Questo sarà il futuro dell'isola di Giannutri se come auspichiamo finalmente verranno ripristinate le regole e quindi la legalità in un'isola che in appena 2,41 chilometri quadrati racchiude un patrimonio ambientale di estremo valore non solo per la Maremma, ma per l'intera Regione Toscana.
Non può che sorprendere la posizione di chi in questi mesi, criticando le regole previste dal Parco dell'Arcipelago Toscano, sembra ignorare consapevolmente presupposti fondamentali quali il fatto che Giannutri è già parte di un Parco nazionale, è Zona di protezione speciale dell'Unione Europea (a terra e a mare) ed è un Sito di importanza regionale, dove ogni attività dovrebbe per le direttive Ue habitat e Uccelli essere sottoposta a valutazione di incidenza.
Le regole che quindi oggi dovrebbero vigere su Giannutri rappresentano dunque solo il ripristino della legalità, ponendo finalmente rimedio su 11 anni di violazioni delle norme ambientali, che hanno sottoposto l'isola ad una capacità di carico insostenibile. Non a caso la decisione è stata presa considerando le condizioni ambientali in cui ormai versa l'isola, sottolineate dalle tante denunce e dossier di Legambiente. Impensabili poi le modalità in cui in tutti questi anni sono stati gestiti migliaia di flussi, con l'assalto delle coste, dei fondali e turisti lasciati senza nessun servizio.
“L'istituzione di nuove regole di fruizione dell'Area marina protetta e di una programmazione più razionale dei flussi turistici – spiega Angelo Gentili della Segreteria Nazionale di Legambiente – è un atto necessario ed improrogabile per salvaguardare un'area che, altrimenti, rischierebbe di essere irrecuperabilmente compromessa. Sempre in quest'ottica la regolamentazione dei flussi non solo non deve essere vissuta come un impedimento, ma al contrario come un'opportunità per sviluppare un turismo di qualità.
L'istituzione dell'Area Marina Protetta, i nuovi corridoi d'accesso all'isola, le zone di ormeggio per i diving e per le barche, la previsione di percorsi ambientali (e relative guide specializzate) infatti non solo garantiranno una fruizione sostenibile dell'area in linea con la normativa ambientale vigente e la salvaguardia del mare e del territorio, ma sarà anche occasione per sviluppare una nuova economia del turismo di qualità, aperta a tutti e non solo a pochi privilegiati, con la nascita di nuove figure occupazionali sino ad oggi inipotizzabili in un'area terra di nessuno. Nautica, pesca e turismo avranno, infatti, numerosi vantaggi diretti ed indiretti da una programmazione delle attività future, che non sia miope, ma lungimirante; non mummificazione dell'area costiera marina, bensì fruizione regolata e sostenibile”.
“Confidiamo – conclude Gentili – che alla fine a prevalere sia il buon senso ed il rispetto delle leggi vigenti annunciate dall'Ente Parco e dal Comune dell'Isola del Giglio, attraverso un confronto costruttivo con le categorie interessate e le istituzioni locali. Solo in questo modo, infatti, Giannutri potrà entrare a tutti gli effetti a far parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano”.
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