Ieri alle ore 15, assistito dalle figlie Fiorella e Graziella e dai generi è venuto a mancare ''l’Ultimo dell’ESPERIA'', come amava sottolineare. Vedovo dal 2003, nonno di tre nipoti, bisnonno di quattro e zio di tanti altri, è deceduto senza soffrire, rimanendo lucido fino alla sera prima per spegnersi come una candela, incrociando parole e sguardi con grande serenità.

Il secolo superato di Mattera inizia all’Isola del Giglio dove è nato nel 1907. Avrebbe compiuto 103 anni il prossimo 12 Marzo.

E’ a Giglio Porto che Costantino, a 12 anni, si imbarca per la prima volta come “mangiapane” su un BILANCINO per guadagnarsi il pane pescando nel Mar Ligure e nel Mar di Sardegna, imparando a gestire i sacrifici e l’arte dell’andar per mare. Passando da una barca all’altra, a soli 13 anni è il mozzo di una piccola nave da carico, a motore, che trasporta anche esplosivi per cava nella stiva e taniche di benzina in coperta. Per cucinare veniva legata una scialuppa di salvataggio alla poppa della nave con un cavo di 100 m.

E’ durante uno di questi viaggi che, cercando riparo nella baia, scopre Porto Venere. Era il 1920. Continua a viaggiare come marinaio, spesso insieme al fratello Raffaello e allo zio, per i mari del mondo: dal Mediterraneo al Nord Europa, dall’Africa all’America latina, salvando la pelle in ben due naufragi.

Nel 1927, verrà chiamato per il servizio militare che terminerà nel 1929. E’ durante l’imbarco sulla nave militare Giulio Cesare che, ormeggiando spesso alla banchina di Marola, conosce una ragazza del posto, Brunetta Bonati. Nel 1932 diventerà sua moglie andando subito ad abitare a Porto Venere. 

Alla fine del 1930, viene a sapere che la Cooperativa di Navigazione "ESPERIA", con sede alle Grazie, dove è nata nel 1921, cerca un comandante per il trasporto passeggeri lungo la costa di ponente da e per La Spezia (già esisteva "L’Unione Operaia" di Lerici). Per l’esperienza e le capacità acquisite sul campo, riesce a farsi assumere, provando e riprovando le manovre di attracco ad una boa per "domare" i difetti del vaporetto in ferro "URANIA".

Da quel momento Costantino è rimasto imbarcato e al comando degli storici traghetti URANIA, ESPERIA e VITTORIA (poi LE GRAZIE) fino alla pensione nel 1969, esclusi gli anni di guerra dal '41 al '45.

Parecchi sono quindi gli aspetti e le avventure che hanno riempito l’esistenza del Com.te Mattera. Durante lo stesso periodo bellico '41 - '43, ha continuato a comandare l’URANIA, requisita dalla Marina e rinominata F14, prima al Varignano e poi a Livorno. Nel porto mediceo ha subito bombardamenti e, navigando nelle acque dell’alto Tirreno, in particolare nella zona della Meloria, ha vissuto avventure di ogni genere, anche salvando la vita ad un pilota Australiano. Gesto di cui andava fiero e per il quale intrattenne una costante corrispondenza per tutti questi anni con la famiglia dello stesso pilota.

Durante la pensione insegnò a molti le tecniche della navigazione e l’arte marinara. Ma non era finita, perché alla bella età di 73 anni, essendo noti il suo dinamismo e la sua umanità, è stato "requisito" per prestare opera volontaria come dirigente della locale Pubblica Assistenza CROCE BIANCA rimanendo fino all’ultimo Presidente Onorario. Importante, insieme al compianto Presidente L. Bello e agli altri consiglieri dell’epoca, è stato il suo concreto apporto per rafforzare l’Associazione e, in particolare, per avviare i primi passi tesi alla realizzazione della Pubblica Assistenza delle Grazie.

Chi lo ha conosciuto ha potuto anche comprendere il grande patrimonio che se n’è andato.

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