

Secondo Legambiente il ritorno della foca monaca è il migliore spot pubblicitario per l’istituzione di una vera area marina protetta nell’Arcipelago Toscano, come richiede anche l’Europa.
"A me non risulta in questi termini. La richiesta deve arrivare dal territorio. Noi siamo assolutamente d’accordo a proteggere e tutelare più aree possibili e ne stiamo autorizzando due - nel Cilento e le secche della Meloria nel livornese - ma poi occorrono anche le risorse e in questo momento non ci sono. Però non significa che sarà così anche per i prossimi anni".
C’è chi dice che è proprio la giunta del Giglio a non volere un area protetta per paura di vincoli.
"Non è più così. Era un vecchio atteggiamento. Quello che va spiegato è che le aree protette non vengono sottratte alla fruizione, ma questa va regolata in modo da salvaguardare gli ecosistemi e nello stesso tempo far godere alle persone questi paradisi. Quest’anno renderemo ancora più facile l’accesso alle riserve marine per gli amanti di questi pezzi d’Italia a volte un po’ inaccessibile".
Come?
"Entrerà in vigore il nuovo regolamento omogeneizzato per tutte le riserve che darà la possibilità ad alcune imbarcazioni, quelle a vela o quelle che hanno motori che non inquinano e sistemi di smaltimento delle acque nere, di accedere in queste aree. E ci sarà la possibilità di esercitare l’attività subacquea che come sappiamo in alcuni posti fino a oggi era completamente vietata".
Prevedo altre polemiche...
"Sono dell’idea che queste riserve fintanto che vengono tutelate e valorizzate hanno una grande possibilità di vivere con risorse in più, fintanto che rimarranno chiuse e non accessibili potranno vivere solo con le poche risorse statali".
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