Adesso che è passato del tempo dal mio rientro da Tokyo mi sento pronta ad esprimere i miei ringraziamenti.
Ho aspettato così a lungo perché volevo scrivere parole con la massima concentrazione e con tutto l’affetto di cui sono capace.
Sono state tante le persone in tutto il mondo che mi hanno dato il loro supporto.
Mi sono sentita amata, rispettata e riempita di forza per compiere una delle avventure più grandi della mia vita. Tra tutte queste persone devo un ringraziamento particolarmente speciale ai Gigliesi e alla mia isoletta in generale. Non è facile trovare le parole giuste per trasmettere quanto io sia grata a tutti coloro che mi hanno seguito.
Inizio così da dove tutto è cominciato: dal Palio Marinaro. Sono cresciuta amando il Palio e la voga grazie a tante persone che da una vita si dedicano a questa tradizione dal valore inestimabile.
Voglio davvero ringraziare tutti quelli che mi hanno insegnato la fatica della voga, la cocciutaggine granitica degli isolani che serve nello sport, il rispetto del mare e la costanza della remata, ma soprattutto la passione per il Palio Marinaro. Il Palio Femminile è stato per me l’inizio di un percorso inaspettato, ma pieno di grandissime soddisfazioni.
Devo anche ringraziare il Sindaco e tutti coloro che insieme a lui hanno collaborato nell’organizzare la cerimonia per la consegna della bandiera del Comune da portare a Tokyo. Una bandiera, che insieme ai miei sassetti isolani, mi sono portata dietro con grande orgoglio e tanta tanta felicità.
Un ringraziamento particolare va anche e soprattutto a tutte quelle persone che dal Giglio mi hanno scritto parole di forza e affetto e che si sono alzate ad ore innaturali per vedere le mie gare e a mandarmi tutta la forza che mi poteva servire. Le stesse persone che il giorno in cui sono arrivata sulla mia isoletta mi hanno accolto con un esplosione di amore che il solo ricordo mi fa ancora commuovere. La nave e la banda che suonavano, i canti, i sorrisi e gli abbracci sono scolpiti nel mio cuore per sempre.
Un altro ringraziamento lo dedico alla mia famiglia. Senza il suo supporto in questi lunghi anni di sacrifici non sarei mai arrivata a questo punto. In primo luogo, ringrazio Giovanna, mia sorella e compagna di barca, che ha fatto l’impossibile perché il mio sogno si avverasse. Lei è lo scoglio a cui mi aggrappo quando tutto intorno è tempesta e mare grosso. La mia mamma che da quando ero piccola mi ha aiutato a superare le difficolta del mio handicap e mi ha insegnato ad amare la vita con tutte le sue sfaccettature. Mio padre che è meravigliosamente pazzo di sport che mi ha insegnato l’importanza dello sport nella quotidianità e l’importanza di lavorare per raggiungere i propri obbiettivi. Alle mie cuginette e compagne di barca del Saraceno Giulia e Lavinia Martini che sono state accanto a me fin dalla prima remata. Vorrei anche ringraziare la mia famiglia tedesca che sono dei grandissimi fan del mio percorso sportivo da quando avevo 14 anni e facevo il palio femminile qui sulla mia isoletta ogni estate.
Infine, con tantissimo amore voglio anche ringraziare quelle persone che ho amato tanto e che amo ancora ma che ormai non ci sono più. Quelle stesse persone che sono sempre state presenti sia per le soddisfazioni e sia per le delusioni che mi ha dato la vita.
In poche parole, Grazie a tutti per la vostra forza, la vostra passione e il vostro sostegno forte e costante.
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