Il sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli, dimostra nuovamente di non aver peli sulla lingua. Questa volta per sottolineare la sua volontà di incentivare il bene più prezioso del territorio: il turismo.

«Abbiamo la fortuna di poter soddisfare qualsiasi richiesta turistica - dice - ma è ovvio, però, che i beni naturali non bastano, bisogna intervenire sulla qualità dei servizi da offrire». Prosegue poi entrando nel discorso della crisi economica. «Qua all’Argentario è difficile parlare di crisi - dice - ma dire che non c’è perchè gli alberghi sono pieni mi pare riduttivo. Le strutture ricettive sono al completo perchè sono poche. Vediamo invece che l’economia turistica non ha risentito molto di questa situazione generale dai posti occupati dalle barche. I pontili sono pieni, tutti i posti barca sono stati occupati ed i ristoranti sempre affollati. L’unica cosa che sembra essere cambiata sta nella spesa generale».

Tiene inoltre a rimarcare il suo interesse nell’investire su un turismo d’elite. «La prossima manifestazione sulle barche d’epoca richiama un tipo di clientela di altissima qualità - aggiunge - e noi siamo costretti ad optare per un turismo di questo genere».

Non manca nel lanciare anche una frecciatina alle solite lamentele che passano, giorno dopo giorno, tra le stanze del suo consiglio. «Purtroppo ci sono cose che non funzionano, servirebbero più parcheggi, ma lamentarsi perchè sono a pagamento mi sembra assurdo - dice - 10 euro al giorno per lasciare la macchina ed andare al Giglio non mi sembra esoso se poi si spendono 60 euro a persona per andare al ristorante. Se quel tipo di clientela non ha intenzione di spendere nei nostri luoghi non mi pare una gran perdita per l’amministrazione».

Ultimo, ma non meno importante, argomento di discussione riguarda i tagli della manovra finanziaria. «No alla tassa sui turisti - dice - andrebbe a toccare le tante strutture e farebbe tanto scalpore mediatico per nulla. Un’idea per far quadrare il bilancio potrebbe essere la tassa sul mare. Le attuali concessioni marinare vanno da una cifra tra i 50-60 mila euro che dovrebbe arrivare al milione di euro. Chi guadagna dal mare dell’Argentario deve lasciare sul territorio una fetta di quel guadagno. L’amministrazione non può tagliare sui servizi come la scuola, ma a quei pochi che guadagnano molto sulle concessioni rilasciate devono dare di più al Comune».