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Don Carlo: "Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio"
Don Carlo: "Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio"

Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. (Sap. 3,1-3)

Appena appresa la notizia della morte di Tarcisio, di zio Tarcisio, mi sono subito venuti alla mente questi tre versetti del libro della Sapienza, versetti che per tutto il giorno riecheggiano nel mio cuore come il ritornello di una canzone. Perché se volessi riuscire nella difficile imprese di definire una persona utilizzando una parola, l’unica che mi viene in mente e che meglio definisce chi è Tarcisio è GIUSTO, si uomo giusto. E questo mio pensiero trova conferma nei tanti post letti, dedicati a questo uomo, di cui con orgoglio posso dire esserne uno dei nipoti. Perché si nasce…? Ma soprattutto, perché si muore...? Queste sono le domande che ogni uomo si fa e ognuno trova le proprie risposte… In mezzo a questi 2 “perché?” succede una cosa bellissima che si chiama VITA! E a leggere tutto quello che è stato detto su di te con orgoglio, tanto orgoglio, tu quanto questa “cosa” che si chiama vita fosse bella lo hai capito benissimo, e la tua vita, il tuo tempo, ha lasciato il segno! Burbero… si! Silenzioso… si! Fumino… si! Ma altrettanto generoso e quando c’è stato bisogno ci sei stato sempre per tutti! Poco più di 20 giorni fa era il 2 o 3 novembre, quando sono venuto a trovarti a casa, mai e poi mai avrei pensato che oggi, 27 novembre ti avrei rivisto lì e che avrei dovuto fare quello che fa un prete quando va a fare visita una persona appena defunta… E non è stato facile per niente, ma ora so che sei nella pace, e questo non mi toglie, non ci toglie il dolore, ma ci insegna a convivere con questa nuova realtà… Ho letto oggi tanti che hanno voluto raccontare un aneddoto, un episodio di vita vissuto con te, e lo voglio fare anche io perché penso veramente che dica quello che eri… Quando ci siamo visti eri stanco… giustamente preoccupato per la tua salute, ma la cosa che mi ha colpito e a cui spesso ho ripensato, è stata che non ti sei messo a “lagnarti” o lamentarti delle tue sofferenze, e ne avresti avute tutte le ragioni… ma mi hai raccontato della sofferenza di chi era con te in ospedale e dicevi che tu eri più fortunato! Domenica sarà celebrata la messe del tuo funerale, domenica 29 novembre che è anche la prima domenica di Avvento e in quei pochi versetti vangelo si ripete un verbo per ben 3 volte: Vegliate. Questo vegliare che è sinonimo di vigilare di stare attenti, dice Gesù sempre in quei versetti: “perché quando torna il padrone non vi trovi addormentati”. Sono sicuro che nel momento che il Signore ti ha chiamato ti ha trovato sveglio… magari ti avrà anche bonariamente “brontolato” dicendoti: "Oh finalmente ci rivediamo… ?" . Ma ti ha trovato sveglio caro Zio perché la vita è dono prezioso e tu questo lo avevi capito, e non hai sprecato questo dono! Non perché tu fossi perfetto… non perché tu non abbia fatto sbagli… chi non li fa… chi ti scrive è maestro di sbagli… ma perché tu avevi capito quale era l’unico modo giusto per non sprecare la vita che è viverla e tu la tua l’hai vissuta!!! Mi dispiace solo non poter essere lì domenica a darti l’ultimo saluto a dirti quell’arrivederci in paradiso in quella nuova dimensione che non ha spazio e non ha tempo che si chiama eternità!

E allora ti dico solo un “semplice” ciao

Carlo