Comune di Isola del Giglio
Provincia di Grosseto
Il Sindaco


Spett.le
Gruppo di Minoranza Consiliare
Signora Rosella Cossu
Via Tahon de Revel
58012 GIGLIO PORTO (GR)

Oggetto: Disagi all’imbarco di Porto Santo Stefano. Risposta scritta ad interrogazione

Con “tempestiva evasione” alla Sua interrogazione del 4 gennaio 2012 protocollo n. 93, come da Lei richiesto, ritengo indispensabile fare chiarezza, ancora una volta, sul comportamento che questa Giunta ha tenuto nell’ambito della vicenda “scalo marittimo” di Porto S. Stefano.

Fin dall’inizio, circa due anni fa, ci sono stati contatti fra il Comune di Isola del Giglio e quello di Monte Argentario perché quest’ultimo si era fatto promotore di un proprio progetto di riqualificazione del piazzale Candi che noi, come abbiamo più volte ripetuto, siamo stati costretti ad accettare e che non abbiamo mai condiviso, e cioè lo spostamento delle biglietterie in altro sito con promessa pubblica del Sindaco Cerulli che alcuni servizi dello scalo sarebbero stati mantenuti per i cittadini in transito (parcheggi, sala d’aspetto, accessibilità, ecc).

In un primo momento, per senso di responsabilità, la nostra Amministrazione è andata alla ricerca di un atteggiamento scevro da possibili conflitti che si sarebbero potuti generare tra due comunità ed ha condotto quindi una serie di incontri istituzionali, con la corrispondente Amministrazione dirimpettaia, tesi al mantenimento dei servizi indispensabili per uno scalo marittimo dignitoso.

Trascorso il tempo dovuto per le attese e per gli impegni presi, abbiamo potuto oggi accertare che tutto ciò che era stato assicurato all’epoca è stato ampiamente omesso con disagi tangibili per i cittadini in transito dallo scalo. Tutto ciò nonostante gli adempimenti della legge regionale n. 36/1979 che stabilisce con molta chiarezza quali siano gli standards di un moderno scalo marittimo.

E’ per questo motivo che l’appello, potendo solo rivendicare le prerogative del nostro territorio e non avendo né titolo né ruolo per decidere in casa d’altri, è stato esteso all’Assessore ai trasporti regionale Luca Ceccobao con preghiera di un suo intervento. Pensiamo a breve, come annunciato allo stesso, di inoltrare un appello al Prefetto per invitarlo ad interessarsi alla questione affinché metta in pratica la migliore opera di persuasione, nei limiti del possibile, nei confronti del Sindaco di Monte Argentario perché comprenda, una volta per tutte, le sacrosante ragioni dei gigliesi.

Non risulta vera l’accondiscendenza, da lei erroneamente riferita, da me dimostrata nei confronti del Sindaco Cerulli in quanto Le avranno sicuramente spiegato che la sovranità nella frazione di Porto S. Stefano è costituzionalmente attribuita al Comune di Monte Argentario il quale esercita tutte le sue prerogative di pianificazione e gestione del territorio di competenza.

Detto questo vengo alle sue domande:

1. Non vi sono state altre comunicazioni nel breve periodo da Lei accennato se non quella del Presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras che da me consultato ha ribadito la necessità e l’accelerazione dell’istituzione dell’Autorità Portuale Regionale come unica e possibile soluzione alle mancanze del Comune di Monte Argentario.

2. Questa Amministrazione non intende effettuare comunicazione alla Procura della Repubblica in quanto non rileva reati penali o quant’altro ma solo concrete violazioni amministrative alla legge regionale che definisce gli standards portuali che possono essere gestite in altro modo.

3. A differenza dell’atteggiamento della minoranza consiliare, che continua a promuovere lo scontro tra le due comunità con riflessi che non sarebbero quantizzabili e con ripercussioni sui cittadini, uniche vittime di ogni diatriba politica, riteniamo giusta la strada del confronto, anche aspro, in modo da pretendere il rispetto dei requisiti di cui deve essere dotato lo scalo marittimo sia per il Giglio che per Giannutri. Non escludendo il ricorso al Prefetto, come dicevo prima, al quale chiederemo un intervento diretto sull’Amministrazione Comunale di Monte Argentario.

4. Riteniamo anche noi possibile che l’Autorità Portuale Regionale, di prossima istituzione e di cui abbiamo condiviso i principi generali, possa costituire la soluzione per il problema dello scalo di Porto S. Stefano. Infatti tra i suoi poteri c’è anche la funzione di pianificazione delle aree portuali (oggi regolata dagli articoli 47 bis e seguenti della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme sul il governo del territorio) nonché dalla legge 84/1994 (Riordino della legislazione in materia portuale).

Questo è quanto per dovere di istituto.

Distinti saluti.

Il Sindaco
Sergio Ortelli