
Ringraziamo il Consigliere Matteo Coppa che ci ha ricordato di ricordare:
Ci uniamo a questo invito con le parole del Presidente della Repubblica:
"Ci incontriamo per rinnovare la Giornata del Ricordo: occasione solenne, che invita a riflettere su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli italiani d'Istria, di Fiume, della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della storia d'Europa. In quella zona a Oriente, così peculiare, dove, a fasi alterne, si erano incontrate, convivendo, comunità italiane, slave, tedesche e di tante altre provenienze, la violenza prese il sopravvento, trasformandola in una terra di sofferenza",
"La guerra porta sempre con sé conseguenze terribili: lutto, dolore, devastazione. Era stato così durante la Prima Guerra Mondiale. Ancor più disumani furono gli eventi del secondo conflitto mondiale, dove allo scontro tra eserciti di nazioni che si erano dichiarate nemiche, si sovrappose il virus micidiale delle ideologie totalitarie, della sopraffazione etnica, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, che si accanì con crudeltà contro le popolazioni civili, specialmente contro i gruppi che venivano definiti minoranze".
Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Jugoslavia si era dichiarata neutrale, questa è storia e non un'opinione personale. Lì convivevano pacificamente popolazioni ed etnie diverse, compreso quella italiana. Il 6 aprile 1941 quel tizio con i baffetti che governava la Germania e voleva dominare il mondo, insieme a quell'altro tizio che girava per l'Italia a sparare cazzate con le mani sui fianchi, decise di invaderla instaurandovi un regime spietato. Basta andare su Wikipedia e digitare "invasione della Jugoslavia" per vedere alla voce "perdite" cosa questo ha comportato per le popolazioni locali. Siamo proprio sicuri che senza questa ennesima decisione scellerata del nazifascismo l'orrore delle foibe, perché di questo si tratta sia chiaro, e il successivo esodo forzato degli italiani e non solo, sarebbero avvenuti lo stesso? La storia, perché diventi memoria condivisa va sempre letta tutta per intero e dall'inizio. Non estrapolandone solo un pezzo perché funzionale ad un certo tipo di propaganda. Di quella parte politica poi che, alla luce di come si sono svolti i fatti e analizzando i precedenti che li hanno determinati, nella migliore delle ipotesi dovrebbe chiedere scusa. Meglio sarebbe tacere.