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Anna alla fine si è bevuta il suo caffè!
Vi racconto questa storiella.
Anna ha 80 anni e abita a Giglio Porto. Ieri mattina è uscita di casa verso le 10:00 e ha fatto la spesa al mercato. Poi è andata in un Alimentari ed ha comprato tutto quello che le serviva, anche tanti troiai (perché gli alimentari vendono di tutto e non solo generi di prima necessità!). Poi al forno si è mangiata un bel pezzo di pizza ed un cornetto. Ci mancava il caffè per completare la sua tipica mattinata ma inspiegabilmente gli è stato negato.
"C’è lo sciopero, - le hanno detto - ed il caffè non lo puoi bere, né qui né in nessun bar, sono tutti chiusi". Per protesta contro le bollette alte della S.I.E. che anche la stessa Anna si è trovata a dover pagare.
Cornuta e mazziata, Anna non si è persa d’animo ed ha telefonato subito alla S.I.E. per protestare e l’impiegato al telefono si è fatto prima una grassa risata e poi le ha risposto "anche al Castello e al Campese pagano le stesse bollette, però i bar sono aperti ed il caffè lo fanno!"
Anna ha chiamato la sua amica al Castello che è venuta a prenderla e si sono gustate un bel caffè al bar in piazza Gloriosa! "Fanno bene a chiamarci ghiozzi – l’ha presa in giro l’amica – perché una forma di protesta come questa è ridicola, è proprio una ‘portolanata’".
E’ tornata a casa Anna, contenta alla fine perché è riuscita a far tutto quello che faceva gli altri giorni e godersi pure un caffè, rimane la presa in giro dell’amica castellana e la grassa risata dell’impiegato S.I.E..
Eh sì, perché alla fine questa protesta dei commercianti portolani, legittima nei contenuti ma grottesca nella forma, si riduce ad una "battaglia tra poveri", tra diverse categorie di gigliesi, con l’unico scopo e risultato di impedire a quei pochi portolani residenti, come Anna, di godersi un caffè.
E se l’azienda elettrica di fronte a questi dispettucci puerili tra isolani si facesse davvero una grassa risata, non avrebbe, in fondo in fondo, nemmeno così torto!
Ho letto oggi di Marco e la sua merenda, benzina sul fuoco, e questa è la cattiveria. Cassetti pieni, suoli pubblici da rivedere, settimana di agosto chiusi per sciopero, questa è la stupidità. Marco è un bimbo generoso, compra tutti i giorni le merende ai suoi amici, e i commercianti castellani hanno anche loro il cassetto pieno grazie alla sua generosità. Al porto invece c'è chi la regala la merenda o il pezzo di pizza, e molti questo lo sanno, che siano del porto, del castello o del campese. Questa è la parte della cattiveria. La stupidità sta nello scrivere falsità e inesattezze, i suoli pubblici sono controllati e misurati, se Anna pensa che non siano in regola o siano troppo espansi c'è il comando dei vigili urbani a sua disposizione. Lo sciopero d'agosto? Cassetti pieni? Sai che risate, aver infamato mezzo paese a novembre, ad agosto sparavate ad altezza uomo. I bambini d'estate preferiscono andare al mare che girare in bicicletta, Anna per essere una amica di Marco sa ben poco di lui. Comunque Anna o chi si cela, o si celano, dietro al nome, ha ottenuto due cose, la prima che le persone fanno ipotesi non troppo lusinghiere su chi secondo loro sarebbe così maligna e cattiva nello scrivere, la seconda ha dato più importanza lei al dissenso, non sciopero, Anna questa è la sua ignoranza nel non conoscere la differenza. Comunque noi ci siamo sempre esposti nome e cognome e la faccia, lei o loro continuano a celarsi, continuano a " mettere in bocca" oltretutto sempre ai pensionati, frasi e commenti poco gradevoli. Anna ma a 80 anni, invece di vivere bene i pochi mesi che le restano, perché deve passare le sue giornate a pensare cattiverie per poi scriverle. Si faccia il caffè con la sua moka, vada al castello dalla sua amica, al campese a godersi il tramonto e ringrazi la sera Dio o chi vuole, per avergli regalato un giorno in più.
