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MA QUANT’E’ BONO, ‘STO CONIGLIO!!!!
SON CACCIATORE, ANCORCHE’ MODESTO, E QUALCHE SCIAGURATA MARACHELLA, ALL’IMBRUNIRE OD AL MATTINO PRESTO, L’HO, DI TANTO IN TANTO, COMBINATA, DANDO, DI STOCCO, QUALCHE FUCILATA, A SELVAGGINA PROTETTA E TUTELATA, SENZA MAI, PERO’, FAR LA “FRITTATA DI CACCIAR DI FRODO OD IN NOTTATA, OVVER METTENDO LACCI ALLA“PASSATA”, DEI CINGHIALI, DELLE LEPRI E DEI CONIGLI, OPPUR, CHE IDDIO, PRESTO, MI SI PIGLI! SPARANDO, A PALLETTONI AL’IMPAZZATA, AI CAPRI OD ALLA SCROFA E ALLA NIDIATA, CHE’, AVENDOLO, UNA VOLTA, FATTO, PER LA VITA, SON STATO CATAFRATTO.
QUINDI, IN BASE A CIO’ CH’HO DETTO, SE DEBBO GIUDICAR QUALE “DELITTO”, QUEL CHE LA TV, CON GRAN DISPITTO, HA MOSTRATO SUL FAR DEI VIGNAIOLI, FACENDOLI PASSAR PER DELINQUENTI INSIEME AI LORO FIGLI ED AI PARENTI, NON POSSO DEFINIRLI DEI “FETENTI”, PERCHE’, QUANDO TROVANSI DA SOLI, METTONO LE TRAPPOLE AI CONIGLI, GIUSTO, PER SALVAR LE LORO VITI, SU CUI FATICAN TANTO COI FAMIGLI, A PETTO DI CHI DA’ FACILI CONSIGLI, E, POI, BEN COGLIENDO, L’OCCASIONE, SE, A BUON FINE, VA LA “PREDAZIONE”, SI NUTRONO DI CIBO, ASSAI SQUISITO, VIEPPIU’, “DOVENTATO” UN VERO MITO DI CARNE ‘SI’ SAPOROSA E SUCCOLENTA, CHE NON E’ NE’ “SARACA”, NE’ POLENTA, BENSI’ LA CONCLUSIONE DI UN BEL RITO, QUALE ONORE ALLA TERRA, CHE DISPENSA, A CHI BEN LA STRALAVORA E LA “SEMENZA”, RISPETTANDO, DEL TEMPO, LA CADENZA, E VIVENDO FRUGALMENTE L’ESISTENZA, PERCHE’, IL DI’ DI FESTA, POSSA AVERE ASSIEME AL VIN SUPERBO DEL “PODERE”, LA GRAZIA D’UN TAL POPO’ DI DESINARE, BEN IN GRADO, IL PALATO DI STURBARE.
E, POI, COME POSSO MAI DIMENTICARE, IL FATTO CHE, TALVOLTA, HO IL PIACERE, DI POTER ANCH’IO BEN DEGUSTARE, QUESTO CONIGLIO, D’OLTREMARE , CHE, DALL’ISOLA, FA RECAPITARE, UN VECCHIO AMICO DI CAMPESE, ALLA MI’ CONSUOCERA GIGLIESE?
E, INFINE, CHI MAI S’AZZARDEREBBE, CONTRO CHI PREDA TAL “GIULEBBE”, INVOCARE IL RIGORE DELLA LEGGE? E, SEPPUR, L’ESEMPIO POCO REGGE, D’ASSERIR QUESTO PORTO VANTO, CHE’ ‘STO “LEPRIDE” E’ UN INCANTO DI TAL SESQUIPEDALE GRAN DELIZIA, CHE M’IMPIPO DI “STRISCIA LA NOTIZIA”!
Caro Pietro, ti avevo già risposto, ma avendo scritto in stampatello, il "sistema", pare abbia interpretato, cosi' mi dice, il direttore di "Giglionews", la mia risposta come "spam", ha provveduto a cancellarla. ragione per cui, non ho insistito , anche perché l'idea di riscriverti di sana pianta, non mi ha, come si dice ad Orbetello, "alluzzato". Inoltre, il "rimando" di qualche giorno mi ha consentito di arricchire le mie cognizioni sulla "questione coniglio". Ebbene, dopo questa premessa, ecco cosa ti dico: 1° approvo dall'A alla Z, quello che hai scritto, compresa la "diffida" rivolta a giornalisti, cui piace dare la notizia senza approfondire i fatti e, soprattutto, le ragioni dei fatti, perché la notizia, soprattutto se "strillata" nei titoli, colpisce, mentre gli approfondimenti obbligano a ragionare. Di piu', prendendo spunto dalla tua idea di invitare le famiglie gigliesi ad allevare lo squisito coniglio per farne anche commercio, siccome ho saputo, che, addirittura, nell'isola si tiene, ogni anno, una "Sagra del Coniglio", durante la quale, quasi si trattasse di una replica mangereccia della fantasiosa condizione "argonautica, di cui tratta la famosa canzone, di non so chi, intitolata l'"Isola che nonc'e'", tutto viene servito meno che il coniglio, m'e' venuto da suggerire che per replicare questa significativa sagra, in onore del coniglio, facendo realmente mangiare il "lepride", varrebbe la pena di promuoverne un vero e proprio allevamento, magari attraverso, come oggi si usa dire, una "start up", costituita in forma cooperativa tra giovani del Giglio. "Start up" per l'allevamento, di questo "lepride", da vendere sia nell'isola che sul continente. Anche se so bene che non sara' facile ottenere le autorizzazioni, in quanto trattasi di un selvatico sostanzialmente protetto, credo che non sia impossibile ricevere uno speciale benestare, a ragione del fatto che non trattasi di specie in via di estinzione. Questo, soprattutto, se il Comune, s' adopererà, presso le autorità competenti, facendosi carico dell'iniziativa, quale strumento sia per rinverdire, a scopo d'incremento turistico, sostanzialmente e non solo nominalisticamente una tradizione, sia per incrementare l'occupazione, oggi pressoché soltanto stagionale.
Caro Gianpiero , Ben sapevo che eri un provetto cacciatore e quindi un equilibrato difensore del concetto che si uccide la selvaggina a rigor di legge._ Sulla discussione dei conigli selvatici, diventati nel tempo assai più numerosi dei Gigliesi residenti e maggioranza schiacciante sui “Vignaioli eroici” (perché eroe deve essere definito chi coltiva una vigna all’Isola del Giglio)._ Ora sembra che il problema sia associato alle modalità con le quali si fa morire il parente de-selvaticato della lepre._ Non ricordo quante volte lo ho mangiato come pietanza prelibata la sera, insieme a tanti amici, in un ristorantino del castello, ma parlo di qualche anno addietro._ Quindi, a mio modesto avviso, basterebbe regolare un caccia mirata per equilibrare il numero dei simpatici coniglietti che però hanno il vizio di riprodursi troppo velocemente. _ In alternativa mi sentirei di proporre, a ciascuno dei Gigliesi Residenti, di adottare una o due coppie di conigli selvatici (che tali non lo sarebbero più) e commercializzare in continente i loro allevamenti._ Sarebbe un affare sicuro e di grande interesse._ ORA METTO IN MOTO TUTI I “GUGINI” CHE HO NELL’ISOLA._ Dopo voglio vedere se ritorna qualche “giornalista” a dire che gli e Eroici Coltivatori Gigliesi ….. SONO DEI BRACCONIERI.