Come correttamente anticipato dal nostro giornale lo scorso 2 Maggio, prende il via la vaccinazione di massa delle popolazioni delle isole minori italiane in base all'accordo raggiunto nei giorni scorsi tra Associazione Nazionale Comuni delle Isole Minori (Ancim), Struttura Commissariale all'Emergenza Covid-19 guidata dal generale Figliuolo e Protezione Civile.
A darne notizia proprio il Commissario Straordinario attraverso una nota stampa.
"Su iniziativa del Ministro Gelmini - si legge nel comunicato governativo - si è tenuta una video-conferenza cui hanno partecipato l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM) e i Sindaci dei Comuni insulari minori, insieme ai Ministri Speranza, Garavaglia, Carfagna, Cingolani, al Commissario straordinario Figliuolo e al Capo della Protezione Civile Curcio.
Nel corso della conferenza è stato affrontato il tema dell’avvio del piano di vaccinazione per le Isole Minori, la cui attuazione avrà inizio il prossimo 7 maggio con l’isola di Capraia e le Eolie.
La pianificazione era stata avviata lo scorso 19 marzo, con la predisposizione di una piano prudenziale destinato a programmare misure d’intervento efficaci per aree isolate e le isole minori, difficili da raggiungere e dotate di presidi sanitari minimi.
Alla predisposizione del piano sono seguiti confronti periodici all’insegna della collaborazione con l’ANCIM, mirati a concertare modi e tempi di azione.
La possibilità di realizzare il piano già predisposto scaturisce dall’andamento della campagna vaccinale - per la quale è ribadita la necessità di mettere in sicurezza le persone anziane e quelle fragili - e dall’introduzione di un prodotto mono-somministrazione nelle disponibilità vaccinali nazionali.
Il programma vaccinale per le isole minori si avvarrà di un efficace dispositivo logistico-operativo e si concentrerà sulla vaccinazione di massa delle singole isole, per ridurre il numero di viaggi necessari al trasferimento dei vaccini e degli assetti sanitari per la somministrazione. Da questo tipo di soluzione sono da ritenersi escluse le isole in cui sono presenti presidi sanitari maggiori - ovvero ospedali - e che sono agevolmente collegate con la terraferma, per le quali devono valere i criteri generali del piano nazionale.
Un approccio simile potrebbe essere ulteriormente applicato a beneficio di alcune realtà isolate degli Appennini, delle Alpi o di altre aree interne, rese maggiormente isolate a causa della rete viaria, alle quali ci si è già rivolti da qualche tempo attivando, su richiesta delle Regioni interessate,il supporto aggiuntivo di team sanitari mobili della Difesa."
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