ISOLA DEL GIGLIO
Sono tanti i gigliesi sparsi nel mondo, ognuno con una propria storia da raccontare.
Noi abbiamo deciso di raccontarvi ogni settimana la storia di Alessandro Bossini, un isolano partito dal Giglio verso l'Australia per esplorare il continente oceanico in un modo insolito: con un sacco a pelo, una bicicletta (fedele compagna di viaggio) e tanta voglia di esplorare il mondo.
Alessandro non è nuovo ad avventure stravaganti ed originali, ultima delle quali è il viaggio in bici da Valencia a Firenze attraversando in poche settimane i più variegati paesaggi pirenaici ed alpini.
Dunque, con cadenza settimanale, vogliamo rendere partecipi tutti coloro che ne sono interessati del suo "Australian Trip" attraverso i racconti che egli stesso ci fa pervenire riguardo le sue intriganti avventure che ogni giorno si trova a vivere.

CAPITOLO 12 (Un ultimo sguardo...) :
"Un ultimo sguardo alla fattoria, ai frutteti, ai ragazzi...
Al collo il ciondolo regalato da Mimura.
Mimura e' una ragazza giapponese con gli occhi che son mandorle e diventano due piume nere quando sorride.
<<Porta fortina>> Mi ha detto.
Darra e Loren sono di Melbourne. Mi hanno firmato la maglia perche' non dimentichi il loro nome.
E la voce di ciascun ragazzo risuona ancora, la', sotto il pergolato, quando per saluto hanno intonato un ritornello...
<<Arrivederci Amico
magari ci incontreremo domani
per ora prendi la tua strada
e portaci in un ricordo...>>.
C'era anche la chitarra, quella che ogni sera arpeggiava...
Mentre le spalle si voltano avverto un retrogusto amaro, come il sapore di frutta secca che resta dopo il caffe'... Ma e' solo un attimo.
Adesso lo sguardo scivola sul dorso dell'orizzonte. Qualcosa di nuovo inizia.
I soldi guadagnati dovrebbero bastare per un po'.
Ho fatto la spesa.
Cioccolata. Molta cioccolata... ma sono bastati pochi minuti per finirla tutta. Poi di nuovo in un negozio di bici... questa volta per sistemare le scarpe, il tacco d'aggancio per i pedali e' completamente consumato. Ed anche i vestiti...
Ultimamente la temperatura fa sbalzi enormi. Si passa dai 12^ della mattina e della sera, ai 35^ del giorno. Ho solo una maglia da ciclista ed una giacca a vento... quando sono sudato il vento e' una lama di ghiaccio e sulle lunghe strade Ausraliane l'unico riparo e' l'ombra degli alberi... La' mi rannicchio ed aspetto tremando.
Quindi ho comprato una maglia lunga... era in saldo.
Dimenticavo, adesso ho anche una radiolina con me. E' vecchia e per queste lande sperdute a malapena prende due-tre stazioni... ma e' il regalo del fattore, un vecchietto dalla barba bianca e dal sorriso dentato. Ha un logoro cappello di paglia che non si toglie mai, neanche quando nel primo pomeriggio riposa sotto un albero.
-Tieni. E' un regalo. E stai attento-.
Una pacca sulla spalla ed un cenno col mento... e' stato questo il suo <<in bocca al lupo>>.
Ho risposto: -Grazie nonnino...-
[...]
Venerdi' 10 Febbraio
Mi sono svegliato che il sole neanche era sorto...
Sono fortunato... credo.
Ieri ho comprato una maglia "pesante"... e stanotte la temperatura e' scesa tantissimo, nebbia attorno, prati bagnati ed alberi paralizzati dal gelo.
...stanotte non so come avrei fatto senza.
Adesso il prossimo paese e' a circa 50 km. E' tutta una salita, l'asfalto non e' buono.
Ho due carote da mangiare.
Mentre pedalo non ho sensibilita' nei piedi, le mani tremano ed ogni respiro e' un segnale di fumo che sale al cielo urlando: <<Brucia, o sole, e riscaldami>>.
"

