Sono tanti i gigliesi sparsi nel mondo, ognuno con una propria storia da raccontare.
Noi abbiamo deciso di raccontarvi ogni settimana la storia di Alessandro Bossini, un isolano partito dal Giglio verso l'Australia per esplorare il continente oceanico in un modo insolito: con un sacco a pelo, una bicicletta (fedele compagna di viaggio) e tanta voglia di esplorare il mondo.
Alessandro non è nuovo ad avventure stravaganti ed originali, ultima delle quali è il viaggio in bici da Valencia a Firenze attraversando in poche settimane i più variegati paesaggi pirenaici ed alpini.
Dunque, con cadenza settimanale, vogliamo rendere partecipi tutti coloro che ne sono interessati del suo "Australian Trip" attraverso i racconti che egli stesso ci fa pervenire riguardo le sue intriganti avventure che ogni giorno si trova a vivere.
CAPITOLO 24 (Non viaggio solo ... ):
"04-03-06 Gympie
<<Bad Shot>> c'e' scritto sui guanti.
Laceri ormai... ma vanno bent cosi'. Sono il regalo di Samuela, mia Sorella, per il venticinquesimo compleanno.
Quando le indosso porto in giro per l'Australia anche lei.
Di mia sorella Susanna ho i calzini neri presi dal suo cassetto.
Del piu' piccolo dei miei fratelli, Marco, ho la manica di una maglietta. La uso come bandana sotto il casco.
Di Emanuele ho la divisa del palio che abbiamo vinto assieme... lui non lo sa, ma anche viaggia in bici con me.
Un portachiavi a forma di ciuchino mi ricorda un'amica cocciuta.
Un ciottolo d'asfalto e' un portafortuna... profuma ancora di diosperi.
Alla penna e' legato un filo nero... chissa' se le dita che l'han cucito si ricordano di me e delle favole raccontate su una panchina di Kuala Lampur...
La giacca a vento ha le tasche piene di pensieri d'Arno...
Le borracce degli amici di Adelaide, una maglia della squadra del Valencia Triathlon che ancora mi parla in Spagnolo Lo zaino...
E tante altre piccole cose nei pensieri:
il rosso di un rossetto, un abbraccio forte d'affetto, tutte le strette di mano durante il viaggio che ancora mi danno forza...
Nel portafoglio anche una fototessera che da tempo non guardo piu'. Adesso sara' scolorita, ma mi spiace gettarla via.
Insomma... non viaggio solo."
CAPITOLO 25 (Cachi...? Volentieri!) :
"06-03-06
Tre notti a Gympie, ospite della parrocchia.
Ho girato nella calma di questo paese, mi sono riposato (molto) ed ho trascorso del tempo anche con il parroco... Si spostava continuamente da un paese all'altro per celebrare Messe ed io spesso lo accompagnavo ...ma don Edward e' un uomo accorto e per non rischiare overdosi liturgiche mi lasciava sulla spiaggia.
Avevo due ore per camminare, nuotare o per ascoltare semplicemente il mare.
Il terzo giorno stavo bene.
-Padre- gli dico -domani mattina mi rimetto in viaggio.- La sera lo aspettavano in una Chieseta di campagna. Vado con lui.
Il destino talvolta e' strano.... finita la Messa conosco una signora, origini italiane, e senza accennarle nulla mi domanda:
-Vuoi lavorare qualche giorno nel mio frutteto?- Beh, tra camere d'aria e nuovi tacchi per i pedali, in tasca mi erano rimasti poco piu' di 15$... ma avevo voglia di ripartire.
Stavo per dirle di no, quando aggiunge:
-Adesso si raccolgono Cachi Mela.-
Faccio un sorriso che non finisce piu'.
Lei non poteva certo capire... non sapeva delle ore che trascorro sdraiato su questi alberi... I cachi sono tra i miei frutti preferiti!
-Vengo domattina!- Rispondo.
Oggi e' stato il primo giorno di lavoro."
