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Isola del Giglio - 21 Gennaio 2004

GRIDO DI DOLORE

Riceviamo da un anonimo lettore questo messaggio che ci riempie d'orgoglio per i complimenti in esso contenuto. Abbiamo deciso di pubblicarlo anche in prima pagina perchè rappresenta un accorato spunto di riflessione su cui sarebbe opportuno che ognuno di noi si fermasse a riflettere e, perchè no, dirci cosa ne pensa:

"Carissimi compaesani, oggi per la prima volta ho letto il vostro giornale cliccando qua e la con voracità e non posso esimermi dal farvi i complimenti per quanto state facendo.
Leggere, vedere le foto del nostro amato scoglio accorcia le distanze e porta la mente ad assaporare quanto di più caro ci appartiene, ovvero: la nostra identità fatta di ricordi, sapori, immagini, eventi e volti incastonati nel borgo natio e nel suo splendido contesto. Voi non fate navigare solo le notizie, ma l'intera isola che raggiunge così le persone più lontane che, per scelta o per necessità, sono distanti da essa.
Ma il merito maggiore è che inducete direttamente o indirettamente le menti a navigare nelle tematiche più o meno importanti della vita isolana e spesso a questo esercizio si innestano tanti romantici ricordi di vita passata.
Sinceramente penso che il vostro gruppo giovanile, che tanto si impegna in lodevoli iniziative, sia: “L’ultimo treno per la nostra isola”. Dico questo perché spero vivamente che rappresentiate il futuro politico della nostra isola, ma non per risolvere solamente i piccoli problemi o per stilare programmi insignificanti che ad ogni elezione vediamo; per poi appurare, senza neanche più sorprenderci, che vengono puntualmente disattesi.
Io spero, io vorrei qualcuno che faccia sognare.
Io sogno un team che sia catalizzatore di tutte quelle forze che possono contribuire a far sì che la nostra comunità non finisca in una diaspora continentale a causa della mancanza di attività che possano dare sostegno economico a tutte quelle persone che vorrebbero rimanere e che, loro malgrado, se ne vanno via.
Questa è la sfida politico-economica più pressante e stimolante per tutti coloro che amministreranno da qui in avanti la res pubblica. Per far sì che la nostra comunità non si disperda e l'isola diventi solamente un paese turistico bisogna che persone di buona volontà oltre ad impegnarsi in progetti importanti anche con energie economiche esterne, sappiano coalizzare tutte le energie sinergiche dell'isola superando divisioni, contrapposizioni e disfattismi che tanti danni hanno arrecato.
Questo è quasi un grido di dolore; se qualcuno non si impegnerà in questa opera politica ciclopica e impegnativa lo scoglio diventerà in pochi anni il fantasma di se stesso e per sempre ogni gigliese si vergognerà di essere il figlio di una comunità che non ha saputo dare una classe dirigente in grado di preservare il bene politico più importante: la comunità stessa.
In tanti confidiamo in voi giovanissimi per un rilancio indispensabile a tutti."


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