PD ISOLA DEL GIGLIO

SPOSTAMENTO BIGLIETTERIE: FORSE E' MEGLIO RINVIARE TUTTO A TEMPI MIGLIORI

La situazione è in tale evoluzione che merita qualche altra considerazione. Avevamo già commentato la situazione politica in cui versa l' Amministrazione Comunale di Monte Argentario in quanto risulta politicamente (ed operativamente) legata alla maggioranza che attualmente governa l' isola del Giglio. In particolare l' abbiamo fatto per il problema dello spostamento delle biglietterie al quale ci siamo opposti fermamente. Se già di per sè tale previsione appare come una mossa assurda, lo è ancora di più alla luce delle ultime vicende in cui versa il Comune costiero che rischia un nuovo commissariamento. Lasciando perdere di entrare in temi e fatti che non ci riguardano direttamente c'è comunque da considerare l' opportunità di rinviare una decisione importante come quella dello spostamento delle biglietterie a tempi migliori, ovvero ad un momento in cui sul promontorio costiero ci sia un po' più di tranquillità e stabilità politica. Non vorrei che fosse iniziata una operazione già preoccupante, che poi debba essere, a breve, gestita in una situazione di crollo di una Amministrazione.

Spero quindi che il Sindaco Ortelli, anche a causa di queste modificate condizioni, richieda al Sindaco Cerulli di soprassedere alla decisione dello spostamento delle biglietterie, per rimandare la discussione al prossimo autunno, periodo nel quale saremo più sicuri di tutta la situazione politica e momento nel quale ci sarà modo di sviscerare meglio ogni dettaglio trascurato di recente.

Al di là delle vedute politiche non posso che augurare al Comune di monte Argentario di trovare almeno quella stabilità minima che gli possa consentire di portare avanti quelle iniziative strategiche che altrimenti si dovrebbero nuovamente arrestare (il Comune viene già da un precedente commissariamento), con sommo danno a carico della cittadinanza.

Al fine di rendere noto a tutti, anche a chi è più lontano dal Giglio, la situazione così come viene raccontata sulla stampa locale, riporto di seguito alcuni articoli apparsi in questi giorni.

Il Segretario Stefano Feri

La Nazione del 4.3.2010
Argentario «Alla fine è meglio il commissario di tanti pastrocchi»

CRISI PARLA ARTURO CERULLI - LA MAGGIORANZA scricchiola di nuovo, all'Argentario. Sembra proprio che il promontorio debba rassegnarsi all'idea di non poter avere una vita amministrativa tranquilla, fatta di normale dialettica tra chi vince le elezioni e amministra e chi le perde e fa l'opposizione. Questo perché all'Argentario, come l'ultimo consiglio comunale insegna, alle divisioni tra destra e sinistra se ne aggiungono altre, non sempre cristalline, che riguardano spaccature tra i due centri, Porto Santo Stefano e Porto Ercole. È bastato infatti che il sindaco, Arturo Cerulli, mettesse mano al regolamento della catenaria portercolese, che il gruppo delle Voci, dal quale sono stati già espressi due vice sindaci nel giro di un paio di anni, si spaccasse. E con i due ex vice Bagnoli e Fanteria passati ai banchi dell'opposizione, il gruppo di maggioranza è dimagrito arrivando a contare solo undici consiglieri. Tanti quanti ne servono per garantire il numero legale di una seduta del consiglio. Così, quando dalla minoranza si sono accorti che i due esponenti delle voci rimasti in maggioranza, l'assessore Busonero e il consigliere Benvenuti, non erano presenti, in pochi minuti hanno fatto i conti e sono usciti dall'aula, costringendo il sindaco a sospendere la seduta per mancanza del numero legale.
«NON SONO venuti per dare un segnale di insoddisfazione per l'epilogo dei rapporti con Porto Ercole — ci spiega il primo cittadino — e perché non mi sarei mosso in modo soddisfacente per sanare la frattura con i due ex sindaci. Ma da parte sua l'opposizione, che mi critica sempre perché snobbo il Consiglio, non appena ha avuto l'occasione di gestirlo mettendomi in minoranza ha preferito fare un'arringa politica e sospendere la seduta». Il tramonto della giunta Alocci è ancora fresco e già riprende a circolare la parola commissariamento. «Io non sento scricchiolare la maggioranza — commenta Cerulli — tutti dicono di esser contrari al commissario, poi chissà. Ma io non sono un sindaco per professione. Lo faccio per vocazione, e se devo trovarmi a essere tirato per la giacchetta allora si va tutti a casa. Scelte come quella della catenaria sono dolorose, ma ci sono decisioni amare che dispiace prendere ma devono essere prese».

Il Tirreno del 4.3.2010
Dal Pd no secco al commissario prefetizio Disponibile a un confronto con la giunta chiede accordi precisi

