Senza voler innescare nessuna polemica desidero solo prendermi il diritto di replica: misure drastiche, perchè no?
Le minacce che lei ha sentito sull'autobus, forse e dico forse, sono state messe in opera.
Un bambino è stato picchiato, un bambino proprio del Campese.
Mi dispiace doverla contraddire, signora Carla, ma a volte bisogna prendere in mano la situazione, anche attraverso l'aiuto di altre persone e, visto che non credo tanto nello sguardo vergognoso e chinato verso terra, che sia aiutato questo bambino, colui che diceva "... ho un progetto: da grande l'uccido"
Dispiace e sconvolge, almeno a me, che dei bambini usino termini così terribili, e non certo una ramanzina di qualcuno di passaggio, può farli riflettere, o evitare loro di mettere in opera certe cose.
Violenza purtroppo chiama violenza, e mi creda parlo per esperienza, spesso accade che chi subisce violenza a sua volta sarà violento, spesso in certi soggetti che anche se non hanno subito violenza, ma non sono presi in considerazione e non sono amati, quello è l'unico sistema per affermarsi.
Ci sono troppo variabili per poter concludere con poche parole questi problemi.
I genitori non devono stare all'erta solo nel caso di figli un po' "vivaci", ma anche di bambini che subiscono e non hanno il coraggio di dirlo, e credo che siano più questi che gl'altri.
franca melis
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