Ecco come richiedere gli arretrati sulle pensioni
La riforma Fornero sulle pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti, un governo non votato ma quasi “imposto” dai poteri europei ai cittadini italiani, è stata una riforma che ha tolto dei diritti e creato gli esodati. La Bce (Banca Centrale Europea), il FMI (Fondo Monetario Internazionale) e l'U.E. (Unione Europea) avevano dato delle direttive precise a Monti con la famosa lettera dei "compiti per casa" inviata nel luglio 2011, dove veniva “ordinato” di tagliare le pensioni, riformare la scuola ed il mercato del lavoro, tagliare lo stato sociale e riorganizzare la Pubblica Amministrazione. Mario Monti ha eseguito impassibile, obbediente ed a capo chino, senza curarsi minimamente di ciò che ne sarebbe derivato al popolo italiano.
Adesso la Corte Costituzionale con la sentenza del 10/3/2015 è stata chiara: l'art. 24 del decreto legge 201/2011 in materia di perequazione delle pensioni (la cosiddetta “Riforma Fornero” appunto) contenuta nel decreto “Salva-Italia” varato dal Governo Monti nel 2011 e votato da PD, PDL e UDC, il quale stabiliva che sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo INPS (circa 1.500 euro lordi) scattasse il blocco della perequazione (cioè il blocco del meccanismo che adegua le pensioni al costo della vita) E' INCOSTITUZIONALE. La Corte Costituzionale è l'organo garante di uno Stato di diritto, ossia il massimo organo dello Stato. Ristabilendo il diritto dei pensionati ad ottenere l'adeguamento delle pensioni al costo della vita con effetto retroattivo fino al momento in cui è stato imposto il blocco, si aprono degli spiragli per ottenere dei risarcimenti.
Il cosiddetto “Bonus Poletti” che i pensionati riceveranno il prossimo mese di agosto (che di fatto di bonus non si tratta in quanto è parziale conseguenza della sopracitata sentenza della Corte Costituzionale), farà credere ai pensionati italiani che i soldi in più che riceveranno siano una specie di favore, un “premio” da parte del Governo Renzi. Questo Governo è furbo, molto furbo: nell'elargire il rimborso in piena estate, avendo fatto passare più di 4 mesi e mezzo dalla sentenza della Corte Costituzionale, Renzi e Padoan sperano che magari i pensionati neanche si ricorderanno il motivo per cui viene elargito loro questo parziale rimborso, evitando così che il tema dell'incostituzionalità della Riforma Fornero ritorni prepotentemente presente sui media nazionali. L'espressione "parziale rimborso" comunque non è utilizzata a caso. Già perché oltre al danno subito dai pensionati italiani poi c'è anche la beffa in quanto secondo i dati della CGIA viene restituito solo l'11% di quanto realmente spetterebbe ai pensionati, mentre la Corte Costituzionale stabilisce che chi è stato “vittima” del blocco-pensioni deve essere rimborsato INTEGRALMENTE. L'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari), un'associazione di tutela dei consumatori specializzata nel settore finanziario, bancario, assicurativo, postale e delle telecomunicazioni, fornisce una soluzione a tutti coloro che sono incappati in questa ingiustizia: presentare ricorso! Per farlo occorre compilare un documento scaricabile dal sito dell'Adusbef dove si fa riferimento alla Corte Costituzionale, sentenza N. 70/15 declaratoria d’incostituzionalità dell’Art. 24, comma 25 del decreto legge 201/2011, indirizzandolo all’Inps, alla Procura della Repubblica e per conoscenza all'Adusbef stesso.
I risarcimenti sono doverosi e l'INPS e lo Stato dovranno pagare.
Meetup Isola del Giglio
Il modulo per presentare ricorso, oltre a poterlo scaricare qui (SCARICA MODULO) e anche sul nostro sito (http://www.meetup.com/it/Meetup-Isola-del-Giglio/) a breve potrete trovarlo già stampato presso:
- l'edicola a Giglio Porto - il tabacchino in piazza a Giglio Castello - macelleria Stefanini a Giglio Campese
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