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Hic Rhodus! Hic salta!
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HIC RHODUS! HIC SALTA! (A MATTEO RENZI, DETTO “IL BOMBA”)

Ma che cazzo vuoi che esca di casa e che spenda per non deprimere i consumi e per non darla “vinta” ai terroristi dell’ISIS, saccente dei miei stivali. Semmai vai meno in giro, a dire “stronzate”, sesquipedali, bugiardo, che non sei altro!

Bugiardo al punto, che, quale conclamato “Bomba” di Pontassieve e dintorni, se s’allungasse il naso ai mentitori, avresti traguardato già la Luna e prossimo saresti ormai a Marte!

Ma non l’hai ancora capito, Berlusconiano da strapazzo, che la gente come me, e siamo milioni, ormai non esce e non spende perché non ha più di che campare, e, magari, si veste con abiti dismessi, ovvero comprati al mercato dell’usato?

Altro che Islam, altro che Terrorismo, giovinastro saccente e sprovveduto, che vuoi dare lezioni a chi, purtroppo, ne sa ben più di te, e che tanto ricordi il burbanzoso, quanto ardito, ragazzo portoricano, in vena d’”avances”, che, Gena Rowland, in “Una notte d’Estate”, riprende, dicendogli: “Ma cosa mai vuoi fare, se non sai neppure dove tieni il culo ?! “.

Fatti due conti, faccia di “tolla” come ti chiamerebbe Giampaolo Pansa, se solo intendesse giudicare le tue consolidate amenità, elargite a piene mani agli Italiani, che, per ora, mugugnano soltanto e non tumultuano siccome dovrebbero.

Fatti fare, se non ne sei capace, due conti e t’avvedrai che le vere emergenze del Paese sono quelle del macroscopico, quanto vergognoso, Debito Pubblico e dei milioni e milioni di giovani disoccupati, mortificati da uno stato d‘incolpevole, quanto stabile, inazione; giovani che “pesano”, fortemente, sul bilancio delle famiglie prive dei privilegi della tua e di quelli d’altre caste.

Debito Pubblico che, prossimo, ormai, ai 2.500 miliardi, con gli zero virgola per cento d’incremento del PIL, anno per anno, ci vorrebbero, almeno, sette lustri solo a dimezzarlo.

Sette lustri, pari a due generazioni, che, a meno di miracoli, per chi cerca lavoro, e ne ha bisogno “hic et “nunc”, come dicevano i Latini, non consentono d’alimentare serie aspettative d’occupazione stabile, in tempi fisiologici. E con lui le speranze della famiglia su cui pesa.