CAPITOLO 13 (La ruota e le nuvole) :
"La ruota...!!!
In due giorni ho gia' forato due volte.
Prima avanti, poi dietro. Questo cavolo di asfalto... sebra una fetta di pane vecchia di settimane, a tratti il calore lo rende molle e vischioso... sempre come una fetta di pane, ma intrisa di miele.
Adesso nessuna campana sta' suonando ma a giudicare dall'altezza del sole e' mezzogiorno.
Sono in cima ad un alto colle. L'ho scalato in piedi, con il vento che mi sputava in faccia parole di sfida spingendomi a valle... ma ho vinto io ed ora che la discesa mi attende qualcosa soffia. No, non e' il vento. Ho forato di nuovo. Prima un vetro. Poi un fil di ferro. Adesso una spina!!!
Un albero solitario mi fa ombra, la bici e' capovolta, afferro la camera d'aria nello zaino. la guardo sorridendo e sussurro:
-Grazie Troi-.
Gia' questa mattina avevo bucato... l'alba si era asciugata da poco ed ero chino a sistemarre la ruota posteriore quando un vecchietto ferma la sua macchina e mi viene in contro.
-Salve. Tutto bene?
Sono anche io un ciclista, ti serve aiuto?-.
Si chiama Troi, e' magro come un filo d'erba ma la stretta di mano e' forte e nervosa.
Ha girato vari paesi in bici... ma lui da vero ciclista!!! Ha gareggiato in Italia e Francia, addirittura con Moser!!!
Aggiustata la bici tira fuori dalla tasca una camera d'aria nuova.
-Mica vorrai partire senza averne una di riserva...-.
-Grazie... ma ho gia' forato due volte in due giorni... non posso forare ancora!!!-
Lui sorride. Lascia la camera d'aria e riparte.
Come dicevo, sono in cima ad un colle, con un albero solitario che mi fa ombra.
Tra pochi minuti riparto. Non ho una macchina fotografica e non so' se le parole potranno rendere giustizzia a quel che ho difronte.
Nuvole.
Ho visto nuvole nere promettere pioggia...
Ho visto nuvole dense come barba confondersi con il mare...
Dal poggio della Pagana, a Settembre, se ne possono vedere di bellissime, talvolta bianche come neve, talvolta basse che puoi sfiorarle, ed altre ancora che tagliano i raggi del sole in piramidi di luci...
Ho visto nuvole come ali di uccelli, come veli mentre la luna danza il ventre...
Ma mai nuvole IMMENSE E STERMINATE come queste!
Sento il belare di un greggie di pecore, il vento soffia, colline e pianure si stendono a perdita d'occhio ed avverto inquietudine a dirigermi verso Est.
La' non c'e' il cielo. Non c'e' un orizzonte. Ci sono nuvole, solo nuvole di panna, dal basso salgono, salgono, salgono. Non ne vedo la fine...
impressiona la loro solidita'... non sono un semplice colore sopra l'azzurro che il vento prima o poi rimuovera'...
Lungo i campi grandi "pozze" d'acqua affiorano. Vi si abbeverano pecore e cavalli.
Non so se sono artificiali o se e' solamente pioggia. Compaiono all'improvviso, come enormi impronte, sono belle da vedere, riflettono l'azzurro, ma oggi... oggi sono bianche come gli occhi di un morto, come le nuvole che immense coprono l'Est.

CAPITOLO 14 (Verso Sydney) :
"...veramente stanco!
Come ho gia' detto la strada per Sydney (ho preso la Freeway...) e' molto dura. Sono lontano dal mare e lo sguardo si perde nel giallo dei campi. E un colore che da sete, sopratutto quando si toccano i 38^. Il tempo oscilla.
Oggi fa nuovamente caldo. Molto caldo.
Si puo' pedalare per ore ed ore prima di incontrare un paese...
Ho finito l'aqua questa mattina. Gravissima disattenzione:- Non importa. Ci sara' pur qualche abitazione piu' avanti.- Nulla.
Il sole percorreva il suo cammino asciugando l'ombra degli alberi, asciugando le labbra... ed il sangue si faceva denso come lava.
Poi una villetta... mi avvicino al cancello di un vasto giardino di rose.
Come al solito non c'e' il campanello... e' un problema.
-Salve. C'e' nessuno?-
Nessuna risposta.
Maledizione!
Qualche attimo... d'improvviso un cane inizia ad abbaiare. Fortunatamente i latrati sono piu' rumorosi della mia voce.
Una coppia fa capolino dalla porta ed io timidamente chiedo dell'acqua di rubinetto mostrando bottiglia e borraccie.
La donna guarda l'uomo.
L'uomo esce, lei fugge dentro.
E' un signore sulla quarantacinquina con barba ed aspetto signorile. Non dice nulla, si avvicina al cancello chiuso e prende le bottiglie.
Il cane continua ad abbaiare...
Io aspetto fermo, in piedi, davanti al giardino di rose.
Passano minuti. Troppi per tre bottiglie.
Fisso il barboncino nella speranza che mi dia tregua. I pensieri scorrono veloci...
<<Magari credono che sono un ladro e stanno chiamando la polizia... o staranno cercando del veleno...>>.
Qualche istante ancora e la coppia si presenta di nuovo. Insieme. Adesso sorridono. Lui mi consegna l'acqua. E' gelata!!! Lei un sacchetto con un panino, una mela e 5 pacchetti di caramelle gommose alla frutta!!!
-Grazie...-
Qualche altra parola, ma il cane continuava il suo ritornello di bau bau, cosi' saluto e mentre mi allontano penso che ho ancora molto da imparare sulle persone.
"

VEDI CAPITOLI 1 e 2
VEDI CAPITOLI 3, 4 e 5
VEDI CAPITOLI 6, 7 e 8
VEDI CAPITOLI 9, 10 e 11