Anche Marco alla fine si è gustato la sua merenda! Anna e Marco, vittime della stessa guerra di gigliesi contro gigliesi! In realtà Anna lo conosce bene Marco, 12 anni, e l’aveva prontamente avvisato che al Porto non avrebbe trovato, di pomeriggio, i locali aperti. Così, prima di scendere, Marco è passato all’alimentari al Castello ed ha comprato la merenda per sé e per tutti i suoi amici. Lo sta facendo ormai da diversi giorni e sta lasciando ai commercianti del Castello tanti soldini che sarebbero invece toccati a quelli del Porto. “Pazienza, peggio per loro!” ha sentenziato nella sua ingenuità. Sta scorrazzando per il Porto felice da diversi giorni con i suoi amici. Anna li ha incontrati e tutti loro sperano che i commercianti stiano chiusi una settimana pure in Agosto così potranno giocare liberi senza il disturbo di suoli pubblici troppo generosi, che forse sarebbe ora di rivedere! Anna non ha voluto disilluderli ma sa già che la speranza di quei bambini rimarrà tale. “Figurati se fanno sciopero ad Agosto – dicono tutti in questi giorni al Porto – durante la stagione pensano solo a riempire i cassetti!” In effetti “cul cassetto pieno, so’ bono pure io a fa’ lo sciopero” sentenzia un pensionato scuotendo la testa sulla panchina! Anche Anna scuote la testa e si dirige verso casa a prepararsi la moka, è felice che Marco alla fine l’abbia avuta vinta contro chi voleva negare la merenda a dei bambini, ma non riesce proprio a togliersi dai pensieri termini come “ghiozzi”, “portolanata” ma soprattutto la “grassa risata” dell’azienda elettrica che sicuramente starà ancora ridendo di fronte alla "guerra tra poveri" di gigliesi contro gigliesi! E dire che era riuscita a fermare un aderente alla serrata portolana ed aveva chiesto perché avessero deciso di negarle il caffè al Porto (perché rimane questo alla fine l’unico risultato dell’iniziativa!). La volete sapere la risposta? Non c’è stata! Occhi abbassati, imbarazzo ed un generico “non lo devi chiedere a me!”
Buona sera. Vivo su quest'Isola ormai da più di 10 anni e conosco abbastanza bene usi, costumi e le goliardiche presa in giro, specialmente se si tratta di campanilismo. Quest'articolo però mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non tanto per me, io sono e rimarrò sempre ospite, ma per "le genti Gigliesi". A mio modesto parere questo scritto “offende l’intelligenza di vive su quest’Isola”. Rendere ridicola una comunità di persone, che non può fare altro che manifestare il proprio disagio per il periodo buio che stà passando, lo trovo alquanto meschino. Tralasciando poi il fatto, che chi non si firma ha molto del maleducato, trovo questo scritto veramente fuori luogo. Spero che la persona che si è presa del tempo per raccontare questa “storiella” come lui/lei stesso ha scritto a inizio articolo, si prenda del tempo per andare a spiegare ai sui compaesani come poter risolvere il problema ….. sempre se interessa risolverlo.
Che dire. Sul contenuto dell'articolo la cosa migliore da fare è quella di stendere un velo pietoso. Può essere o non essere condivisibile ciò che è stato fatto ma ironizzare in questo modo su un problema vero come questo che, al Giglio come altrove, incide sulla vita delle persone sia che abbiano o non abbiano una attività commerciale, non mi sembra proprio il caso. Detto questo, conosco già la risposta degli amici di giglionews, ma, sarà pure tutto legale e regolare, chi scrive dovrebbe avere le p... e per farlo sempre con nome e cognome. Quello vero eh!!!