FRANE, CONTRIBUTI E LAVORI MAI EFFETTUATI. AL GIGLIO 700 MILA EURO INUTILIZZATI.
Con lo stesso titolo, sul quotidiano LA NAZIONE di domenica 16 novembre u.s., è apparso un articolo riguardante il finanziamento di 675 mila euro concesso dal Ministero dell'Ambiente, ottenuto in seguito ad istanza dell'Amministrazione Comunale dell'epoca (2008/2009) che potrebbe finire nel “Fondo revoche” dello stesso Ministero.
Questo vorrebbe dire la perdita del finanziamento delle opere di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico della zona dell'Arenella, quando sappiamo bene che tali opere sono assolutamente primarie rispetto ad altre opere pubbliche, anche alla luce degli eventi di questi ultimi tempi in tutta Italia.
Quando, nel 2009, la Lista Ortelli vinse le elezioni, responsabilmente, consegnai al sindaco Ortelli, nella prima riunione del Consiglio, una “Relazione ricognitiva, ma non esaustiva, sui procedimenti in corso nelle diverse opere pubbliche e nelle diverse attività istituzionali, alcuni dei quali da portare a termine“ che, relativamente alle opere di cui si tratta, testualmente diceva: “Ti ricordo che l'opera è interamente finanziata (685.000 euro) dal Ministero dell’Ambiente, in seguito alla presentazione di una richiesta avanzata corredata da un progetto di massima (professionisti già individuati e pagati). In questo caso occorre provvedere con tutta urgenza, entro agosto 2009 (inderogabile) a conferire incarico professionale di progettazione definitiva ed esecutiva, al fine di evitare la revoca del contributo. Ulteriori dettagli saranno forniti per le vie brevi per accelerare le procedure relative.
Ci sono voluti due anni e, il 20 novembre 2011, è stato affidato ad uno studio di progettazione, la redazione progettuale definitiva ed esecutiva da consegnare al Comune in 20 (venti) giorni, come risulta dall'Avviso di aggiudicazione del 20.11.2011, del Dirigente Comunale.
Poi il silenzio dell'Amministrazione che nel quinquennio trascorso, è stata sollecitata e stimolata a portare a termine l'opera con diversi interventi pubblici sia dello scrivente ma anche da cittadini interessati (come risulta dagli allegati), oltre a rivolgersi al Difensore Civico della Regione Toscana.
Ora il sindaco giustifica la situazione sostenendo che mancava l'Ufficio Tecnico in grado di poter sostenere un simile progetto (notoriamente il Comune si affida a professionisti esterni specializzati), mentre per l'ufficio Tecnico si era dotato dal 2009 di un dirigente a tempo pieno (in passato il dirigente era part-time per due giorni la settimana). Oltre a ciò si è dotato di consulenti esterni esperti in opere pubbliche che costano circa 100 mila euro all'anno, mentre – a detta del sindaco – “40 mila euro per pagare la progettazione incidono pesantemente sul Patto di Stabilità”. Questa è una spesa che può essere pagata con il finanziamento ministeriale. Quindi l'Ufficio si è potenziato in maniera adeguata. Poi si lamenta della troppa burocrazia (ma questo vale per tutti gli altri comuni piccoli e grandi) che c'è sempre stata, mentre le norme sul PATTO DI STABILITA' sono entrate in vigore nel 2013, oltre al naufragio della Concordia. Mette in evidenza che si dovevano predisporre Varianti urbanistiche e elaborati per esproprio dei terreni: in questo caso, andavano previste nel progetto definitivo–esecutivo, a mio modesto parere.
In ogni caso, sono passati sei anni e ci troviamo a dover pagare il progetto (oltre 40 mila euro) ed il rischio fortissimo della REVOCA DEL FINANZIAMENTO da parte del Ministero dell'ambiente.
Questa è la situazione di fatto e, per quanto mi riguarda, sono convinto più che mai che l’Amministrazione Comunale ha il dovere di garantire SEMPRE la tutela e la manutenzione del territorio, magari anticipando l’imprevisto attraverso la messa in sicurezza di un possibile dissesto idrogeologico, come in questo caso. Da ciò ne deriva che una tra le più importanti responsabilità di chi amministra: la sicurezza del territorio e della collettività non può che essere sempre una priorità assoluta.
Attilio Brothel – ex sindaco
Prima di fare un serio commento, attendo che ci sia una vera definizione di questa vicenda , poi mi rifarò vivo. Giacomo Biondi