Riceviamo
da un anonimo lettore questo messaggio che ci riempie
d'orgoglio per i complimenti in esso contenuto. Abbiamo
deciso di pubblicarlo anche in prima pagina perchè rappresenta
un accorato spunto di riflessione su cui sarebbe opportuno
che ognuno di noi si fermasse a riflettere e, perchè no,
dirci cosa ne pensa:
"Carissimi
compaesani, oggi per la prima volta ho letto il vostro
giornale cliccando qua e la con voracità e non posso esimermi
dal farvi i complimenti per quanto state facendo.
Leggere, vedere le foto del nostro amato scoglio accorcia
le distanze e porta la mente ad assaporare quanto di più
caro ci appartiene, ovvero: la nostra identità fatta di
ricordi, sapori, immagini, eventi e volti incastonati
nel borgo natio e nel suo splendido contesto. Voi non
fate navigare solo le notizie, ma l'intera isola che raggiunge
così le persone più lontane che, per scelta o per necessità,
sono distanti da essa.
Ma il merito maggiore è che inducete direttamente o indirettamente
le menti a navigare nelle tematiche più o meno importanti
della vita isolana e spesso a questo esercizio si innestano
tanti romantici ricordi di vita passata.
Sinceramente penso che il vostro gruppo giovanile, che
tanto si impegna in lodevoli iniziative, sia: “L’ultimo
treno per la nostra isola”. Dico questo perché spero vivamente
che rappresentiate il futuro politico della nostra isola,
ma non per risolvere solamente i piccoli problemi o per
stilare programmi insignificanti che ad ogni elezione
vediamo; per poi appurare, senza neanche più sorprenderci,
che vengono puntualmente disattesi.
Io spero, io vorrei qualcuno che faccia sognare.
Io sogno un team che sia catalizzatore di tutte quelle
forze che possono contribuire a far sì che la nostra comunità
non finisca in una diaspora continentale a causa della
mancanza di attività che possano dare sostegno economico
a tutte quelle persone che vorrebbero rimanere e che,
loro malgrado, se ne vanno via.
Questa è la sfida politico-economica più pressante e stimolante
per tutti coloro che amministreranno da qui in avanti
la res pubblica. Per far sì che la nostra comunità non
si disperda e l'isola diventi solamente un paese turistico
bisogna che persone di buona volontà oltre ad impegnarsi
in progetti importanti anche con energie economiche esterne,
sappiano coalizzare tutte le energie sinergiche dell'isola
superando divisioni, contrapposizioni e disfattismi che
tanti danni hanno arrecato.
Questo è quasi un grido di dolore; se qualcuno non si
impegnerà in questa opera politica ciclopica e impegnativa
lo scoglio diventerà in pochi anni il fantasma di se stesso
e per sempre ogni gigliese si vergognerà di essere il
figlio di una comunità che non ha saputo dare una classe
dirigente in grado di preservare il bene politico più
importante: la comunità stessa.
In tanti confidiamo in voi giovanissimi per un rilancio
indispensabile a tutti."
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