Calchetti nell'Enciclopedia dei Poeti Contemporanei Italiani
Prestigioso riconoscimento per Gian Piero Calchetti, assiduo lettore e commentatore di GiglioNews nonché, da nativo di Orbetello, amante della nostra isola e di tutto il territorio maremmano.
Calchetti, a cui vanno i complimenti della nostra redazione è stato inserito, con 3 sue poesie, nell'Enciclopedia dei Poeti Contemporanei Italiani (Aletti Editore). Una delle tre opere, che vi proponiamo sotto, dal titolo "Il mio paese" è un vero e proprio omaggio al "borgo antico d'Orbetello" che il poeta affettuosamente descrive "incastonato in un anello ... con Ansedonia e i pini di Feniglia, Giannella, l'Argentario e Talamone ...".
La biografia - Gian Piero Calchetti, nato ad Orbetello Scalo (Grosseto) il 13 Aprile 1940, risiede a Roma dal 1969. Conclusi gli studi presso il Liceo Classico di Civitavecchia ed iscrittosi all’Università di Roma "La Sapienza”, a motivo del fatto che, lavorava ed, al contempo, studiava, si è laureato solo nel 1995, in Scienze Politiche (conseguirà, poi, altra Laurea, in “Scienze delle Comunicazioni”, all’Università di Cassino). Dal 1956, ha esercitato, continuativamente, attività giornalistica presso varie testate, Rai compresa, ma, soprattutto, con "Il Tirreno" o "Il Telegrafo" di Livorno e con “La Voce Repubblicana”. Nel 2015, dopo essere stato, in quanto iscritto anche all’Ordine Nazionale dei Revisori dei conti, Presidente del Collegio dei "Revisori" dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, ha conferito, quale attestato di benemerenza, la targa rituale, relativa a 50 anni di attività professionale. Ragion per cui, oggi, può vantare, 61 anni di attività giornalistica, continuativamente praticata. In veste di scrittore e poeta, ha vinto, con il racconto “Un equivoco generale”, il 1° premio, relativo al “5° Concorso Nazionale di Letteratura, Città di Piombino”, così come ha ricevuto, nel 2016, la “Menzione Speciale della Giuria”, in occasione della "Terza Edizione del Premio letterario nazionale Grosseto Scrive", con il libro, inedito, di versi satirici, intitolato "SAMIZDAT". (VISUALIZZA CURRICULUM COMPLETO)
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Cara "Silvestra Gigliesa", dal crine rosso e dall'animo pieno di grandi sentimenti, con cui ci allieti ed educhi quando ci fai grazia di raccontare ricordi, storie e miti del Giglio nostro, ma più d'ogni altro tuo e del "Barbottone", amici e poeti entrambi di grossa tempra e di fine linguaggio, cosa posso dirti di più oltre ad esprimerti il forte senso di commozione che mi ha preso nel leggere le parole, che tu e Tonino m'avete dedicato? Dire che vi sono grato, per il duplice encomio è poca cosa, soprattutto perché chi m'ha fatto questa grazia, forse immeritata, ben mi sopravanza! Un tenerissimo, dolce e fraterno abbraccio, "Palma della Barroccia"!!!
Caro Pietro, non sapevo che, comunque, la Ballata, ancorché incompleta, rispetto alle intenzioni iniziali, ovvero quelle di "fare" una storia, musicata e cantata dell'isola e degli isolani, non è andata perduta. Questo, però, se, da una parte, mi allieta, anche perché ne hanno, per cosi' dire, goduto, tra gli altri, Caterina Baffigi e Giuseppe Ulivi, parenti acquisiti, che stimavo per sentito dire, ancorché non li abbia mai conosciuti, fatta salva una lettera che la moglie dell'onorevole sindaco, mi scrisse, augurandosi di poterci incontrare, dall'altra, mi lascia l'amaro in bocca, in quanto non e' scritto da nessuna parte, che una "ballata", non possa superare i normali tempi di durata d'una semplice canzone. Ragion per cui, visto che, comunque, oltre alle 4 quartine e 7 strofe, scritte, con i tuoi correttivi, ho portato a termine, fatta salva ogni qualsivoglia revisione, il compito che, come assunto iniziale, ci eravamo prefissi, vorrei tanto che l'"incompiuta", non restasse tale. Ad ogni buon conto, grazie per aver diffuso il prodotto del nostro lavoro ed un abbraccio fraterno!
