Il taglio della palma e le successive parole e lettere sull'argomento, mi hanno spinto a voler approfondire la questione.
Il giorno successivo al taglio della pianta è stata fatta una richiesta di reimpianto di una simile sempre nello stesso luogo, sia al comune che al Corpo Forestale dello Stato, distaccamento di Isola del Giglio e la lettera è stata protocollata il giorno 20 del c.m.
Con una celerità incredibile, il 21 Agosto, esattamente il giorno dopo, è arrivata una risposta dal Comune stesso.
Vi è una parola e una frase che mi lasciano piuttosto perplessa:

* la prima è sembra, questo vuol dire che è o non è? Come può un Sindaco dare una risposta così pressappochista? Forse l’esigenza di comunicare frettolosamente una non volontà di reimpianto ha impedito di studiare a fondo la normativa in materia?
* la seconda è una frase che è tutto un programma ed ha del ridicolo perché da anni in quel punto non arriva l’ambulanza a causa di un baschetto che sporgendo ne limita il passaggio ed a nessuno frega niente! Come si può oggi semplicemente pensare di applicare la norma civilistica vigente, perciò a 3 metri dalle abitazioni private, e scriverlo anche?

Quanto a frasi del tipo "prima che la pianta fosse tagliata a nessuno fregava niente, oggi tutti si interessano" lasciano non solo il tempo che trovano ma anche un notevole disagio visto che quella palma forse c'era da molto tempo, prima di tutti noi. E’ normale che ci si domandi perché non esiste più e, se è possibile, si cerchi di rimettere le cose nella stato in cui erano.
La stessa identica cosa è accaduta con il faro del molo rosso: tutti desideriamo che alla fine dei lavori venga ricostruito nell'esatta forma in cui era precedentemente.
Se poi, come sembra, all'abbattimento è immediatamente susseguita richiesta di ampliamento di suolo pubblico, proprio dove esisteva la palma, e le misurazioni che sono state fatte, dovrebbero darmi ragione, nella volontà di negare il reimpianto, allora in molti si domanderanno COME MAI?

Distinti Saluti
franca melis