franca melis isola del giglio giglionews
"Dottore, se andrà via sarà una sconfitta per tutti"
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)
"Dottore, se andrà via sarà una sconfitta per tutti"

Buongiorno Dottore, ho saputo di quella che sembra la sua decisione: rinunciare all'incarico ed andare via, poco tempo dopo essere arrivato in sostituzione del dottor Schiaffino. Non credo sia stata una scelta facile la sua, forse anche agevolata da quello che noi gigliesi siamo e diciamo e credo anche dovuta alla continua messa in comparazione con Armando.

Tutti i cambiamenti spaventano specialmente questi tipi di cambiamento, riguardanti la sanità, uno tra i settori più importanti per una piccola comunità come la nostra. In fondo ruota tutto intorno alla salute, se stiamo bene possiamo lavorare, se i nostri genitori, per lo più anziani, stanno bene possiamo lavorare, se c'è chi si occupa dei nostri bambini, che ai primi malanni o segnali di problemi seri ci aiuta, noi possiamo lavorare. Lei si domanderà: "ma tutto ruota intorno al lavoro"? Inconsciamente oppure coscientemente la mia risposta è sì.

Siamo pochi come lei ha potuto constatare, anche irresponsabili, come avrà notato, ma sopratutto siamo egoisti. Perché le dico questo? Abbiamo sempre messo di fronte a tutto e a tutti la nostra la nostra insularità, motivo per il quale pretendiamo sempre più attenzioni, visto la nostra particolare situazione. Come noi però ci sono anche realtà non solo insulari ma anche montane o di campagna che vivono la difficoltà di determinate situazioni molto simili alla nostra. Le dico però che avremmo una risposta anche per questo, sul "continente" uno prende la macchina o qualsiasi altro mezzo di trasporto e si reca dal medico specializzato per la patologia che in quel momento l'affligge.

Qui per più di un trentennio c'era Armando! Tutti in privato lo chiamano così, poi davanti specialmente gli anziani gli attribuivano il titolo, giustamente, di Dottore. Lo so l'impatto, specialmente in questo momento dove anche il Covid ha fatto la sua apparizione all'isola, non è certo stato piacevole. Dottor Bertoli siamo partiti tutti con il piede sbagliato. Noi terrorizzati e infastiditi dal cambiamento, lei che ignorava tutto ciò, anche perché tutti si aspettano che un medico di base si prepari o venga preparato per ciò che dovrebbe fare. La sua giovane età e la poca esperienza hanno giocato a sfavore di tutti noi, lei per primo. Quando sono arrivata all'isola 36 anni fa, c'erano scommesse su di me che non avrei resistito, ma io sono testarda e ho cercato di capire come potevo vivere bene e al meglio sull'isola, pensi non ero nemmeno un dottore, che in fondo mi avrebbe avvantaggiato da certi punti di vista in quegli anni.

Con questa mia lettera aperta non desidero farle cambiare idea, vorrei però farle capire da un altro punto di vista che forse avrebbe potuto provare a lottare un pochino di più, questo glielo dico come madre, ho due figli che hanno la sua età a cui ho sempre detto che per arrivare o ottenere ciò che si desidera, in primis il rispetto, bisogna non mollare mai. Dottore, se andrà via sarà una sconfitta per tutti!

So che dopo di lei, purtroppo, arriveranno altri dottori e credo, vista la prima esperienza, come lei andranno via. Le dico una cosa però: forse tutto questo potrà tornare a nostro vantaggio, nel tempo e spero breve, impareremo che i cambiamenti bisogna non solo accettarli ma agevolarli. Sempre in questi anni abbiamo affidato ad un'unica persona la nostra salute, portandogli via la sua vita privata, i suoi pochi spazi liberi. "Tanto c'è Armando", non era importante che magari era a cena con la sua famiglia, oppure era di notte, di domenica anche a Natale e Pasqua, c'era e questo ci bastava ed egoisticamente ne abbiamo approfittato. 

Credo che avrebbero dovuto dirglielo, poi lei avrebbe potuto cambiare un po' le cose, tipo insegnarci che nessuno è ai comandi degli altri, magari non avrebbe usato la mia frase, ma il concetto detto in maniera più delicata sarebbe passato. 

Le ho scritto tutto ciò perché un caro amico mi ha aperto gli occhi sul particolare mondo dei medici "di famiglia e non".

Le auguro una buona vita, che realizzi ciò che desidera in qualsiasi parte, anche del mondo, lei voglia svolgere la sua professione di medico. Non si porti dietro un cattivo ricordo di noi, siamo isolani, e io discendo da una famiglia di sardi i quali hanno fatto della loro insularità spesso il proprio danno.

Ancora grazie, Franca Melis