Il Parco ha attivato le telecamere della Videosorveglianza a Pianosa Parte il primo tratto di una dorsale wireless che parte da Giannutri e terminerà a Gorgona e collegherà tutto l’Arcipelago per il controllo degli illeciti, il monitoraggio e lo studio della biodiversità
Si è tenuta ieri 3 agosto alle ore 11,00 la Conferenza stampa presso la sede del Parco in Loc. Enfola sull’attivazione delle telecamere della Videosorveglianza a Pianosa. È stato descritto il progetto e sono state mostrate la postazione e la funzionalità del sistema.
Oltre al Presidente Sammuri e alla Direttrice Zanichelli erano presenti il Progettista Ing. Angelo Carpani e l’Architetto Giovanni De Luca responsabile dell’ufficio tecnico del PNAT.
Sono intervenuti anche il Comandante Iacopo Mori del CTA CFS Arcipelago Toscano e il Comandante Emilio Casale della Capitaneria di Portoferraio per gli aspetti relativi al controllo. Presente anche il nuovo Comandante dei Carabinieri di Portoferraio Capitano Antimo Ventrone da pochissimi giorni al Comando.
Era già stata annunciata alla stampa in varie occasioni l’intenzione del PNAT di dotarsi di un sistema di telecontrollo e videosorveglianza per contrastare gli illeciti ambientali, controllare i flussi turistici di alcune aree ad elevata criticità e supportare con la tecnologia la ricerca scientifica con monitoraggi e postazioni di osservazione sulle emergenze della biodiversità attraverso delle postazioni di ripresa “fisse” e “mobili” sia a terra che a mare.
Il presidente Sammuri si è detto soddisfatto stamani, per l’attivazione delle telecamere a Pianosa. L’isola sarà monitorata per prima non solo per l’importanza naturalistica e la delicatezza dei suoi equilibri naturali ma perché più esposta ai casi di accesso illecito per bracconaggio o per il mancato rispetto delle regole di fruizione, perché più facilmente raggiungibile rispetto alle altre isole.
E’ attiva ora all’isola d’Elba, dove ha sede l’Ente Parco, la centrale operativa di gestione e monitoraggio del sistema di videosorveglianza dove potranno essere visionate “in live” e registrate le immagini delle postazioni di ripresa. Anche la Capitaneria di Porto di Portoferraio e il Coordinamento territoriale per l’ambiente del CFS avranno una postazione di monitoraggio nelle loro sedi operative.
Il Comandante della Capitaneria Emilio Casale ha definito il progetto importante ed efficace sulla deterrenza degli illeciti dolosi e colposi nell’area protetta. Nella fase sperimentale andranno affrontate le relazioni tra il Parco il Corpo Forestale e la Capitaneria per collaborare alla migliore efficacia e riuscita del sistema.
Il Comandante Iacopo Mori ha concordato sull’importanza del progetto che è stato concepito nel 2012 per prevenire le attività di bracconaggio. Ritiene che questo sistema possa colmare anche la carenza di personale delle forze dell’ordine. Sarà necessario definire i passaggi e le modalità di sanzionamento degli illeciti.
Il progettista Ing. Carpani lo ha definito un progetto molto complesso e impegnativo che interessa tutte le sette isole dell’Arcipelago Toscano a mare e a terra: impianti di questa complessità non ne sono stati ancora realizzati in Italia. Il progettista ha spiegato infatti come la realizzazione di un sistema di telecontrollo e videosorveglianza all’interno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano abbia presentato delle “criticità” che normalmente non si riscontrano nella realizzazione di sistemi analoghi in ambito urbano.
Le postazioni di ripresa indicate e gli obiettivi da monitorare si trovano in contesti ambientali privi di qualsiasi illuminazione durante le ore notturne, questo ha comportato necessariamente l’adozione di termocamere che sono in grado di rilevare un obiettivo fino a un km e mezzo e anche di notte.
Inoltre in quasi tutte le postazioni di ripresa indicate manca la corrente. In tali postazioni, è stato necessario quindi prevedere l’installazione di pannelli solari e/o paline eoliche, con i relativi sistemi di accumulatori. Senza considerare i problemi di natura “logistica” quali ad es. l’assenza di collegamenti marittimi tra le isole.
La realizzazione del primo lotto, che sta per essere conclusa ed è già finanziata, prevede la realizzazione del sistema sia a mare che a terra su Pianosa Montecristo e Giannutri, il secondo lotto completerà l’implementazione delle prime tre isole e si orienterà su Gorgona, Capraia, Elba e Giglio. Su l’Elba e Giglio le postazioni saranno solo terrestri. Sono previste postazioni fisse e mobili che saranno posizionate al bisogno ed impostate anche per registrare eventuali atti vandalici a danno delle telecamere stesse.
Il Presidente e il Direttore hanno spiegato con esempi anche l’utilità del sistema per il monitoraggio scientifico. Sono state previste postazioni apposite mobili per osservare i comportamenti di alcune specie protette e per osservare e prevenire eventuali fattori di disturbo o di minaccia. Sarà possibile anche collegare le telecamere al sito del parco per fare osservazioni in diretta.
Una dorsale wireless che parte da Giannutri e terminerà a Gorgona collegherà dunque tutto l’Arcipelago. Il costo onnicomprensivo della realizzazione è di circa un 1.100.000 Euro.
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