CAPITOLO 26 (Le nuvole dell'inconoscibile) :
"Uomini ed angeli sono creature razionali, posseggono due principali facolta': quella di conoscere e quella di amare. Due strade differenti che spesso si intrecciano, si allontanano ma sempre verso la stessa direzione.
Nonostante questa certezza il loro intelletto e' troppo piccolo per comprendere Dio come essere in-creato e fuori dal tempo.
Tutto comincio' con due lacrime versate nel deserto. La sabbia che si raggrumo' non fu piu' parte dell'infinito dei granelli. Nacquero cosi'
uomini ed angeli, entrambi creati dall'immenso, entrambi bramosi di raggiungerlo e di racchiuderlo nei limiti dei propri confini.
Questa e' la storia delle piume di un angelo, del desiderio di liberta' e della sua negazione.
Lunghe ed affusolate dita. Apriva e chiudeva le mani, ne studiava i contorni, la forma delle unghie. Poi i palmi, quattro profonde linee vi si intrecciavano. La linea dell'amore, quella del lavoro, della vita e della fortuna. Certo, argomenti da salotto, lo sapeva... eppure i suoi occhi sprofondavano in quei tagli come in un geroglifico da tradurre.
Mara ha venti anni e due gocce di "Muschio Grigio" sul collo la fan sentire piu' selvaggia.
La biblioteca e' un oceano di silenzio, la matita crea onde su una ciocca di capelli e nulla e' piu' forte del suo desiderio di montagna. Un silenzio ban diverso da quello dei libri la chiama e sognando la neve il bianco delle pagine diventa giallo poaco.
Arcadio e' un angelo minore.
Gli angeli non hanno sesso ne' procreano. Lui e' un angelo <<minore>> perche' nonpercorre l'infinita via della sapienza che porta a Dio.
Con lo stupore nello sguardo sbatte le ali tra lune e satelliti, cavalca dimenzioni ignorandone le leggi e incrocia le gambe agli angoli delle strade per osservare gli occhi degli uomini.
Gli angeli hanno piume, gli angeli hanno squame, talvolta zoccoli e coda, sono un'essenza che varia la forma a seconda dello spirito con cui viene a contatto.
Firenze e' una citta' che conosce bene e la gente talvolta gli lancia un sorriso insieme agli spiccioli. Ma oggi... oggi c'e' odore di ghiaccio, fa freddo e le mani non abbandonano le tasche.
Seguendo con lo sguardo mosche inesistenti, gli occhi di Mara si posano sul naso di un barbone che la fissava. E' seduto vicino la porta, cappello di lana grigia ed una buffa barba arricciata.
I minuti passano e lei, che non riesce a tenere lo sguardo fermo sul banco, di nuovo incontra gli insistenti occhi dell'uomo.
<<Ma che vuole!?!>> pensa.
Chiude il libro con un rumoroso STOCK e rompendo per la seconda volta il silenzio della sala urla:
-Cosa c'e'?-
-...Nevica...- Sussurra il barbone.
Una corsa verso l'atrio, il cielo e' bianco e fiocchi di cotone scendono in lente spirali.
Con la bocca aperta e gli occhi spalancati Mara volteggia a braccia aperte.
Sotto la barba dell'uomo un sorriso si illumina... si siede a terra con le gambe incrociate e guarda la neve scendere sulla ragazza.
La storia inizia da qua, da un desiderio di leggerezza che incontra l avoglia di perdersi in altri occhi... tutto in un freddo, bianco pomeriggio di neve.
[...]
...mi spiace interrompere cosi' il racconto ma ho iniziato a scriverlo ieri notte nel buio della tenda. Per farmi luce stringevo tra i denti il fanalino della bici quando... rumore di passi!
Due persone si sono sedute su una panchina a venti metri da me.
Ah... dimenticavo. Ero in un area pik-nik tappezzata di <<divieto di campeggio. Sanzioni fino a 500$>>. Ho spento la luce per non farmi notare.
...e questa mattina... non ricordavo piu' il seguito."
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