Si trasmette il testo integrale del discorso con cui il Sindaco Sergio Ortelli ha aperto le celebrazioni del 4 Novembre in occasione delle cerimonie a Giglio Porto e Giglio Castello in onore delle Forze Armate e dei Caduti delle grandi guerre.


"Carissimi Concittadini, autorità, insegnanti ma soprattutto mi rivolgo a voi alunni delle scuole.

Celebriamo oggi il 4 novembre, giornata di commemorazione dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, e noi siamo qui, ancora una volta, a  testimoniare un importante momento della nostra storia e della nostra civiltà.

Consentitemi di ringraziare, per l'impegno profuso nella preparazione di questa ricorrenza, non solo per oggi ma anche per gli anni passati, l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia sezione di Isola del Giglio e per essa il suo Presidente Osvaldo Landini. Un vero e sentito ringraziamento da parte dell'Amministrazione Comunale per l'impegno immancabile in occasione di tutte le cerimonie ufficiali.

Come dicevo, la ricorrenza, quest'anno, sarà dedicata a questo particolare “compleanno istituzionale” e sarà espressamente significativa perché anticipa il 150° anniversario dell'Unità d'Italia i cui festeggiamenti di svilupperanno nel corso del 2011. E' l’occasione per una riflessione diffusa e insieme approfondita sul significato dell'essere italiani oggi ma, proprio per questo, dovremo fare doverosamente una rivisitazione del nostro passato e con essa ripercorrere i valori che lo hanno animato, rendendo possibile quindi il conseguimento di una rinnovata responsabilità civica nei cittadini rispetto ad un percettibile regresso civico in cui siamo precipitati in questi ultimi anni. Nel corso del prossimo anno cercheremo di enfatizzare lo spirito delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia che sarà dunque animato dai significati storici dell'unità della Patria, dai tanti significati della raggiunta libertà e dagli ideali che hanno ispirato le lotte degli uomini del Risorgimento.

E come non dimenticare i gigliesi che hanno perso la loro vita nel corso delle due ultime guerre. Morti per costruire un futuro migliore e per ristabilire la democrazia e la libertà che oggi ci consente di vivere dignitosamente. Nell’ambito di tali celebrazioni, in collaborazione con l'Istituto Comprensivo e con il patrocinio di Provincia e Regione Toscana, l'Amministrazione Comunale intende dare vita ad un progetto che da questo mese in poi coinvolgerà i ragazzi delle nostre due scuole, invitandoli a partecipare ad una iniziativa nuova per il nostro scenario cittadino. Tra gli eventi previsti, verrà istituita una borsa di studio per ogni plesso scolastico che riguarderà un progetto sull'Unità d'Italia, un periodo storico che ha segnato un passo importante per il nostro paese. Altre iniziative sono già state programmate per il 2011 e, cadenzate secondo un percorso preciso, saranno costituite da una serie di momenti significativi come seminari di studio, rappresentazioni teatrali fondate sul momento storico, concerti e avvenimenti particolari che avranno lo scopo di rievocare la storia del nostro paese. Momenti che spero susciteranno alcune proficue riflessioni non solo sulla Storia d’Italia ma anche sulla situazione generale odierna.

Dovremo fare uno sforzo per risvegliare quel sentimento nazionale in grado di alimentare il desiderio di coesione nel tentativo di rafforzare la comune identità e l’effettiva coesione del paese. Carissimi ragazzi, a voi mi  rivolgo in particolare. Siete l'ultima generazione, la generazione più giovane che, attraverso la vostra coscienza libera e l'orgoglio della nostra storia, dovete, insieme a noi, trarre l'energia per ritrovare slancio e fiducia in un mondo migliore, come si dice sempre senza incappare in frasi demagogiche. Una giornata di festa e nello stesso tempo una giornata che dobbiamo destinare al pensiero del sacrificio umano speso dai nostri padri facendo una seria considerazione: cerchiamo di stare uniti stavolta in uno sforzo straordinario per suscitare tra gli italiani la consapevolezza che la guerra non è un rimedio ma un male che ogni giorno, anche e soprattutto con i nostri atteggiamenti quotidiani, dobbiamo riuscire a tenere lontano.  Ognuno, in questa impegnativa presa di coscienza, deve fare la sua parte ed offrire il proprio contributo alla costruzione di una società giusta fondata sulla solidarietà e sul rispetto reciproco e allo stesso tempo dobbiamo lavorare affinché l’origine della violenza rimanga un solo e brutto ricordo e non una crudele realtà.

A conclusione di questa breve riflessione permettetemi di esprimere un particolare apprezzamento per le nostre Forze Armate che, oltre ad essere impegnate in missioni all’estero, costituiscono un concreto presidio della democrazia e delle istituzioni del nostro Paese e che ancora oggi, fuori dai confini italiani, continuano a perdere vite  nel segno della pace, affinché la pace, quella pace che tutti noi auspichiamo con grande speranza, possa essere garantita nei luoghi dove la democrazia non alberga ancora e fatica a crescere e svilupparsi. Un omaggio quindi va a loro, esempio per tutti noi.

Viva le Forze Armate, viva l’Unità d’Italia."