"Dai 3 Ponti alle Caldane": poesia di Tonino
Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l’apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.
Lontano dall'isola, il poeta non rinuncia al mare e ci racconta a suo modo quello che tanti noi gigliesi hanno vissuto calcando spiagge diverse dalle nostre. La spiaggia livornese dei 3 Ponti, pur bella agli occhi di chi non ha conosciuto migliori lidi, "non ha colori" secondo Tonino e soprattutto non potrà mai reggere il confronto con l'oro della sabbia di frantumi di granito delle Caldane.
Non ha colori la piaggia che si stende.
Oppur li ha ma non conosco l'iride diversa dal mondo a me parente.
L'occhio mio col cuor pena e s'arrende.
Eppure esseri ben vivono questo loco incompetente.
Poveri pari a me che d'isola però nativo ricco e lesto presto mi bagnerò nell'oro di sabbia, sole e mare nei cori di cicale.
Laggiù nei frantumi del granito.
Laggiù sulla minore. mia Venere bellezza maggiore.
Tonino, Giugno 2015
Quando le parole escono dal cuore ....... comunque sia, meritano rispetto e considerazione, ancor più se poi esprimono sentimenti d'amore, anche se non si tratta di persone, ma in questo caso per quell'atavico "scoglio di granito scolpito sul mare" ._ Grazie Tonino.
Bravo Tonino ma la notizia che mi hai dato su Don Lelio mi ha gelato il cuore.
DI GETTO Anche se è “tautologia”, “Ecco!, mi son detto, per l’ennesima volta, “Questo è un vero Grande poeta!”, tutto respiro e cuore, più lucido intelletto per scegliere e metter le parole al posto giusto. Non ha bisogno dell’”Epos” “Tonino Ansaldo”! E’ epico lui stesso: è come l'"ingannoso" Ulisse, che anelava tornare ad Itaca per sempre, a ritemprarsi e colà morire in pace, avendo, dentro gli occhi e nel profondo dell’anima , tutta la sua isola, con moglie e figlio, ed Argo, che, subito, lo riconobbe: sotto il suo sole tra i suoi scogli, nelle cale di granito e nelle spiagge, che, diventate, col tempo, di sabbia smagliante, ”tutto” gli ricordano. I Proci, che pure lo insidiavano, non gli erano d’ostacolo, perché uno che ha vinto Troia non poteva temerli. La fatica della “guerra” con sé stesso (tant’anni a Livorno) non l’ha fiaccato, anzi !. Speriamo che i Labronici non s'adontino se, al Giglio, intende, per sempre, far ritorno. Ed è così, che, dal confronto, emergono ancor più le “grazie”, che l’aspettano.