirci la sicurezza e la regolarità delle esposizioni consentendo a tutti di vedere ma non portarsi via oggetti come è successo per noi!
Cataldo Angela” |