Cote Ciombella: ulteriori precisazioni di Brandaglia
In riferimento alla nota di Italia Nostra apparsa su GiglioNews in data 25 giugno 2015 con la mia immagine, tratta dalla trasmissione televisiva Video Sapere del 1994, in cui sono state riportate alcune mie frasi, tengo a precisare quanto segue:
- La trasmissione, prodotta a scopo divulgativo, aveva come tema principale la preistoria all’Isola del Giglio. Per conferire una certa suggestività alle immagini, e per ambientare le scene in un contesto arcaico di bellezza paesaggistica e di spettacolarità, furono scelti alcuni luoghi particolari, semplicemente a titolo di cornice scenografica, con la finalità di rendere il racconto meno noioso e più accattivante per quel pubblico televisivo a cui era diretto, composto soprattutto da persone semplici e non da esperti di preistoria.
- Per tutta la durata del video non si sente mai parlare né di “Sito” né di “Cote Ciombella”, ma si è parlato soltanto di religioni, di culto, di probabili aree abitative, di diete e di strumenti riferibili a quelle genti, che dal neolitico all’ età del bronzo e del ferro, transitarono o si stanziarono per qualche tempo sul territorio isolano.
- È assolutamente priva di ogni riscontro scientifico e del tutto falsa l’affermazione di fondo pagina della nota di Italia Nostra che vorrebbe vedere nello stesso video, la mia figura impegnata nell’esposizione di strumenti litici e di altri materiali provenienti dalla Cote Ciombella. Riporto testualmente la loro frase: “Il video continua per altri 9 minuti, in cui M. Brandaglia illustra il sito della “Cote Ciombella”, mostrando anche utensili preistorici e ceramica impressa Neolitica, ritrovata proprio dal Professore nel sito stesso."
Il gruppo Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano continua con assoluta indifferenza a stupirci con le proprie certezze scientifico-preistoriche sulla Cote Ciombella, infatti nella nota pubblicata in data 11 Giugno 2015 su questo giornale on line dal titolo “Primo Itinerario Archeologico-Preistorico in Isola del Giglio”, si spingono fino al punto da sostenere con sicurezza che i preziosi reperti di quel sito sono conservati al Museo Antropologico ed al Museo Archeologico di Firenze, senza accorgersi che a Firenze non esiste alcun museo Antropologico, ma un museo di Storia Naturale, in cui non vi è traccia di reperti provenienti dalla Cote Ciombella; la stessa cosa può essere detta per il museo Archeologico di quella città. Riporto per intero la frase in oggetto: "Non si tratta di vere scoperte, il luogo è conosciuto ed è stato studiato in particolare dal prof. Mario Brandaglia, isolano. I preziosi reperti sono conservati al museo antropologico e al museo archeologico di. Firenze".
E’ proprio vero che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!!
Gli utensili da me presentati nella trasmissione Video Sapere del 1994 non hanno niente a che vedere con la Cote Ciombella, ma appartengono, nella maggior parte dei casi alla cultura neolitica a ceramica impressa delle Secche da me scoperta, studiata e pubblicata. E sono:
a) Una scheggia con tracce d’usura in cristallo di quarzo ialino. Pubblicata in data 1985 su Studi per l’Ecologia del Quaternario, Vol. VII Pagg. 53-76. Titolo: Il Neolitico a Ceramica Impressa di Isola del Giglio, di Mario Brandaglia, L’industria litica delle Secche, Fig. 13, n. 3, pag. 69. Pubblicata in “La Cultura del Neolitico Antico del Serotino (Le Secche) Isola del Giglio, di Mario Brandaglia, Pag. 125, Fig. 2, n. 7. In “Il Primo Popolamento Olocenico nell’area Corso Toscana. Università di Pisa. Pisa Edizioni EDS. anno 2000.
b) Un raschiatoio laterale doppio con ritocco alterno in ossidiana. Pubblicato in data 1985 in Studi per l’Ecologia del Quaternario, Vol. VII Pagg. 53-76. Titolo: Il Neolitico a Ceramica Impressa di Isola del Giglio, di Mario Brandaglia. L’industria litica delle Secche, Fig. 14, n. 28, pag. 71. Pubblicata in “La Cultura del Neolitico Antico del “Serotino” Le Secche Isola del Giglio, di Mario Brandaglia, Pag. 125, Fig. 2, n. 15. In “Il Primo Popolamento Olocenico nell’area Corso Toscana. Università di Pisa. Pisa Edizioni EDS. anno 2000.
c) Un raschiatoio diritto in ossidiana di buona fattura con ritocco totale su uno dei lati, pubblicato in data 1985 in Studi per l’Ecologia del Quaternario, Vol. VII Pagg. 53-76. Titolo: Il Neolitico a Ceramica Impressa di Isola del Giglio, di Mario Brandaglia. L’industria litica delle Secche, Fig. 11, n. 11. Pag 66.
d) Un frammento di ceramica cardiale impressa pubblicata nel 1991, titolo: Il Neolitico a Ceramica Impressa di Isola del Giglio (le Secche). La Ceramica, Mario Brandaglia in Studi per l’Ecologia del Quaternario, Vol. XIII – 1991. Pagg. 43-104. Fig. 20, n. 11, Fig.33, n. 13. Pubblicata in “Le Ceramiche Impresse nel Neolitico antico Italia e Mediterraneo” a cura di M.A. Fugazzola Delpino, A. Pessina, V. Tiné. Isola del Giglio (Le Secche) di Mario Brandaglia pagg. 407- 423, Fig. 1, n. 11. ROMA anno 2002. ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO.
Gli altri 2 reperti presentati: la Patella ferruginea e la zanna di maiale appartengono ad altri siti preistorici isolani lontani dalla Cote Ciombella.
Per quanto concerne l’acquisizione dei dati scientifici e preistorici in mio possesso, posso soltanto affermare che la Cote Ciombella, come le altre 94 località dell’isola da me scoperte, studiate e pubblicate (M.Brandaglia 2012) può esser stata frequentata da genti preistoriche.
Gli unici dati scientifici certi sono rappresentati da alcune scorie metalliche e da una struttura architettonica (M. Brandaglia 2012), tutti ascrivibili ad età storica, peraltro non rilevati e completamente ignorati dai pulitori del sito. Niente di certo può essere aggiunto od affermato fin quando non saranno svolti scavi sistematici in tutta l’area e non solo. Nella speranza che i lavori svolti dai pulitori non abbiano alterato in qualche modo il sito, mi auguro nel prossimo futuro di avere la possibilità di svolgere indagini approfondite sul posto insieme ai componenti del gruppo di studio dell’Università di Firenze diretti dal Prof. Edoardo Borzatti von LÖvenstern che in tanti anni di ricerche sul territorio isolano mi hanno sostenuto ed incoraggiato, partecipando anche di persona in numerose escursioni e prospezioni. Ciò detto, non mi rimane altro che allegare per intero il video della trasmissione, invitando il gruppo di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano a revisionarlo con la necessaria calma e con la debita serenità, in nome della serietà che l’appartenenza a quella associazione comporta.
Prof. Mario Brandaglia
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