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Isola del Giglio - 21 Luglio 2004

LA PAROLA “PARCO” E' UN TERMINE TROPPO NOBILE
PER ESSERE UTILIZZATO A SPROPOSITO.

Riceviamo dal consigliere di minoranza Sergio Ortelli questo articolo che di seguito pubblichiamo:

“Leggo da molto tempo gli articoli che vengono pubblicati su giglionews e isoladelgiglio . net e fra questi ve n'è uno che mi ha particolarmente incuriosito perché ci riporta indietro nel tempo di circa 10/12 anni. Non posso esimermi dall'intervenire quando vengono utilizzati concetti molto “forti” o di forte impatto sulla comunità e soprattutto quando alla base della questione “parco” non c'è una corretta preparazione amministrativa e giuridica in merito.

Mi riferisco alla nota apparsa su www.isoladelgiglio.net qualche giorno fa a firma Danei Bruna nella quale si offrono al pubblico dei lettori notizie distorte sulle reali verità della famigerata questione ed in particolare si riferiscono cosiddette “opportunità” in chiaro conflitto con i dettami della Legge Quadro sulle Aree Protette. Quest' ultima mi risulta sia ancora oggi l'unica legge in vigore su tutto il territorio nazionale e che noi richiediamo da tempo di non applicare o perlomeno di modificare.

Entrando nel vivo della questione è legittimo sostenere che i parchi non si fanno in base a personali considerazioni ma seguendo i criteri espressi all'interno della Legge Quadro n .394 del 6 dicembre 1991. Pertanto, per rispondere alla disinformazione apparsa nell'articolo suddetto, ribadisco quanto segue:
1. La popolazione non può essere il primo custode del Parco in quanto la legge prevede la sovrana istituzione di un Ente di diritto pubblico, estraneo ahimè alla cultura del luogo, all'interno del quale noi non ci siamo perché non ci possiamo essere ( cfr . Art .9 l ex 394/91). A dimostrazione di ciò presidiano il Giglio, con frequenza giornaliera, alcune Guardie del Corpo Forestale dello Stato che hanno il compito di vigilare sull'Area Protetta (o meglio direi Area Abbandonata) in nome e per conto dello Stato e quindi dell'Ente Parco.
2. Noi siamo presenti di diritto nella Comunità del Parco che, come una grande assemblea dei soci, è un'organo consultivo e propositivo dell'Ente Parco ma, come voi saprete, costituiamo solamente un numero. Oltretutto l'Ente in questione ha sede presso un'altra isola e quindi lontano dalle quotidiane problematiche gigliesi .
3. Per fare un esempio, sarebbe opportuno spiegare ai contadini gigliesi come si intende risolvere la questione “conigli”, “topi” ed altri animali che, in varie circostanze, compromettono il raccolto di un'intera stagione. Il conseguente abbandono della terra e della coltivazione confligge con lo sviluppo ed il corretto assetto del territorio . Questo il progetto parco non lo spiega.
4. La Legge Quadro non stabilisce “aree specifiche da destinare al ripopolamento della flora marina a rotazione biennale/triennale”. La normativa stabilisce solamente dove si può andare e dove non . A dimostrazione di ciò vi allego una planimetria dell'Isola di Giannutri che, suo malgrado, prevede zone di proibizione e non di rotazione. Ve li ricordate i famosi Grottoni di Giannutri ?. Io ho avuto la fortuna di visitarli nel passato. Adesso non li potete più vedere perché ricadono in zona A1 del parco e cioè in quella zona dove vige il divieto di accesso al pubblico.
5. La pesca sportiva potrà essere concessa, salvo apposita autorizzazione dell'Ente Parco, solo in determinati casi ( cfr . Delibera Commissario Ente Parco n .49 del 18.12.2002). Per fare un esempio su Giannutri , la pesca sportiva è possibile solo per i residenti nella zona A2, distante oltre un miglio dalla costa e cioè alla profondità di circa 105/130 metri. E' consentita una sola lenza oppure un solo bolentino a bordo dell'imbarcazione . Vi immaginate come si può usare un bolentino a quella profondità? Chi si intende di pesca sa cosa significa!
6. I risultati del Parco a mare sono sotto i nostri occhi tutti i giorni (soprattutto sabato e domenica): la Baia di Campese (e le altre calette del Giglio) è completamente invasa dalle innumerevoli barche da diporto. L'aratura dei fondali della nostre deliziose coste è un fenomeno assai dannoso all'ecosistema marino e andrà presto trovato un rimedio. Tutto ciò è causato dall'introduzione del Parco Marino in alcune isole ( Giannutri , Montecristo , Gorgona , Pianosa e Capraia). La “chiusura” di quest' ultime ha ridotto gli spazi di fruibilità del mare provocando una eccessiva concentrazione di barche da diporto nelle uniche zone rimaste libere alla navigazione. Più di una volta abbiamo dimostrato un fatto generalmente rappresentato dalla seguente equazione:
presenza di unità da diporto in minor spazio marino = maggiore rischio di inquinamento e distruzione e quindi minor tutela per l'ambiente marino.
E' evidente che la soluzione al problema è la liberazione totale delle aree marine per una maggiore fruibilità delle stesse ed una regolamentazione più efficace (boe + campi per l'ormeggio). Ancora una volta la legge 394 si è rivelata inadeguata allo scopo.
7. L'esperienza di Giannutri ha dimostrato che il parco a mare è dannoso, oltre che al turismo, anche, per assurdo, all'ambiente, inutile sotto l'aspetto naturalistico e privo di ogni fondamento scientifico.
8. L'Ente Parco cioè il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano non ha soldi e non ha fondi neanche per sopravvivere. Con il parco, purtroppo, i miliardi non arriveranno mai. Se non credete adesso a questa asserzione, quanto prima vi convincerete di persona.

Per concludere , io spero vivamente che la simpatica Bruna, quando disserta su determinati argomenti, si assuma la responsabilità di scrivere a titolo personale e non in nome e per conto dell'Amministrazione Comunale. E' anche vero che di baggianate sul parco ne ho ascoltate tante ma farle su un argomento così delicato mi pare inopportuno. Per quanto riguarda l'Amministrazione sono confortato dal fatto che se non ricordo male gli assessori Pulci Gerardo e Galeotti Angelo e pure lo stesso Sindaco sono sempre stati schierati con noi contro l'imposizione di un progetto parco sbagliato e ne abbiamo condiviso anche le strategie di opposizione. Inoltre recentemente il Sindaco, candidato alle elezioni, dichiarò in una televisione locale (ho ancora la registrazione) di essere d'accordo con me sulla linea da tenere contro ogni forma di istituzione a mare. Per questo motivo mi sento tranquillo e con la stessa serenità mi sento inoltre di rassicurare la maggioranza della popolazione che non desidera un insediamento di questo tipo.

Grazie per la vostra cortese attenzione. SERGIO ORTELLI

N.B .: Prima di valutazioni avventurose sui parchi, consiglierei un buona lettura dei seguenti provvedimenti:
1. D.Min.Ambiente 21 luglio 1989 (parco provvisorio )
2. D.Min.Ambiente 29 agosto 1990 (modifiche parco provvisorio)
3. Legge Quadro sulle Aree Protette n .394 del 6 dicembre 1991
4. D.P.R. del 22 luglio 1996 (Istituzione del PNAT)
5. Regolamento per le Sanzioni Amministrative del Parco”




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