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Addio all'amico Gian Piero Calchetti
Si è spento nella serata di ieri nell'ospedale Sant'Eugenio a Roma Gian Piero Calchetti, 78 anni, orbetellano doc trapiantato nella Capitale e grande amico della nostra isola. A darne la notizia il genero Aldo Grilli a cui, insieme alle figlie ed alla moglie, giungano i più sinceri sentimenti di vicinanza della nostra redazione.
La camera ardente sarà allestita all’Ospedale Sant’Eugenio domani mattina dalle 8:30 alle 11:30 mentre i funerali si svolgeranno presso il Duomo di Orbetello alle 15:00.
Gian Piero, oltre che amico della nostra isola, sulla quale possedeva proprietà a Giglio Campese, era un appassionato lettore e collaboratore del nostro giornale. Non si perdeva una vicenda isolana che amava commentare attraverso le sue ironiche ed intelligenti rime.
Non ho mai avuto l'onore di conoscerlo di persona ed il nostro appuntamento per un caffè rimarrà in sospeso, almeno per questa vita! Le sue telefonate con lui mi lasceranno comunque il ricordo di una persona arguta e ricca di cultura.
Ciao Gian Piero, fai buon viaggio ... come mi hai confessato più volte, seppur le tue spoglie riposeranno altrove sono sicuro che mi ricorderò di te ogni volta che varcherò la soglia del cimitero di Giglio Castello, lì al Pianello, con la vista sul Golfo del Campese, dove sognavi di riposare in pace.
La biografia – Gian Piero Calchetti, nasce ad Orbetello Scalo (Grosseto) il 13 Aprile 1940, risiede a Roma dal 1969. Conclusi gli studi presso il Liceo Classico di Civitavecchia ed iscrittosi all’Università di Roma “La Sapienza”, a motivo del fatto che, lavorava ed, al contempo, studiava, si è laureato solo nel 1995, in Scienze Politiche (conseguirà, poi, altra Laurea, in “Scienze delle Comunicazioni”, all’Università di Cassino). Dal 1956, ha esercitato, continuativamente, attività giornalistica presso varie testate, Rai compresa, ma, soprattutto, con “Il Tirreno” o “Il Telegrafo” di Livorno e con “La Voce Repubblicana”. Nel 2015, dopo essere stato, in quanto iscritto anche all’Ordine Nazionale dei Revisori dei conti, Presidente del Collegio dei “Revisori” dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, ha conferito, quale attestato di benemerenza, la targa rituale, relativa a 50 anni di attività professionale. Ragion per cui poteva vantare, 63 anni di attività giornalistica, continuativamente praticata. In veste di scrittore e poeta, ha vinto, con il racconto “Un equivoco generale”, il 1° premio, relativo al “5° Concorso Nazionale di Letteratura, Città di Piombino”, così come ha ricevuto, nel 2016, la “Menzione Speciale della Giuria”, in occasione della “Terza Edizione del Premio letterario nazionale Grosseto Scrive”, con il libro, inedito, di versi satirici, intitolato “SAMIZDAT”. Nel 2018 3 sue poesie vengono inserite nell'Enciclopedia dei Poeti Contemporanei italiani e riceve in Giugno un prestigioso riconoscimento per il racconto "L'ineffabile Bruno Cassese".
Caro Gian Piero Che brutto scherzo che ci hai giocato, ti stavi avviando lungo la strada senza ritorno e ce lo hai tenuto ben nascosto. Su questa testata eri il Commentatore Principe e con gli "Amici" anche su Facebook ci deliziavi con le tue argute osservazioni e vere e proprie narrazioni di esperienze di vita vissuta. Ferreo Mazziniano di appartenenza politica non avevi peli sulla lingua quando si trattava di esprimere le Tue opinioni, argomentando spesso (almeno per quel che mi riguarda) posizioni condivisibili. TI HO CONOSCIUTO QUI', su questa testata di giglionews, quando per almeno un paio d'anni abbiamo espresso i nostri pareri sulla vicenda "infinita" della Concordia, Tu concordavi sempre con le mie posizioni, dal punto di vista tecnico e ovviamente ne ero molto gratificato. Ricordo con piacere la tua visita a Civitavecchia e la gita a quel paesino del viterbese dove mi hai portato in un ristorante dove si teneva un "pranzo sociale" con un numeroso gruppo di cacciatori al quale eri associato. QUANTE ME NE HAI RACONTATE QUEL GIORNO. Ti lascio un saluto ed un arrivederci e ovviamente condoglianze per la tua famiglia.
Dedicato al letterato, scrittore e poeta mazziniano GianPiero Calchetti, deceduto questa mattina a Roma. Una volta, a proposito di un necrologio che scrissi per la morte di un caro vecchio paesano, mi scrivesti su questo giornale rispondendo con passione letteraria e chiedendoti cosa mai, io, tua amica virtuale su fb, avrei potuto scrivere per te, una volta che la fatalità ti avrebbe portato via dai mortali. Ebbene caro Gian Piero io sono qua a piangerti: Che botta nel petto! Ma già il tuo silenzio su giglionews presagiva qualcosa di terribile, ma non avevo il coraggio chiarire, accettare. Caro amico e maestro prezioso di una cultura profonda che colmava lacune a chi (come me) aveva sete di conferme, mi lasci orfana, addolorata e sola. Addio mio caro critico insostituibile, il mio cordoglio è con la tua famiglia ? Palma Silvestri - Silvestra