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Critiche agli operatori di Poste Italiane: interviene il sindacato

Con stupore e dispiacere abbiamo letto su Giglionews le affermazioni riguardo al servizio che Poste Italiane tramite i suoi dipendenti garantisce sull’Isola.
Non tanto perché problematiche reali e quotidiane non ci siano, ma piuttosto perché non si comprende bene la sostanza e l’interlocutore a cui si rivolge l’autore dell’intervento stesso.

Il recapito di pacchi e corrispondenza sul Giglio viene coperto dal lavoro di portalettere che quotidianamente prendono servizio presso il Centro di Distribuzione di Albinia, fanno la traversata, effettuano le loro consegne e rientrano, secondo gli orari dei collegamenti, sul centro da dove partono.
Tutto l’anno, con ogni tipo di mare, con il rischio di rimanere bloccati sull’Isola in caso di mare troppo grosso.
Si fanno carico della consegna di un volume di pacchi sensibilmente aumentato a seguito della pandemia Covid con l’ulteriore disagio nei mesi passati dovuto alle chiusure degli esercizi pubblici imposte dai vari decreti. Inoltre, a causa del ridimensionamento del personale a tempo determinato assegnato alla provincia di Grosseto, da un po’ di tempo questo servizio è coperto da un unico dipendente.
Simile se non peggiore la situazione degli uffici postali.
Il servizio, in mancanza dei titolari, viene garantito dai colleghi dell’ufficio postale di Porto Santo Stefano che a turno coprono le carenze degli uffici dell’Isola.
Di volta in volta un unico dipendente si ritrova a dover coprire uffici dove, soprattutto in estate, le operazioni si moltiplicano notevolmente.
Colleghi che senza alcun preavviso, in caso di emergenza , salgono sul primo traghetto verso il Giglio accantonando e rimodulando le proprie esigenze personali per senso di responsabilità verso l’Azienda e i cittadini.

Eppure, con una certa leggerezza o forse malizia vengono messi alla berlina sul vostro sito , accusati di “non sapere cosa significhi lavorare a ritmi serrati” di essere persone “ che hanno poca voglia di lavorare”.

A queste affermazioni indecenti ed irricevibili è necessario dare un segnale chiaro e preciso.
Le critiche costruttive sono sempre bene accette, ma lo sparare a zero sui dipendenti è inaccettabile.

Per “gestire queste 4 persone in croce” sono coinvolti gli uffici dei comuni vicini, che cedono personale proprio per dare la priorità all’isola e agli isolani, ricorrendo a continue richieste di straordinario a chi rimane sulla terra ferma.
I ritmi ed i carichi di lavoro devono essere coerenti con il CCNL di riferimento e non con la percezione del singolo utente che giudica dall’esterno e che si permette di dare valutazioni personali e gratuitamente offensive senza fatti concreti da contestare.

Se il fine era quello di migliorare il presidio e i servizi sull’isola, gli interlocutori appropriati sono le autorità locali e l’Azienda Poste Italiane.
Come Slc Cgil siamo fermamente convinti che un’azione congiunta e mirata a risolvere le particolari esigenze dell’Isola sarebbe utile e necessaria e siamo disponibili ad intavolare un dialogo per sviluppare possibili soluzioni e proposte Ad Hoc.
Se il fine invece era quello di elogiare l’operato di chi in passato ha lavorato con contratto a tempo determinato per Poste, arrivando quindi a normale conclusione del proprio rapporto di lavoro, lo si può fare senza necessariamente denigrare il lavoro altrui.

Come Slc Cgil piuttosto ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti ma proprio tutti i dipendenti che si sono avvicendati sull’isola in questi difficili mesi e che meritano rispetto.
Grazie a loro sono stati garantiti i servizi essenziali in ogni momento della difficile pandemia che ancora non ci siamo buttati alle spalle.

Roberta Gianninoni
Slc CGIL Grosseto