Comune di Isola del Giglio
Medaglia d'Oro al Merito Civile
Provincia di Grosseto
Il Sindaco
Ai Consiglieri Comunali
Guido Cossu e Armando Schiaffino
OGGETTO: Interrogazione con risposta scritta ai sensi dell'art. 13 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. Mancati interventi sulla depurazione di acque reflue. Risposta ad interrogazione.
In data 30 maggio 2022, protocollo n. 5128, è pervenuta a questo ufficio interrogazione con risposta scritta (vedi interrogazione) per porre quesiti in merito all'oggetto.
Premetto che l'Acquedotto del Fiora S.p.A., azienda partecipata dal Comune di Isola del Giglio, dal 1° gennaio 2002 costituisce il Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), nella Conferenza Territoriale Ottimale n.6 “Ombrone” (ex ATO 6), e si occupa dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile, di fognatura e soprattutto della depurazione delle acque reflue. E' altresì il gestore degli impianti di dissalazione per entrambe le isole del nostro comune.
Prima di affrontare i temi sollevati, ci preme sottolineare che la nostra onestà intellettuale ci permette di confermare le intenzioni, già espresse nel passato, che sono ancora attuali, come da loro riportate nel testo dell'interrogazione, a dimostrazione della continua volontà politica di affrontare un problema storico di non facile soluzione.
La situazione attuale
Le acque reflue prodotte dagli abitati delle frazioni di Giglio Porto e Giglio Campese vengono convogliate tramite due condotte sottomarine delle quali una sfocia nei fondali antistanti la radice del molo rosso e l'altra nei fondali adiacenti la scogliera della Torre di Campese.
La verifica della funzionalità delle condotte a mare viene effettuata periodicamente da operatori esterni specializzati, come sta avvenendo proprio in questi giorni per la condotta del Porto. Le attività infatti sono costantemente programmate e dirette a verificare il funzionamento degli impianti. Se necessario, in base ai controlli periodici, viene stabilita la pulizia delle vasche di sollevamento con servizio di autospurgo.
La difficile ricerca di soluzioni
Nel corso degli anni, il Fiora, in accordo con l'Amministrazione comunale, ha studiato numerose soluzioni per poter realizzare un trattamento dei reflui prodotti dai due agglomerati a monte del relativo rilancio a mare, ma in tutti i casi analizzati sono state riscontrate troppe difficoltà sia di natura tecnica che ubicativa che ne hanno ad oggi impedito la realizzazione. Realizzare dei trattamenti in loco non è apparso fattibile a causa della mancanza di spazi idonei alla relativa ubicazione; inoltre, convogliare l'intero carico all'esistente impianto di trattamento, a servizio della frazione di Giglio Castello, avrebbe significato realizzare molti chilometri di fognatura con sollevamenti in serie sinceramente irrealizzabili.
Va tenuto ulteriormente conto di due aspetti peculiari dell'intero territorio del Giglio: (i) l'isola è un'area “protetta” perché la vincolistica è estremamente restrittiva; (ii) è presente una notevole variazione di carico nei mesi estivi (Giugno, Luglio, Agosto, Settembre) che arriva a toccare in pochi giorni punte anche tre volte superiori il carico normalmente generato nel resto dell'anno.
L'art.18 della LR 20 del 31 maggio 2006 indica che “lo scarico delle acque reflue urbane nella fascia marino costiera il cui uso prevalente sia quello della balneazione è consentito, in accordo con l'articolo 105 del decreto legislativo, solo se le acque reflue sono allontanate con apposita condotta sottomarina”. Come specificato al comma 2 del medesimo articolo, la condotta deve distare almeno trecento metri dalla linea di costa e deve essere ancorata ad una profondità non inferiore ai venticinque metri. Gli scarichi a mare del Giglio si trovano invece a circa 50 m di profondità, ma la distanza dalla linea di costa è pari a circa 170 m. Questo è dovuto alla natura orografica del fondale dell'Isola: trattandosi di granito, le pendenze sono molto elevate e si raggiungono notevoli profondità batimetriche già in prossimità della linea di costa.