PORTO S.STEFANO. Conferenza stampa nella sede del Partito Democratico dove non è che l'atmosfera sia di giubilo, per il colossale autogol della maggioranza e della giunta.
Sicuramente ci si rende conto che la situazione è di una gravità estrema e che la prospettiva è quella di immettersi in un tunnel in fondo al quale la luce potrebbe essere un commissario prefettizio.
L'ipotesi di un commissariamento è respinta con forza dai vertici del Pd e dal suo gruppo consiliare: «Ci siamo passati una volta e non vogliamo rifare quell'esperienza», dicono ad una voce il capogruppo Nazzareno Alocci e Lorenzo Bracci ai quali fa eco il consigliere Maria Rosa Canalicchio. Allora come si potrebbe uscire da questo vicolo cieco che vede come alternativa ad una riconquistata maggioranza da parte del sindaco Cerulli, l'arrivo del commissario?
La ricetta del Pd è teoricamente ineccepibile ma se si scende sul piano pratico difficile da realizzare. Il Pd riconosce che in base ai risultati elettorali il sindaco e la sua maggioranza hanno il diritto e il dovere di governare l'Argentario e quindi non auspicano una sua caduta, anzi i piedissini sarebbero disposti ad un responsabile confronto se il sindaco si impegnasse a portare a termine le iniziative importantissime e prioritarie che l'amministrazione interrotta dall'arrivo del commissario prefettizio aveva in cantiere e quasi ultimate. Iniziative che avevano raggiunto fasi di concretezza.
L'elenco è lungo: il secondo lotto della strada del Campone, arteria fondamentale per la viabilità dell'Argentario; l'ampliamento del centro anziani per l'assistenza ai non autosufficienti, il piano integrato d'intervento, relativo all'ex giardino Iacovacci, il Piano Regolatore del porto di Porto S. Stefano, che ha raggiunto la fase conclusiva; il piano regolatore del porto di Porto Ercole, il Regolamento urbanistico che secondo il Pd, non deve essere una scacchiera dove piazzare il "mattone" ma uno strumento di indirizzo per molteplici attività del promontorio. Se il sindaco tirasse fuori dal cassetto queste pratiche e ne riproponesse la loro realizzazione, il gruppo del Pd potrebbe riprendere in considerazione un confronto con la giunta. Naturalmente niente manovre sottobanco, tutto alla luce del sole o meglio tutto da esaminare, discutere ed eventualmente approvare in consiglio comunale.

Il Tirreno del 3.3.2010
Maggioranza a pezzi Salta il consiglio per mancanza di numero legale assenti i due di Porto Ercole, Busonero e Benvenuti

PORTO SANTO STEFANO. La maggioranza è a pezzi. Volatilizzata. Senza numero legale. Ieri, al consiglio comunale, c'è stato l'epilogo di settimane di tensioni: alla fine i consiglieri di maggioranza erano solo 10 e la seduta è stata sospesa per la mancanza del numero legale (11). In mezzo tante chiacchere politiche, ma la sostanza è che, con 10 persone, non si può governare. Staremo a vedere cosa farà adesso il sindaco Cerulli, chiamato a prendere in fretta in mano la situazione.
Certo è che la frattura è prima di tutto con Porto Ercole: le dimissioni di Azelio Bagnoli e Claudio Fanteria pesano come macigni, ma è tutta una frazione che si sente dimenticata dall'amministrazione. E del resto basta fare due passi in paese: casca a pezzi, nell'indifferenza generale.
Ma qualche chiarimento dovrà arrivare anche dalla giunta, l'assenza di Claudio Busonero di ieri è stata strategica. Il quarto assente dei 14 in ordine sparso era Guido Benvenuti, delle voci.

Comunicato Stampa del PD Argentario:
I consiglieri del Partito Democratico hanno voluto precisare la loro posizione nei confronti della situazione politica che si è venuta a creare durante l’ultimo consiglio comunale.

Si è evidenziata una situazione grave per la solidità di una maggioranza che si è dimostrata in realtà fragile, disgregata ed in balia delle troppe promesse elettorali. Quest’ultimo fatto è stato confermato dalle gravi dichiarazioni del Sindaco che ha sostenuto che qualcuno ha cercato di “tirargli la giacchetta”. Non riusciamo però a capire se questo è dovuto a richieste fatte dalle forze politiche all’interno della maggioranza che hanno visto traditi i propri accordi elettorali o a illegittime pressioni esterne.
Il Partito Democratico è fortemente preoccupato per il futuro di Monte Argentario per l’individualismo con cui il sindaco gestisce gli interessi del comune e per l’incapacità dei suoi amministratori riconosciuta dallo stesso Cerulli ed evidenziata dalla mancanza di una programmazione seria per risolvere i problemi dei nostri paesi. Riteniamo sbagliate le priorità che il Sindaco ha messo in agenda negli ultimi due anni, preferendo la piantagione di palme ed aranci alla prosecuzione di interventi iniziati dalle passate amministrazioni e lasciati nel dimenticatoio come il completamento del molo Garibaldi (di cui si è perso il finanziamento), il piano regolatore del porto del valle e la progettazione seria di uno nuovo a Porto Ercole, il completamento della metanizzazione e di strutture utili per la collettività come Villa Varoli e l’ex Omni. Per finire con l’approvazione del regolamento urbanistico che viene erroneamente considerato dal Sindaco solo come uno strumento per l’assegnazione di metri cubi e non per la riqualificazione di aree comunali, più volte rinviato per dare spazio all’elezione di un fantomatico presidente del consiglio che finisce per riequilibrare l’eliminazione dei dirigenti di settore nella macchina burocratica.
Questo programma di mandato, sconfessato dalle dimissioni dei consiglieri di Porto Ercole che hanno contribuito non poco alla vittoria di questa prima amministrazione di centro destra all’Argentario, si è rivelato contraddittorio e fallimentare.
Come abbiamo sempre sostenuto, l’interesse del nostro partito, che siede nei banchi della minoranza, è quello del bene del nostro comune che non sta certo nella venuta di un nuovo commissario. Se però questa amministrazione non riuscirà ad avere i numeri per poter continuare il suo mandato non è certo per delle nostre responsabilità. Il PD non è disposto ad appoggiare una giunta delegittimata dalla sua stessa maggioranza. Possiamo solamente condividere all’interno del consiglio comunale l’approvazione di quegli interventi suddetti che fanno parte del nostro programma elettorale qualora venissero inseriti come prioritari nell’agenda di questa amministrazione.