Qual è il reale stato di salute delle piccole isole italiane? Legambiente, in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia, ha provato a capirlo con la prima edizione di "Ecosistema isole": una fotografia delle 28 isole minori stabilmente abitate che il mensile La Nuova Ecologia pubblica nel numero in edicola. Ne presentiamo un estratto ed alleghiamo le classifiche generale e di settore realizzate in base agli 11 parametri usati da "Ambiente Italia" per stilare la graduatoria delle Isole Minori Italiane: qualità delle acque di balneazione; qualità dei fondali; misure di protezione a mare; territorio tutelato; qualità dell’edificato; capacità di depurazione; politiche ambientali; gestione ambientale degli alberghi; gestione delle spiagge; sensibilità del diporto.
Promosse e bocciate. Un dato macroscopico emerge da una prima occhiata alla graduatoria: è Linosa la regina dei mari italiani. E sono quattro, Caprera, Marettimo, Ustica e Capraia, le principesse che l’accompagnano nella fascia di eccellenza. Due, vale a dire Capraia e Caprera, appartengono ad altrettanti arcipelaghi dell’Italia settentrionale (rispettivamente quello Toscano e di La Maddalena) che si posizionano certamente bene nella nostra classifica: Giglio, l’Elba, Giannutri,e la stessa Maddalena si trovano tutte nella seconda fascia, a testimonianza di una qualità diffusa nell’intero sistema.
Le altre tre, invece, nell’Italia meridionale, rappresentano punte di eccellenza all’interno di arcipelaghi e contesti nei quali la gestione ambientale lascia molto a desiderare. Nelle Egadi, per esempio, al primato di Marettimo corrisponde la posizione non certo felice di Favignana; nelle Pelagie c’è la perla di Linosa ma anche il cattivo piazzamento dell’isola maggiore, Lampedusa, dove non sono peraltro infrequenti gli episodi di abusivismo. Sono soprattutto due, però, i "rimandati" di questo primo "Ecosistema isole": le isole campane, con Ischia e Procida che affondano in ultima fascia e Capri che non va oltre la terza; e l’arcipelago Pontino, con Ponza al penultimo posto e la sola Ventotene parzialmente riscattata dalla qualità dell’ambiente marino grazie all’influenza dell’area marina protetta.
Nella classifica gestione del territorio prima risulta Caprera, seguita da Marittimo e Filicudi; ultima è Ischia, preceduta da Lampedusa e Maddalena.
Pesano molto la mancanza di politiche urbanistiche e l’abusivismo diffuso che provoca, come nel caso di Ischia, dissesto del territorio..
Per l’ambiente marino, che comunque presenta un buono stato in tutte le isole, è stata naturalmente premiata la presenza di Aree Marine Protette, Parchi Nazionali ed aree di tutela biologica a mare. Sul podio troviamo Lampedusa e poi Marettimo e San Domino - San Nicola , nelle ultime posizioni Vulcano, Procida, Sant’Antioco.
L’innovazione non abita nelle isole minori e così per capacità di depurazione, Politiche ambientali e Gestione ambientale degli alberghi a volte è difficile trovare esperienze positive diffuse. E’ la più grande delle isole minori, l’Elba ad affermarsi in questa parte di Ecosistema Isole, grazie alla presenza di 29 ecoalberghi di Legambiente turismo, ad esperienze innovative nel settore del turismo naturalistico, della presenza di una depurazione abbastanza diffusa (anche se non sufficiente al carico estivo) e ad alcuni progetti nel campo delle energie rinnovabili, seguono Lipari e Maddalena. Ultime in classifica ancora una volta le isole siciliane: Filicudi, Vulcano e Stromboli.
Per la gestione di spiagge e diporto nessuna isola raggiunge il massimo del punteggio ed i problemi non mancano, ma Capri si prende una rivincita e raggiunge la vetta grazie alle azioni di contenimento dell’impatto delle imbarcazioni sull’ambiente, seguono Sant’Antioco e Ustica e Giglio, ultime Levanzo, Favignana e Ventotene.
ECOSISTEMA ISOLE MINORI: LA CLASSIFICA
Autore: di Legambiente e Ambiente Italia
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