Al poeta Calchetti Se nel tempo tendenza naturale o vocazione, meno male, guardando l’orizzonte sognavo di poetare cercando la rima che l’emozione suggeriva Oggi per merito e diletto dedico parole d’affetto al vicino di scogliera Amico di Orbetello che - sul far della sera - è insignito dell’onor più bello “Poeta che l’Enciclopedia allieta” e scusandomi dei difetti caro Giampi Calchetti mio ottimo mentore vola ancora senza timore con la fantasia e ‘l core. Palma “Silvestra”
Caro Gian Piero, sei molto gentile nel ricordare l'esperienza della "Ballata Gigliese", debbo informarti però che NON E’ STATA ABORTITA, ma è rimasta tal quale a quella che avevo prodotto nella fase iniziale in termini di forma, sostanza e musicalità (7 strofe, ciascuna di 4 quartine) e anche col Tuo contributo (Tu l’hai ascoltata per primo in quel di Roma). Sono passati già 3 anni da quando l’ho presentata al Giglio (estate 2015), una sera ad un gruppo di amici ospiti di Caterina Baffigi e Beppe Ulivi nel loro padio a pochi metri dalla spiaggia del Campese (due carissime Persone che ci hanno lasciato nell’arco di 3 mesi tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016._ Caterina l’aveva ascoltata con molto interesse e gli era molto piaciuta (mi aveva anche dato qualche suggerimento)._ Anche altri amici del porto l’hanno ascoltata e così al Castello e al Campese dove era presente, in entrambi i casi, Palma Silvestri che ha portato altri amici._A Tonino Ansaldo ho mandato lo scritto ma non ha ancora ascoltato la Ballata._ Anche l’estate scorsa, per quelle poche volte che sono potuto essere presente all’Isola, l’hanno conosciuta gli amici più vicini._ Confermo l’intenzione di coinvolgere i miei “Gugini” Isolani cantori e musicisti per implementarla con voci e strumenti.
Non mi azzardo a pensare che i versi di cui sopra siano a me dedicati, perché sarebbe un sogno da cui non mi vorrei svegliare. Comunque, se anche fossero dedicati ad altri, certamente assai meritevole, sono meravigliosi al punto di fare onore a te che li hai scritti. A te che ogni cosa che scrivi e' una perla!!!
A Gian Piero Calchetti Complimenti vivissimi, amico di poesia. Sperando un giorno di conoscerti, magari vicino ad un buon bicchier d'ansonaco, tra i sassi graniti di una cantina gigliese. AL MIO MENTORE Sulle cime più alte ti ho visto volare supremo mio mentore. Dove tra le nubi l'occhio tuo tutto dall'alto vede e pondera col cuore o cantore. Dove sensibili tue le ali in aria spostano macigni e candidi donano versi. Solo sì belli e pari nel lago i cigni. Che pur sulla tua scìa io possa un dì volar a veder gli dei. Quei poeti che l'umano cuore prendono... nei millenni... nei canti altissimi... nell'anime perenni. Tonino il barbottone
Caro Pietro sono commosso, pur rimanendomi in cuore una grande amarezza per non aver "completato" e, quindi, abortito la "Ballata" sulla storia del Giglio, cui avevamo cominciato a lavorare, io scrivendo i versi (che conservo preziosamente) e tu musicandoli. Ballata di cui tu eri stato promotore, convincendomi a scrivere, per la prima volta, per la musica. E siccome reputo, sostanzialmente, "risibile", il fatto che abbiamo smesso solo perché, per descrivere la storia del Giglio dalle origini fino ai giorni nostri, in modo puntuale, la composizione avrebbe travalicato, più che raddoppiandoli, i tempi di una "normale" composizione, spero tanto che, si possa riprendere la reciproca collaborazione, portando a termine questa faticosa opera d'amore verso la nostra splendida isola e verso la sua gente, da sempre meritevole ed intraprendente. Per questo, con le lacrime agli occhi, ti dico: "A presto rivederci !!!"
Caro Gian Piero Adesso, A MAGGIOR RAGIONE, potrò vantarmi della Tua amicizia e de fatto che sei stato alunno del Liceo Classico Guglielmotti di Civitavecchia, giusto un anno avanti di corso del mio amato Fratello Augusto (ovviamente anche Lui mezzo Gigliese)._ Complimenti e auguri per il tuo futuro, visto che non mi pare che intendi mollare nemmeno di un millimetro.