Le risposte ai quesiti posti
- Per quanto premesso, è evidente quindi l'impossibilità dell'individuazione di una tecnologia di trattamento che fosse adeguata in ogni periodo dell'anno, nonché compatibile con gli spazi disponibili ed i vincoli preordinati, tenendo conto non solo delle possibilità realizzative, ma anche delle necessità gestionali.
- Il Programma Isole Verdi, presentato dal Comune in data 13 aprile 2022, non consente investimenti nell'ambito della depurazione ma in soli cinque interventi definiti dal Decreto che ha indetto il bando. Il Comune di Isola del Giglio, nel corso della costruzione delle schede progetto, ha posto diverse FAQ e tra queste la numero 004: “E' possibile finanziare la costruzione di un nuovo impianto di depurazione delle acque reflue? In caso di risposta affermativa, è indispensabile che le acque trattate siano utilizzate per gli scopi consentiti dalla legge?”. Alla domanda il Ministero della Transizione Ecologica ha risposto con un secco “NO”. Su questo c'è poco da aggiungere.
- Attualmente, come sopra descritto, i reflui generati dai due agglomerati vengono inviati a mare tramite due condotte sottomarine; pertanto, subiscono l'azione “autodepurativa” del mare. Tale azione, negli anni, a detta di Acquedotto del Fiora ma soprattutto di ARPAT, si è sempre dimostrata ampiamente adeguata ad abbattere il carico organico degli scarichi in parola. Infatti, da anni il mare dell'isola riceve importanti riconoscimenti e non risultano essere stati segnalati particolari divieti di balneazione, che si ricordano solo nel passato remoto.
- Gli attuali sistemi di scarico rispondono alle leggi vigenti e sono autorizzati allo scarico e vengono mantenuti costantemente e adattati alle mutate esigenze che pongono sempre nuovi limiti, in attesa che la tecnologia dia una mano a risolvere il problema.
- Si richiama il punto 3 del capo 1 dell'allegato 3 al DPGR 46/R/2008 e smi: “Su specifica richiesta del titolare dello scarico l autorità competente al rilascio dell'autorizzazione allo scarico, può ritenere, caso per caso, idoneo il trattamento appropriato proposto anche se la tipologia impiantistica non rientra tra quelle elencate nelle tab. 2 e 3 del presente allegato, ovvero non corrisponde alla taglia dimensionale per la quale è raccomandata, rimanendo comunque confermate anche per questo impianto tutte le altre disposizioni del presente regolamento”. Il Gestore Unico Acquedotto del Fiora SpA viene regolarmente autorizzato per gli scarichi a servizio degli agglomerati di Giglio Porto e Giglio Campese, garantendone anche una regolare ispezione e manutenzione. Non ci sono procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Tanto si doveva per dovere d'ufficio.
IL SINDACO
Sergio Ortelli
Gentile Kati l'azione autodepurativa di mare fiumi laghi ecc. non va messa in dubbio perchè esiste e funziona pure bene, ma ... ma è doveroso tenere sempre presente la stoltezza e idiozia dell'essere umano o umanoide in quanto è normale lo smaltimanto di sostanze organiche con i batteri nitrosomonas, nitrobacter e via dicendo dei vari ceppi del ciclo dell'azoto presenti in natura, ma nulla possono contro tutto ciò che non fa parte del naturale e plastiche assorbenti e porcherie varie rimangono a decorazikone del paesaggio. Piuttosto neglli anni scorsi feci i complimenti al sindaco per la sorgente termale solfidrica di Campese con odori forti, ma senza ottenere riscontri o miglioramenti. Un odorino di fogna nel piazzale davanti alla torre invidiabile, ma i politici hanno il naso chiuso
Buongiorno leggendo il vostro articolo vorrei mettere in dubbio "l'azione autodepurativa del mare". Quando faccio il bagno al Campese, sempre con gli occhialini, mi sembra che per assorbenti e altra plastica in varie dimensioni questa funzione del mare non era concepita dalla natura, perche trovo inquinati sempre di piu sia il fondo del acqua verso la Torre che sotto il Pacchero. Cordialmente vostra Kati