Rompo ogni indugio (ed il mio misurato silenzio estivo) ad intervenire perché reputo gravi e non accettabili le affermazioni del Capogruppo di Maggioranza Armando Schiaffino, così insensate e fuori tempo per ciò che si prefiggono, simili all’acquazzone di stanotte.
Premetto che personalmente il Dott. Schiaffino (Rappresentante Politico del Governo Locale) è e rimane per me un ottimo e stimato medico ma, sulle sue capacità politiche e tecniche, ho forti dubbi anzi ho provate certezze che mi inducono a persuaderlo di “darsi all’ippica” (ovvero di tornare al suo mestiere che ben sa fare) prima di sciupare tutto!
Mi riferisco alle sue dichiarazioni di qualche giorno fa apparse su GiglioNews ed in maniera ancora più appariscente sui quotidiani locali (v. Il Corriere della Maremma del 25 settembre c.a.) nelle quali il superbo Capogruppo ostenta la comprensione di un settore del quale non ne ha la minima conoscenza (per fare un esempio è come se il sottoscritto trattasse di Medicina).
Come è possibile che un rappresentante della maggioranza di governo dell’isola (ed anche integerrimo medico) possa dichiarare che l’acqua non è potabile? Quali sono i riferimenti sanitari che ha preso in considerazione per affermare ciò? La sola visione del colore dell’acqua? Il colore di quella bottiglia che il Sindaco Brothel mostrò in televisione per “sputtanare” i collaudatissimi rapporti con il Fiora, promettendo ciò che oggi è peggio di prima?
Se l’acqua non è potabile, egregio Capogruppo, riferisca urgentemente al Sindaco di emettere un’Ordinanza di Non Potabilità. Oppure, se è stata resa una dichiarazione infondata, il Sindaco, massima Autorità Sanitaria del Comune, deve smentire pubblicamente il suo collega di partito per attenuare l’allarmismo prodotto sulle pagine di Giglio News che ha assunto oramai un aspetto di estrema inquietudine popolare. I due comportamenti non possono coesistere. Sussiste piuttosto il vero problema dell’acqua gialla che non si risolve con i proclami giornalistici ma con l’impegno, la competenza e la sinergie tra Gestore e Comune.
Ma, a chi deve essere posta la domanda sulla potabilità dell’acqua? Naturalmente agli Organi ufficiali di Igiene Pubblica che ripetutamente analizzano lo stato di salute dell’acqua erogata dal Fiora. Oppure ai propri referenti della Gestione Unica (ma quali sono i rapporti se si continua a sputare nel piatto dove si mangia?) FIORA, ATO, Regione, con i quali analizzare il fenomeno e concordare gli interventi per eliminare le cause che provocano quella non salubre “ruggine”. Se il rappresentate politico dell’Amministrazione usa la carta stampata per porsi dei quesiti vuol dire che non ha rapporti con il Gestore (cosa che ho denunciato molte volte visto che niente di nuovo c’è all’orizzonte sul terreno delle opere idriche). Il problema quindi si annida all’interno di una maggioranza senza idee, che non sa muoversi e che non sa interpretare il futuro scenario idrico gigliese.
I risultati della Tesi di Franco Cionco a cui risale lo Schiaffino si riferiscono, ahimè, ad una vecchia tecnologia di dissalazione utilizzata da un rugginoso impianto che dal 2005 è stato definitivamente messo a riposo in quanto obsoleto e superato. Questo il Capogruppo lo ignora. Dal 2005 sono entrati in esercizio quattro nuovi dissalatori (teorici 2.250 mc/giorno) che producono acqua con nuova tecnologia molto lontana tecnicamente da quanto riferito. Il fenomeno dell’acqua gialla dipende da altri fattori sui quali stavano lavorando da tempo Comune e Fiora e poi drasticamente interrotti a causa della debacle elettorale.
Per quanto riguarda la potabilità dell’Acqua Selvaggia la scelta di installare un potabilizzatore a raggi ultravioletti al Castello è stata determinata dall’elevata presenza di batteri che si riscontravano nella sorgente negli anni scorsi e non certo per anteporre una fonte rispetto all’altra. La previsione di installare altri impianti di potabilizzazione in altri siti sorgivi era già stato pianificato da tempo, oltre a tutti gli impianti che dovevano essere installati dal Comune/Fiora nelle Scuole dell’obbligo e nella Scuola Materna di Giglio Porto. La presenza altalenante di cloro nell’acqua potabile è sfortunatamente dovuta ad un non perfetto funzionamento dei dosatori del cloro, che a volte producono quantità non corrette di questo disinfettante. Anche su questo fenomeno negativo si può intervenire.
Per quanto riguarda le considerazioni di Schiaffino sulla questione della produzione di energia elettrica con sistemi alternativi tipo gli aerogeneratori, vorrei ricordare che il Consiglio Comunale si è già espresso unanimemente, nella legislatura passata, per la realizzazione di varie centrali eoliche e che la Regione Toscana, prima favorevole e poi critica, ha definitivamente bocciato tali iniziative perché sono sopraggiunti altri rappresentanti politici, altre regole, altri vincoli, altri ostruzionismi e via dicendo.
Per concludere, per quanto riguarda l’autonomia idrica di Giannutri, ho già affermato più volte che il percorso progettuale scelto dalla Giunta è una strada disseminata di difficoltà e di lungaggini burocratiche tanto che, in numerosi Consigli Comunali, ci eravamo permessi di indicare un percorso più agevole che si prefiggeva lo stesso obiettivo, forti di una esperienza maturata nel tempo . Il Comune si doveva occupare solo di reperire finanziamenti e di inserire Giannutri nel Piano d’Ambito attraverso condizioni che non sto qui a spiegare. Non di tutto il resto. Ma, come al solito, carissimo Capogruppo, queste sono parole al vento.
Grazie per l’attenzione
Sergio Ortelli
ACQUA NON POTABILE: UN FATTO GRAVISSIMO
Autore: di Sergio Ortelli, Capogruppo di Minoranza Consiliare
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