Elisoccorso Pegaso 2, interventi aumentati del 22%
Nel corso del 2018 i numeri sono cresciuti di pari passo con la professionalità degli operatori. L’importanza dei visori notturni: il 26% delle missioni non sarebbe stata possibile senza questa innovativa tecnologia
Oltre 1.000 interventi nel corso del 2018 (1049 per l’esattezza), con un + 22,40% rispetto al 2017. E’ un grande impegno quotidiano quello dell’elisoccorso Pegaso 2 con base a Grosseto e i dati dell’anno appena concluso lo dimostrano: un significativo aumento del numero delle missioni (da 857 a 1049 appunto), del numero delle ore volate (da 978 a 1118, con un + 14,30%), del numero degli interventi primari (704 rispetto a 476) e una diminuzione di quelli secondari, cioè di trasferimento da un ospedale all’altro (342 rispetto a 381). Infine, sono stati soccorsi 910 cittadini (erano stati 714 nel 2017) con un incremento pari al 17,57%.
“Sono numeri che danno il senso dell’impatto di Pegaso nell’attività di soccorso e che dimostrano una crescente capacità, da parte delle Centrali Operative 118 di Siena/Grosseto e Arezzo, di individuare meglio e prima la patologia e soprattutto le modalità operative per una migliore gestione del paziente – spiega Massimo Mandò, direttore del Dipartimento dell’Emergenza Urgenza della Asl Toscana sud est – Il cuore di tutto è non solo la rapidità dell’intervento, ma anche la decisione di trasportare il paziente non nell’ospedale più vicino, ma in quello più idoneo. Questo approccio innovativo sta dando i suoi frutti. Consideriamo che la centralizzazione in ospedali hub per patologia tempo dipendente e traumatica è aumentata del 34%. Questo significa spostare meno il paziente da un ospedale all’altro”.
“Il 2018 sarà ricordato perché la ASL Toscana Sud Est è stata scelta dalla Regione Toscana come Azienda Sanitaria in cui sviluppare il progetto NVG (Night Vision Googles), i visori che permettono all’elicottero di atterrare di notte anche su superfici non illuminate. Siamo stati i terzi in Italia, dopo Lombardia e Trentino Alto Adige, ad iniziare questo tipo di attività – commenta Stefano Barbadori, responsabile della base di Elisoccorso di Grosseto - Il 26% degli interventi, rispetto al totale, non avrebbe potuto essere effettuato senza visori. Questa possibilità quindi ha permesso un importante aumento dell’operatività”.
“Grazie al lavoro encomiabile delle Centrali Operative 118 della nostra ASL sono stati individuati 71 siti di atterraggio, che altrimenti non avrebbero potuto essere utilizzati per interventi di soccorso – dice Enrico Desideri, direttore generale della Asl Toscana sud est - Nel 2018 ben 51 missioni, soprattutto per problematiche di tipo traumatologico, sono state portate a termine grazie all’utilizzo di questa tecnologia, con un significativo risparmio di tempo utile per il paziente. Inoltre, grazie a questa tecnologia, é aumentata la sicurezza del volo in quanto i piloti dell’elicottero riescono meglio a gestire le fasi in notturna. Per la nostra Azienda è un grande risultato e ringrazio tutti per l’impegno che ogni giorno viene messo in campo”.
L’attività della Base grossetana è stata caratterizzata anche da un lavoro di tipo educazionale e formativo. Gli operatori hanno partecipato a corsi e congressi dove lo scambio di idee e di esperienze ha permesso la loro crescita professionale.
Si ricorda che in Toscana sono operativi tre elicotteri per il soccorso: Pegaso 1 (con base a Ponte a Niccheri, Firenze), Pegaso 2 (con base a Grosseto) e Pegaso 3 (con base a Massa Carrara).
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