Egregia Signora Federica Arienti, penso sia giunto il momento che le sue gratuite illazioni sull’argomento caro prezzi, derivanti sicuramente da una disinformazione di base, vengano poste a tacere o per lo meno ci provi ad illustrare nei dettagli il suo piano di “commercio alternativo”.
Forse lei non sa, o fa finta di non sapere, alcune cose che, nostro malgrado, obbligano noi commercianti a praticare i prezzi correnti.
La logistica della nostra isola ci obbliga ad acquistare i prodotti provenienti dalla terraferma attraverso dei fornitori che ci impongono i loro prezzi, che sono più cari rispetto a quelli che applicano sul continente in quanto non hanno concorrenza e soprattutto non hanno le spese del traghetto.
A proposito Sig.ra Federica si è accorta che è aumentato il prezzo del biglietto? Sicuramente un’attenta osservatrice come Lei l’avrà notato, ma allo stesso tempo si è chiesta se questo aumento ha incidenza sul costo dei prodotti? Se non lo sa provo a diglierlo io, oppure se lo faccia spiegare da quei commercianti che, come me, una o più volte alla settimana partono alle 6 del mattino per fare acquisti e cercare di risparmiare qualche euro per mantenere i prezzi accessibili.
Sicuramente tra tutti i commercianti dell’isola, ci sarà qualcuno che cerca di approfittare della situazione, praticando dei prezzi non in linea con il mercato, ma purtroppo questo fenomeno è comune in tutte le parti del mondo, quindi non facciamo di tutta l’erba un fascio.
Inoltre ritengo che sia un luogo comune dire che “il Giglio è caro”: se vado al bar il caffè lo pago come da qualsiasi parte, i prezzi dei ristoranti sono perfettamente in linea con quelli degli altri posti turistici e non, i prezzi dei generi alimentari vanno paragonati a quelli delle ”botteghe” sulla terraferma e non a quelli della grande distribuzione, gli alberghi e gli affitta appartamenti applicano tariffe similari alle altre località turistiche.
Quindi, cara Sig.ra Federica, prima di ridire che siamo cari rifletta su queste cose.
Lei inoltre ha sollevato un problema spiagge e, se ho ben capito, non le piace la situazione che si è creata a Campese con l’assegnazione di 10 concessioni demaniali da parte dello stato e non del comune come erroneamente diverse persone pensano.
Forse era meglio prima quando c’erano alcuni operatori che occupavano indiscriminatamente tutta la spiaggia che era tutta libera, posando disordinatamente i loro accessori, o meglio ora che esistono parti di spiaggia completamente libere, oltretutto assistite da un servizio di salvamento e pulizia?
Non voglio spezzare altre lance a favore della categoria dei commercianti della quale faccio parte, perché ci vorrebbe ben più di una lettera per aprire un dibattito su un argomento così importante.
Avrei piacere che Lei come altre persone fosse più consapevole dello sforzo che ogni giorno produciamo per cercare di dare un servizio sempre migliore, magari la prossima volta si lamenterà di meno ...
Alessandro Nosiglia
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