Fiocco azzurro in casa Ricci
Nel pomeriggio di ieri, 16 novembre, all'ospedale Misericordia di Grosseto è nato Matteo Ricci, figlio di Francesco e Lorenza Ruggiero. Il piccolo, che pesa più di tre chili, lo possiamo considerare un piccolo gigliese perché la sua storia ma soprattutto l'amore dei suoi genitori è indissolubilmente legato al Giglio.
Francesco attualmente Comandante della Stazione Carabinieri di Roccatederighi, nel dicembre 2011, ebbe notizia del suo imminente trasferimento da Firenze a vicecomandante nella “sconosciuta e tranquillissima” Isola del Giglio. Dopo le trafile burocratiche, sbarcò sull’isola il 16 Gennaio 2012, esattamente 3 giorni dopo il tragico incidente della Costa Concordia e trovò una comunità sconvolta e smarrita che non riusciva ancora a realizzare quello che era successo. Nel dicembre 2012, durante una passeggiata sul lungomare del porto che pullulava di tecnici, operai, progettisti e soccorritori, il suo sguardo incontrò quello di Lorenza, giovane impiegata per conto di Titan Salvage, inviata da poco sul Giglio nell’ambito del progetto di rimozione del relitto Costa Concordia e … fu amore a prima vista!
I due giovani si sposarono nel maggio 2015 con una suggestiva cerimonia a Giglio Campese e poi in Ottobre per Francesco arrivò l'avanzamento di carriera con necessario trasferimento a Roccatederighi.
Da ieri nella vita di Francesco e Lorenza è arrivato Matteo. A lui il benvenuto più sincero della nostra redazione ed ai neo genitori i più affettuosi auguri.
Un caro caro augurio a Francesco e Lorenza per l'arrivo di Matteo. Vi ricordiamo sempre con molto piacere ed affetto, e ci mancate sull'isola. Portate subito il piccolino così lo marinizziamo con un bel giro sul gommone. Auguroniiiiiiiiiiiiiiii!
CARI SPOSI , OGGI GENITORI, IN OCCASIONE DELLA NASCITA DEL VOSTRO MATTEO, GRAN BEL SANTO, PER MOLTEPLICI RAGIONI, MI PIACE RICORDARE, A ME ED A VOI, CHE, CERTO NON LO DIMENTICHERETE MAI, IL "FAUSTISSIMO" GIORNO DEL VOSTRO MATRIMONIO, RIPROPONENDO I VERSI CHE, PER L'OCCASIONE, EBBI A DEDICARVI, IL 25 MAGGIO 2015. LUNGA E FELICE VITA, DUNQUE, A VOI ED AL VOSTRO PARGOLO, CUI AUGURO, PURE, DI NON RIMANERE "FIGLIO UNICO". A VOI,, QUINDI, UN INVITO A "DARVI ANCORA DA FARE", PERCHE' QUESTA NOSTRA NAZIONE BISTRATTATA E CONCUSSA, HA URGENTE BISOGNO DI TANTI ALTRI ITALIANI, SOPRATTUTTO, SE FIGLI DI CHI HA PER MOTTO D'ESSERE "NEI SECOLI FEDELE!" UN ABBRACCIO AFFETTUOSO! PENNACCHI E CONTORNI (A Lorenza e Francesco) Una piccola chiesa che affaccia sul mare, discosto una torre ed un faraglione, con poco da “opporre”, che, pur se ridotto, qual fallo barzotto, da vecchio “birbone”, ti sembra ascoltare la voce del mare che invita ad amare. Due sposi, assai belli, in divisa ed in bianco, più sei marescialli che gli stanno accanto, non già a “contestare” un grave reato, bensì a “confermare” quel ch’hanno giurato, da sposi novelli ardenti d’amore, facendogli onore e augurando “monelli”, che il Giglio ha ispirato nell’alta incombenza d’aver “rimediato” a fatale “scemenza” d’un certo Schettino, fellone e meschino, che della Concordia, amaro destino, fe’ orrida bolgia. A Lorenza e Francesco, con quell’apparato, ch’è tutto un “affresco”, un’augurio “sfrenato” per nozze e rinfresco, da chi la sua “resa” piuttosto contesta, perché ben ricorda qual fu poi la “spesa”, per sorte balorda, di quella gran festa, che, in quel di Capalbio, ormai “messo al gabbio”, dovette affrontare per ben soddisfare, in gran pappagorgia, la fame d’un'”orgia”!