Da martedì 1° ottobre Autolinee Toscane ridurrà il numero di autisti impegnati nelle tratte che collegano Giglio Campese, Giglio Castello e Giglio Porto.
L'azienda, infatti, ha preso unilateralmente la decisione di ridurre da tre a soli due autisti quelli in servizio a Isola del Giglio, ai quali verrà chiesto un nastro di presenza continua al lavoro di 13 ore al giorno, intervallata da diverse pause, con una riduzione significativa del numero delle corse.
"Autolinee Toscane - spiegano Alberto Allegrini, responsabile del trasporto pubblico locale per la segreteria provinciale della Filt Cgil, e Fabio Alberti, di Uil Trasporti - ha giustificato questa scelta semplicemente sulla base del fatto che per l'azienda erano eccessivi i costi da sostenere. Nonostante dalla scorsa primavera, grazie alle risorse di Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di Isola del Giglio il servizio di trasporto pubblico locale e trasporto scolastico fosse stato integrato, finanziando il progetto al 31 dicembre, che dal 1° gennaio andrà riprogrammato.
Ma l'azienda non si è limitata a questo: ci ha comunicato questa decisione a quattro giorni dall'entrata in vigore del nuovo orario, venendo meno al rispetto degli obblighi previsti dalla contrattazione di secondo livello, che prevede la comunicazione almeno con 15 giorni di anticipo. Oltretutto, riducendo il numero delle corse e imponendo ai due autisti che rimarranno a lavorare a Isola del Giglio un nastro orario di 13 ore giornaliere, entro le quali, con lunghe pause tra una corsa e l'altra, assicurare la presenza per garantire le corse agli orari stabiliti. Un atteggiamento inaccettabile, che respingiamo al mittente e che abbiamo già contestato sia all'azienda che agli Enti che si occupano di trasporto pubblico locale e trasporto scolastico. Chiedendo pertanto che si ritorni sulla decisione restituendo ai cittadini un servizio di qualità, con corse a cadenza più consona, e una modalità di orario accettabile per i dipendenti di Autolinee Toscane, che hanno recepito la novità con forte disappunto per come modifica i loro empi vita-lavoro. Fra l'altro, in una realtà piccola come Isola del Giglio, verrebbe meno anche un posto di lavoro".
Poi i due sindacalisti aggiungono: "Il prossimo 8 novembre si terrà il terzo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto. Sciopero che non riguarda solo la parte retributiva di chi lavora, ma anche l'organizzazione del lavoro che garantisca una qualità della vita accettabile al personale, in modo particolare agli autisti. Quel che da oggi succederà a Isola del Giglio, con una presenza giornaliera al lavoro di 13 ore, anche se intervallate, è l'esempio classico di come a pagare il prezzo più salato siano sempre le persone che lavorano. Perché bisogna obbedire al mantra di ridurre i costi e incrementare gli utili, rifacendosi sempre guarda caso sul costo del lavoro".
Il problema per la comunità gigliese non è di scarsa rilevanza. Durante l'inverno, infatti, sull'isola rimangono 500 persone che utilizzano regolarmente l'autobus per spostarsi fra i tre piccoli centri abitati di Campese, Porto e Castello; fra loro anche i bambini che frequentano la scuola elementare e media dell'isola.
"Ogni volta che una piccola comunità si spopola – aggiungono Allegrini e Alberti -, tutti si strappano le vesti, ma raramente qualcuno si fa carico di garantire i servizi minimi perché le persone rimangano a vivere su un territorio. Fra questi servizi c'è anche quello del trasporto pubblico, tanto più necessario in una piccola isola dove non tutti possono portare una macchina per spostarsi. D'altra parte, c'è anche il problema tutt'altro che secondario del servizio per i tanti turisti che frequentano l'isola. Già a partire dal mese di aprile, infatti, arrivano i primi turisti che si dedicano al trekking e al cicloturismo, che si è sviluppato anche nel periodo autunnale. Chi arriverà al porto, con il nuovo orario, dovrà così attendere a lungo il passaggio degli autobus, ricevendo subito una pessima impressione della capacità di accoglienza".
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